Più “sicuri” con un animale domestico

Il Piccolo Principe chiede “Che cosa vuol dire addomesticare?” ” E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami” gli risponde la Volpe …

Con i nostri animali domestici, cani o gatti che siano, creiamo delle relazioni. Relazioni significative che modificano i nostri ritmi e priorità. Il nostro amico a quattro zampe è spesso un compagno di vita, un fratello per i nostri figli è a pieno titolo un membro della famiglia. Condividere spazi ed attenzioni con i nostri amici pelosi ha ripercussioni positive sulla nostra salute psicologica e fisica.  

Affermazioni confermate da recenti studi:

  • svolgono un supporto valido contro la solitudine e l’isolamento (Shoda, Stayton e Martin, 2011),
  • rappresentano un sostegno sociale ed un fattore protettivo contro problemi di natura psicosomatica in quanto la relazione, l’accudimento, il contatto fisico sono in grado di stimolare le funzioni del sistema immunitario (Solano, 2011)

Condividiamo gli spazi con loro e spesso il letto o il divano che sono considerati spazi intimi, ci leccano, ci annusano, ci si acciambellano in braccio o ci seguono ovunque. Quanto rientriamo in casa sono i primi a correrci incontro e a dimostrare gioia per il nostro ritorno. Una relazione che si basa quindi sul contatto fisico (non basta dargli da mangiare per creare la relazione!) Semplicemente accarezzare il pelo dell’animale ha un effetto calmante: il contatto con il mantello morbido ha effetti positivi sul battito cardiaco e la frequenza respiratoria.

Nella foto la mia Cindy nel giorno del suo quindicesimo compleanno!!

Cura e responsabilità

Già in tenera età insegnare ad un bambino a prendersi cura di un animale serve a sviluppare il senso di responsabilità. I bambini che sono cresciuti con un animale domestico risultano più responsabili ed autonomi rispetto a quelli che non hanno avuto questo privilegio capacità che persistono nell’età adulta.

Non vale solo per gli animali che possiamo accudire in casa:

“Il rapporto che si instaura tra bambino e cavallo è fondamentale e rappresenta molto più di un semplice sport. Pertanto i ragazzi fin da piccoli imparano ad accudire un essere vivente che risponde agli stimoli in maniera spontanea e autentica così da capire anche i limiti da rispettare per mantenere la sicurezza e il significato della cura di un animale. Il cavallo pone tutti gli allievi allo stesso piano e quindi anche i ragazzi con diffcoltà a socializzare riescono a trarne beneficio e prendere fiducia in se stessi. Credo inoltre che per l’educazione dei ragazzi avere un rapporto con un animale soprattutto al giorno d’oggi che comunicano molto attraverso la tecnologia sia di fondamentale importanza”  Martina Cursio  Istruttrore Fise

Dobbiamo ricordare però che gli animali sono sempre animali con esigenze, diritti e necessità diverse dalle nostre e quindi dedicargli attenzioni “umane” deve avere un limite: quello del rispetto. Bisogna anche prendere in considerazione il fatto che “prendersi cura di” a volte nasce da un bisogno inconsapevole di accudire o confortare se stessi: la Pet Therapy accoglie proprio questo aspetto benefico!

In equilibrio con Yin e Yang

Settembre è alle porte e ormai quasi tutti abbiamo ricominciato le solite attività. Dovremmo essere un po’ più riposati e pieni di energia e positività, ma a volte al rientro si ha quasi una sensazione di spossatezza ed allora cerchiamo l’equilibrio con i concetti di Yin e Yang.

Dalla antica tradizione cinese nel “Taijitu”,  quel simbolo dove il bianco ed il nero si “abbracciano”, la rappresentazione del concetto di yin e yang il cui significato sfugge ai più.

I principi di yin e yang si fondano sul fatto che tutto il mondo manifesto si regge sul concetto di opposto. Qualsiasi cosa ha un suo opposto, non assoluto, ma in termini comparativi. Hanno una radice uno nell’altro, sono interdipendenti, hanno una origine reciproca e l’uno non può esistere senza l’alto.

Anche in psicologia viene considerato il concetto del doppio con O.Rank, allievo di Sigmond Feud , in Der Doppelgänger  mentre C.J. Jung parla di ombra.

Nella traduzione, anche se approssimativa, si parla di yin come il lato in ombra della collina e corrisponde alla notte o alle funzioni meno attive, mentre con yang ci si riferisce al il lato soleggiato della collina che corrisponde al giorno ed alle funzioni più attive.

Ho trovato una tabella sul web per far comprendere questi opposti ed organizzarli e ve la condivido:

 TABELLA

Yin                        Yang

Nero                    Bianco

Oscurità             luminosità

Confusione        chiarezza

demoni               dèi

luna                     sole

notte                   giorno

passivo               attivo

freddo                 caldo

negativo             positivo

nord                    sud

ovest                   est

terra                   cielo

acqua                 fuoco

femminile         maschile

Perché questa suddivisione? Perché potrete valutare se le vostre energie sono ben armonizzate tra lo yin e lo yang. Ascoltate i vostri bisogni, rispettate i vostri ritmi cercando di comprendere come compensare le vostre energie. Possiamo immaginare delle attività yin come fare un riposino, lavorare al computer, disegnare, scrivere o attività yang come cucinare, giocare con i figli o passeggiare.  Se suddividiamo l’energia yin come femminile che comprende attività intellettuali, la lettura l’introspezione la tranquillità, la dolcezza o il freddo in opposizione all’energia yang come maschile comprendente le attività sportive, l’azione, l’estroversione e il calore possiamo vedere se in una giornata le energie yin e yang sono ben compensate!

Esercizio:

Descrivi le attività della tua giornata e cerca di suddividerle tra yin e yang. Sono in equilibrio tra loro? Come potresti riequilibrarle? Quali azioni devi mettere in atto?

Fatemi sapere se questo esercizio vi è piaciuto e vi è stato utile!

Segui le cinque “I”

Una piccola vocale, un po’ buffa con quel puntino in alto eppure molte parole davvero importanti cominciano proprio per “I”!

Ve ne voglio segnalare cinque:

IMPEGNO, IMPORTANZA, INTELLIGENZA, INTUITO, ISPIRAZIONE

Sembrano in apparenza parole che fra loro non hanno alcun legame eppure, sia che segui la sequenza (sono solo in ordine alfabetico per essere ordinate) sia che le analizzi singolarmente, tutte insieme rappresentano una grande risorsa e se impari a padroneggiarle sarai davvero una persona migliore.

Io voglio iniziare dall’ultima.

ISPIRAZIONE

Spesso chiedo ai miei pazienti di segnare su un foglio o un quadernino i nomi di cinque persone che sono state d’ispirazione nella loro vita. Non necessariamente devono essere persone reali, ma possono essere eroi o eroine di un libro, il/la protagonista di una serie televisiva o anche di un cartone animato. Ti invito a farlo. Vengono fuori cose interessanti. Per ogni personaggio dietro ci sono sogni, desideri o obiettivi da raggiungere. Dopo aver fatto l’elenco chiediti cosa ti piace di ogni personaggio e se quella qualità la hai o la devi potenziare e lavora per migliorarti. Ti piacerebbe essere d’ispirazione per qualcuno? Potrebbe essere tuo figlio, il tuo compagno di banco o di scrivania, persino il tuo vicino. Cerca di dare il meglio di te stesso e “ruba” idee dal personaggio che ti ha ispirato. Sii sempre vigile ed attivo e fai sì che le idee possano fluire. Facendo una passeggiata, vedendo una mostra o sfogliando un giornale possono venire idee insolite: lascia che si manifestino, fai scorrere la fantasia, sii aperto al cambiamento. Anche fare una strada diversa fa scoprire cose nuove e aprire la mente. Tutto il mondo può essere fonte d’ispirazione, ma bisogna osservare con gli occhi e con il cuore potenziando con la poesia, la pittura, ma anche cucinando o facendo giardinaggio. Impara a fare cose in modo diverso ed osserva i risultati.

C’è qualcosa che ti ispira in questo momento? Annotalo!

INTUITO

Possiamo anche chiamarlo sesto senso , ovvero la somma dei classici cinque per intenderci, che ci dà di una situazione una sensazione che non va mai sottovalutata! Possiamo anche chiamarla vocina interiore, perché può essere davvero importante come guida nelle nostre scelte. Qui la parte razionale va “silenziata” e va dato ascolto a quelle sensazioni a pelle che a volte sembrano non avere una ragion d’essere ed invece se le ignoriamo la ragion d’essere l’avevano eccome! Ad esempio ci sono situazioni in cui senti che quella cosa non è buona per te o può rappresentare una “fregatura” anche se sulla carta sembra non esserla, traduci a livello razionale, ma poi qualcosa nel profondo ti fa sentire che non va. Ascoltala, ascoltati. Impara a dire di no a quelle cose che senti non sono nelle tue corde. Siamo abituati, anzi ci insegnano da piccoli a fare scelte razionali, ma impariamo anche a farci aiutare dall’Intuito!

Naturalmente anche l’intuito va aiutato ed ecco un elenco di alcune cose che possiamo fare per “risvegliarlo”.

Impara ad annotare le sensazioni e cerca di capire quali segnali andavano o non andavano ignorati. Scegli d’impulso (senza pensarci!) cose come: un cibo da un menù, un ristorante, l’acquisto o indossare un abito e vedrai che quelle scelte dicono molto di te. Dai possibilità al corpo di indicarti la strada. Un modo per farlo è anche praticare meditazione o yoga che fermando il tempo nel qui ed ora e dando importanza all’ascolto del corpo e delle sensazioni sono un allenamento all’ascolto interiore e quindi potenziano l’intuito.

Quando hai dato ascolto al tuo intuito l’ultima volta?

INTELLIGENZA

Con questo temine voglio indicare l’intelligenza del cuore, un bene molto prezioso che spesso trascuriamo. Cosa intendo per intelligenza del cuore? Ad esempio saper leggere “tra le righe” dei comportamenti che osserviamo, ma significa anche essere comprensivi, empatici e disposti all’ascolto. Una persona che si sente compresa è motivata a dare il meglio si sé. Se si vive una situazione positiva riusciamo sia a trovare soluzioni sia ad affrontare meglio eventuali problemi. Per potenziare l’intelligenza del cuore dobbiamo per prima cosa evitare alcuni comportamenti come:

  • giudicare (se stessi e gli altri)
  • esercitare violenza su se stessi e tanto meno sugli altri (le forme di violenza possono essere davvero tante e sottili! fate attenzione!)
  • ignorare, lasciare nell’indifferenza qualcuno.

Cosa puoi fare per esprimere al meglio la tua intelligenza del cuore?

IMPORTANZA

Tutto è importante e tutto potrebbe non esserlo. Come facciamo a capire cosa è importante e cosa non lo è? Impariamo a fare una scala per facilitarci il compito: non molto importante, importante, indispensabile, essenziale. Non per tutti questo elenco sarà uguale, ma se metti il lavoro prima della cura di te stesso o dei tuoi figli forse dovresti rivedere le tue priorità. Spesso nel nome del lavoro si mette in secondo piano ciò che conta davvero! Naturalmente non mi riferisco a quando c’è necessità o che i beni materiali non siano importanti, ma se hai poco tempo a disposizione fai almeno che sia tempo di qualità da spendere con i tuoi cari. Per un figlio o un genitore anziano è più importante il tempo che gli dedicate invece che un regalo costoso! Ricordalo! Fai che il lavoro non sia la scusa per sottrarti ai tuoi doveri.

Fai un elenco delle cose per te poco importanti sino a quelle essenziali.

IMPEGNO

Una parola davvero importante. Sempre più dimenticata. Nella vita di tutti i giorni nessuno vuole impegnarsi. Spesso rimane in sospeso anche un invito per un caffè, perché sembra faticoso prendere un impegno. Un impegno implica prendersi le responsabilità delle proprie azioni e sempre meno persone vogliono farlo. Eppure è bello essere ricordati come persone attente, puntuali, che quando fanno una cosa non è necessario controllarla: insomma una certezza. Chi sa rispettare gli impegni è una certezza per gli altri e anche per se stesso. Oggi la maggior parte delle persone, e tristemente sempre più giovani, cercano le strade più semplici, quelle che implicano meno impegno e responsabilità, ma la qualità non sarà la stessa della persona e delle azioni correlate. Portare a temine un impegno preso è anche fonte di soddisfazione, gratificazione con conseguente aumento dell’autostima. Se si cerca la via più breve, dal voto scolastico a un incontro di lavoro, il risultato sarà sempre deludente e ci darà l’impressione di non valere poi molto. O peggio ci sono persone che sono invidiose dei risultati altrui senza rendersi conto che impegno significa spesso sacrificio.

Fai un elenco delle cose che farebbero bene alla tua autostima, che richiedono un impegno. Fai il buon proposito di sceglierne almeno tre e prenditi l’impegno di portarle a termine.

Quaderno di crescita personale 9/impegno

La parola di oggi: impegno

Molte persone solo all’idea di ciò che comporta prendersi un impegno si scoraggiano e rinunciano eppure c’è un famoso adagio che dice: “chi porta a termine i propri impegni ha il mondo in mano”.

Pensateci un po’: le persone che se gli affidi un compito lo porteranno a termine, persone a cui dai un appuntamento arriveranno puntuali, persone che ricordano il tuo compleanno e così via sono persone affidabili. Tu stesso tra scegliere di far fare una cosa all’amico svampito o a quello preciso preferisci sempre il secondo. Perché non potresti esserlo proprio tu? Oppure già lo sei?

In entrambi i casi ci saranno situazioni in cui è importante prendere un impegno, ma se sei qualcuno allergico alla sola parola magari è ora di prendere una decisione. Più impegni riesci a prendere e più riesci ad assolverli tanto più il livello di soddisfazione e gratificazione aumenta!

Esercizio 1:

Quali sono gli impegni che fai fatica ad assolvere?

Esempi:

Essere puntuali

Smettere di fumare

Perdere peso

Imparare una lingua….

Fai un elenco dei primi cinque in ordine di importanza.

1………………………………………………………………………………..

2………………………………………………………………………………..

3………………………………………………………………………………..

4……………………………………………………………………………….

5……………………………………………………………………………….

Chiediti perché ti viene difficile assolverli.

Esercizio 2:

prendi dal tuo elenco da uno a tre situazioni (dipende da quanto vuoi metterti in gioco, ma io comincerei da uno!) in cui hai difficoltà ad impegnarti e prova per una settimana.

Poi vedi se sei riuscito a mantenere l’impegno e che difficoltà hai incontrato o se magari è stato più semplice del previsto e naturalmente affida il tutto al tuo diario!

Quaderno di crescita personale 6/fiducia

Prima di augurarvi buon week end vorrei lasciarvi una pillola di saggezza da mettere in pratica proprio cominciando in questi giorni in cui mi auguro possiate godere di un pò di relax. Volevo ricordare che, per affrontare la vita di tutti i giorni e le relative insidie che possiamo incontrare, dobbiamo avere a disposizione un “mondo interno positivo”. Non è certo una cosa scontata, ma è molto importante capire come parliamo a noi stessi. Un pò di fiducia nelle nostre capacità dobbiamo pur averla da qualche parte e quindi quando ci rivolgiamo a noi stessi impariamo a farlo in modo positivo, poichè le parole condizionano i pensieri ed i pensieri condizionano il modo in cui ci vede la mente!

L’esercizio di oggi è molto semplice e consiste nell’imparare a parlare con noi stessi in modo positivo che ne dite di creare un mantra tutto vostro per aumentare la fiducia ? deve essere una frase corta e che suoni bene. Scrivetela 10, 20 volte sul vostro diario fino a quando non diventa familiare. Infine chiudete gli occhi e ripetete questa piccola frase ad alta voce ed infine a mente con gli occhi chiusi e facendo respiri profondi! Devete assorbirne tutto il significato!

Questo mantra va ripetuto nei momenti in cui state bene per assorbirne tutti gli effetti positivi e sarà così molto semplice evocarla quando arrivano nubi all’orizzonte e vi sentite spaventati, irritati o ansiosi!

Fatemi sapere nei commenti come va!

PEAK STATE  (STATO DI PICCO)

Quel particolare stato d’animo in cui si è fermamente ed euforicamente determinati ad agire al fine di raggiungere i propri obiettivi, a discapito delle proprie paure, quali che esse siano, e comunque in generale si approccia ogni situazione con mentalità prolifica.(Fonte Web)

Sembra davvero fantastico, ma quante volte ci sentiamo così? Esiste un modo per vivere sempre al meglio?

La situazione in cui ci troviamo oggi e come agiamo è determinata da come ci sentiamo ovvero dalle emozioni che proviamo. Se abbiamo una visione negativa della vita, se tendiamo a vedere sempre tutto nero agiremo sempre in modo negativo e vivremo giornate sempre più nere. Se cerchiamo di aprirci al mondo guardando in modo positivo oltre l’orizzonte (oltre alle eventuali difficoltà del momento!) il cambiamento potrebbe essere immenso.

Le emozioni hanno la capacità di controllare la nostra vita: quello che viviamo, facciamo e diciamo. La vita non è mai facile, ma lo diventa se impariamo a metterci sulla giusta corsia. Naturalmente per agire in modo positivo bisogna mettersi in uno stato d’animo positivo.

Come può essere possibile un cambio di rotta? Agendo su tre aspetti: quello fisiologico, la comunicazione e la concentrazione.

La nostra mente ed il corpo sono interconnessi. Non dobbiamo pensarli come due unità separate e sconnesse. La nostra mente influenza lo stato del corpo e le sensazioni del nostro corpo influenzano le nostre sensazioni e di conseguenza le nostre azioni. Se ci alziamo dal letto “acciaccati” probabilmente inizieremo a lamentarci e saremo nervosi per tutta la giornata e questo condizionerà inevitabilmente la nostra giornata. Verifichiamo se il materasso è adatto alla nostra schiena, se abbiamo mangiato poco o male la sera prima di andare a dormire, se avevamo pensieri su ciò che era successo durante la giornata o per quello che doveva accadere il giorno dopo e cercate di rimediare. Nell’ordine: comprando un materasso migliore, mangiando le giuste quantità e qualità di alimenti la sera prima e magari prendendo una piccola quantità di melatonina per migliorare la qualità del sonno.

Quello che farà davvero la differenza sarà come affronterete proprio i primi minuti della giornata: se iniziate con un bel respiro ed un po’ di stretching (ci sono tantissimi video gratuiti on line!) già la giornata prenderà un andazzo diverso. Migliori sensazioni muscolari, maggiore ossigenazione ovvero pensieri più leggeri e positivi.

Un altro aspetto da tenere sotto controllo è sicuramente l’attenzione su ciò che facciamo. Quante volte mentre state facendo una cosa la interrompete, ne cominciate un’altra o fate controvoglia qualcosa che rimane a metà ed a fine giornata avete la sensazione di non aver concluso nulla?

Mettersi i giusti obiettivi e calcolare i giusti tempi tra impegno e recupero è fondamentale. Cercate di finire un compito prima di cominciarne un altro, tenete duro fino alla fine e poi prendetevi una ricompensa. Una pausa per il caffè, per una passeggiata. Se l’impegno fisico o mentale è elevato dividete il lavoro a metà e non andate per forza oltre le vostre possibilità. Potreste fare errori che vi farebbero perdere tempo e darvi la sensazione di non saper far nulla. Quindi programmare una serie di azioni con le relative priorità vi aiuterà a mantenervi concentrati ed avere ottime performance nel lavoro e nella vostra vita privata.

Non si può programmare ogni cosa della propria vita, ma avere una programmazione settimanale, giornaliera e delle prossime ore a venire permette di usare il tempo nel migliore dei modi con relativa soddisfazione e sensazioni positive.

Ultimo aspetto, ma non per questo meno importante è il linguaggio che avete verso voi stessi e gli altri. Forse non ve ne accorgete, ma durante la giornata parlate tantissimo tra voi e voi e spesso non siete gentili! Vi potete buttare giù dicendo: “ma capitano tutte a me, sono sfortunato ecc.” o auto- sostenervi dicendo: “ok cosa ho sbagliato? come posso farlo al meglio?” Non cambia la situazione, ma influirà sul risultato e sulle energie che metterete per uscire da quella situazione.

Scegliete le giuste parole con voi stessi e con gli altri e questo condizionerà moltissimo le vostre emozioni. Ricordate le parole che hanno effetto su di voi e vi sostengono ed imparate ad utilizzarle più spesso.

Imparate a riconoscere le frasi negative e cambiale. Fate in modo che non possano influenzarvi.

Se sarete riusciti a fare questo e lo farete ogni giorno raggiungerete quello che Anthony Robbins chiama “Peak State”, una sensazione in cui vi sentite pieni di entusiasmo e propositivi. Se imparerete ad ascoltare il vostro corpo, a controllare le vostre parole e sarete organizzati potrete far fronte ad ogni situazione perché sarete in grado di gestire le emozioni a vostro vantaggio e a prendere decisioni che vi porteranno al successo personale e professionale.

Per approfondire: Peak State di Giacomo Bruno /Bruno editore

Saggezza antica: Il libro del TAO

Il libro che vi consiglio questo mese è IL LIBRO DEL TAO. Lo trovate (anche) in edizione super economica della Newton editore. Un’edizione integrale curata e tradotta da Girolamo Mancuso. E’ considerato uno dei testi più importanti dell’antichità. Viene definita la sintesi della saggezza e della profondità di pensiero. Un testo mitico quanto la sua origine. C’è una leggenda alla fonte della sua nascita che racconta che il libro nasce per pagare un pedaggio richiesto da un doganiere per permettere a Lao Tsu di lasciare la Cina. Si parla di virtù e di significato della vita… “per parlare di quel non essere che è all’origine dell’essere, ma di cui non si può tacere. Bisogna forzare le parole al di là delle loro normali capacità espressive…”

Vi lascio il testo 33 della prima parte per riflettere:

Colui che conosce gli altri è sapiente, colui che conosce se stesso è illuminato.

Colui che vince gli altri è forzuto, chi vince se stesso è forte.

Chi sa accontentarsi è ricco, chi agisce con energia è risoluto.

Chi non perde il proprio posto dura a lungo; chi muore, ma non è dimenticato è longevo.

Le “ansie” dell’esame di maturità

In questi giorni i ragazzi mi fanno un sacco di domande sulle strategie riguardo lo studio per l’esame di maturità. Spesso fanno confronti con i coetanei del genere :


“ma come fanno ad essere tranquilli ed uscire mente io sto qui tutto il giorno in casa a studiare?”
” invidio mio fratello che ha finito scuola ed esce sempre”


oppure pensieri del tipo:


“ho in sensi di colpa quando esco”
“in effetti sto tutto il giorno in camera e mi distraggo spesso”


C’è un’ansia buona ed una cattiva quando si devono affrontare gli esami. Quella buona serve a tenerci nella giusta tensione affinchè riusciamo a raggiungere l’obiettivo, ci fa essere concentrati ed organizzati.
L’ansia cattiva confonde, fa perdere tempo e questo genera altra ansia..


Questo è ciò che ho risposto a Daniele e penso possa essere utile per molti di voi:


“comprendo quello che provi, ma il modo di studiare è molto diverso da persona a persona così come il senso di responsabilità. Tu devi trovare la tua dimensione, quella in cui ti senti a posto con te stesso, perchè hai fatto il tuo dovere. Questo si realizza quando hai organizzato e pianificato bene il tuo studio giorno per giorno mettendoti obiettivi chiari che devono essere raggiunti per avere tempo per il riposo o per lo svago.
Non è un caso che si chiama esame di maturità, poichè rappresenta un passaggio sociale importante. Da questo momento in poi utilizzerai uno schema (non che poi non sia modificabile in seguito!), ma cerca di trovare già da adesso questo equilibrio che migliorerai in corso d’opera quando andrai all’università o inizierai un lavoro. Non puoi andare in giro tutto il giorno così come non ha alcun beneficio “studiare” tutto il giorno. Quindi per avere buone performance nel lavoro e nello studio bisogna riuscire a calibrare gli impegni.
Riuscire a stare bene con se stessi perchè si è fatto il proprio dovere ed avere quello spazio da dedicare agli amici, allo sport … quindi questo equilibrio è molto personale, però sei tu che devi metterti delle regole, sei tu che devi dire onestamente a te stesso se effettivamente il tuo impegno è consono alle necessità che richiede in questo momento lo studio!

L’IMPORTANZA DEI VALORI

Oggi si dice spesso : “non ci sono più i valori di una volta, nessuno ha più valori…e così via” questo è un fatto sotto gli occhi di tutti. Di generazione in generazione alcuni VALORI sono stati dimenticati o persi in favore degli obiettivi (casa, soldi, lavoro), ma gli obiettivi senza i valori non rendono felici, ma solo stanchi e frustrati, perché si tende sempre ad alzare la posta volendo di più o cercando un nuovo obiettivo. Solo i valori danno senso a quello che facciamo! Tempo fa vi parlai delle “Parole gentili” che dovremmo reintegrare nel nostro vocabolario ed oggi vi dico di iniziare a pensare seriamente ai valori personali che muovono le vostre azioni.

Solo identificando i propri valori sarà possibile un vero benessere psicologico poiché permette di capire le motivazioni profonde delle vostre azioni, le guida e dà senso alle vostre scelte. Sapere cosa è più o meno importante ovvero stabilire una scala di valori  guida il vostro cammino liberandolo dai giudizi esterni e vi permette di affrontare paure o difficoltà.

Ma cosa sono i valori? Rappresentano i desideri più sinceri e profondi, quelli che vi permettono di aumentare la pienezza e il significato della vostra vita. Rappresentano ciò che volete fare, in cosa impegnarvi. Permettono di fare le giuste scelte per voi e di non arrendervi di fronte alle difficoltà, perché ogni azione ha un senso ed acquista dignità. Se non credete a ciò che fate o peggio non lo approvate non potete essere felici, non potete stare bene.

Secondo la “Acceptance and Commitment Therapy” (ACT) i valori rappresentano le qualità delle azioni e dei comportamenti che mettiamo in essere nelle diverse aree della nostra vita.

I valori sono personali e soggettivi (anche se spesso condivisi dalla comunità in cui siamo inseriti o dalla famiglia di origine) quindi NON SONO GIUDICABILI poiché sentiti giusti e corretti. Ne deriva che se siete in contatto con i vostri valori potete vivere in maggiore armonia.

Fondamentale per comprendere i valori è distinguerli dagli obiettivi. Questo un esempio: essere una mamma presente e amorevole indica un valore , mentre “trascorrere più tempo insieme ai miei figli il pomeriggio” rappresenta un obiettivo .

In termini temporali possiamo definire i valori come  ASTRATTI e SEMPRE PRESENTI mentre gli obiettivi sono proiettati verso il futuro e sono concreti.

Importante è che i valori siano liberamente scelti e non imposti da famiglia, società, religione o comunità di appartenenza. Dovrebbero rappresentare una rielaborazione di ciò che ci viene insegnato da piccoli e acquistano un aspetto molto personale. Non si deve neanche essere schiavi dei propri valori. La rigidità fa spesso perdere il senso delle cose. I valori ci indicano il cammino, ma ogni tanto dobbiamo controllare come e dove stiamo andando e fare le scelte necessarie.

#Identificare i propri valori non è sempre facile, ma la ACT fornisce alcuni strumenti molto utili per aiutarvi in questo lavoro rispondendo sinceramente a queste domande:

Cosa vuoi veramente?

Cosa vuoi che la vita significhi per te?

Che tipo di persona vorresti essere (nelle diverse aree di vita: lavoro, famiglia, amici ecc.)?

Che tipo di relazioni desideri costruire nella tua vita?

Come vorresti agire nel mondo e con le persone?

Come desideri realizzare la tua vita?

E’ la tua festa dei 50 anni (o 80…), cosa ti piacerebbe che i tuoi amici più cari dicessero di te in tale occasione?

Cosa vorresti dicessero di te al tuo funerale?

Se avessi solo 24 ore di vita e non lo potessi dire a nessuno cosa faresti? Chi vorresti incontrare o visitare?

Cosa vorresti fosse scritto sull’epitaffio della tua lapide? Spesso infatti, il confronto con la morte stimola delle riflessioni profonde sul valore e sul senso ultimo della vita, e del senso che si desidera dare ad essa.

Gli ambiti in cui identificare i nostri valori:

FAMIGLIA: che tipo di sorella/fratello, figlio/figlia, padre/madre vorresti essere? Che qualità vorresti che la tua famiglia possedesse?

RELAZIONI INTIME: che tipo di partner desideri essere? Che qualità vorresti che avesse la tua relazione?

AMICIZIA: che tipo di amico/amica desideri essere? Quali particolari e qualità vorresti realizzare nelle tue relazioni di amicizia e conoscenza? Cosa significa per te  essere “un buon amico”, quali atteggiamenti e comportamenti fanno parte di questa definizione, per te?

CARRIERA E PROFESSIONE: che tipo di lavoro vorresti svolgere, se ti trovassi in un mondo ideale? Descrivi questo lavoro, e indica che tipo di rapporti vorresti avere con capo e colleghi.

CRESCITA PERSONALE E STUDIO: che percorso di crescita desideri fare? Che qualità personali, conoscenze, abilità e competenze vuoi sviluppare?

HOBBY: quali attività ricreative di piacerebbe svolgere? Attività fisica, oppure hobby e passatempi.

SPIRITUALITA’: non si parla solamente di religione ma di spiritualità in senso ampio, intesa come evoluzione interiore e personale, emotiva e cognitiva. Indica quali attività ti piacerebbe svolgere e quanto conta per te questo aspetto (dallo yoga alla psicoterapia a percorsi di autoconsapevolezza, preghiera o meditazione ecc.).

SALUTE E BENESSERE FISICO: che rapporto vuoi avere con la tua salute psicofisica? Che cura vuoi prenderti di te? In questo ambito rientrano l’attività fisica, uso di sostanze o tabacco, alcol, alimentazione, igiene di vita ecc.

#FONTE WEB

Sempre più spazio alla psicologia del benessere

Da sempre incentrata sulla psicologia del “malessere” l’attività di noi psicologi si sta spostando su un’area considerata psicologia del benessere.

Un campo decisamente nuovo, ma che fa riflettere sulle nuove esigenze delle persone ed i nuovi “mali di vivere”.

Questo ramo della psicologia aiuta le persone a migliorare il proprio stato di benessere in assenza di problematiche psicologiche. In un’epoca di forti stress in cui il  tempo non basta mai e che sembra scivoli dalle dita, dove le richieste della società che ci vuole tutti perfetti automi sono pressanti e sempre nuove, i momenti di malessere possono essere davvero tanti.

Per potersi oggi riappropriarsi del proprio corpo e del proprio tempo bisogna acquisire strumenti utili e pratici per non soccombere e a lungo andare ammalarsi davvero nel fisico e nella psiche.

Cosa ci viene sempre più richiesto? Imparare a comunicare efficacemente (vi ricordo che comunicare è molto complesso e riguarda in gran parte anche la capacità di ascolto che sembra non interessare a molti in questo particolare momento!)

Altra richiesta pressante è quella di imparare a sapere gestire lo stress così come definire e raggiungerei propri obiettivi. Queste ultime tre cose sono strettamente correlate infatti si arriva allo stress quando non si sono ben definiti gli obiettivi si procede a caso ed inevitabilmente non si hanno i risultati sperati. Nel mio caso lo vedo spesso nelle signore che decidono di seguire una dieta senza aver creato un vero percorso ed avere gli strumenti per farlo che finiscono inevitabilmente per  perdere tempo ed autostima allontanandosi sempre più dal risultato!

Sempre più spesso le persone hanno la sensazione di “perdere il proprio tempo” o di non avere abbastanza tempo per dedicarsi ai propri progetti. In effetti organizzare al meglio il tempo è fondamentale infatti la non gestione di rende letteralmente “schiavo del tempo”.
Ci sono due termini fondamentali quando parliamo di gestione del tempo:  urgenza ed importanza. Le prime sono considerate come un susseguirsi di situazioni a cui far fronte le seconde sono quelle che vengono tralasciate, ma che risultano essere davvero importanti per il nostro benessere.
Ecco quindi che lo psicologo può intervenire in tutti questi aspetti in modo obiettivo per aiutarvi a gestire in modo ottimale il proprio tempo, ma anche a tener fede ai vostri impegni ed obiettivi arginando le fonti di stress.