No, scusa non ho tempo!

Quante volte hai sentito questa frase? Quante volte sei stato proprio tu a pronunciarla? Quante volte parli del tempo, o meglio della mancanza di tempo, come una scusa per non fare una cosa? Ora ti dico la verità: non è vero che non hai tempo. È che decidi di utilizzare quel tempo in un altro modo.

Fermarsi, apprendere nuove strategie, prendersi le proprie responsabilità, migliorarsi, richiede sicuramente fatica e sicuramente fa uscire dalla propria zona di confort!

Spesso menti a te stesso, mettendo avanti la scusa del tempo, quando semplicemente, l’azione che stai evitando di fare, non è tra le tue priorità o peggio lo sarebbe, ma ti sembra inutile fare un tale sforzo. Ti metti in testa mille cose da fare senza considerare che la giornata è fatta di 24 ore e parte di quelle sono designate al lavoro e al riposo. Se insisti a voler fare troppe cose senza una scala di priorità il risultato sarà che sarai sempre in ansia e delle cose che volevi fare molte non saranno fatte e molte saranno fatte male! Il giorno dopo sarai ancora trafelato perché le cose non fatte il giorno prima si accumuleranno, insieme alla tua insoddisfazione, a quelle del giorno in corso. Spesso ci si ostina a voler fare ciò che è umanamente impossibile in una giornata, perché si cerca approvazione altrui. In altre situazioni “non avere tempo” è la scusa per non fare cose che non ti vanno.

Dovresti fare attività fisica, sistemare l’armadio, mettere apposto quei documenti…(ma non hai tempo) e poi rimani sul divano due ore a leggere i messaggi su WhatsApp o video su Tik Tok. Ma poi nascono i sensi di colpa, perché sai cosa sarebbe giusto, ma continui a creare situazioni in cui il tuo tempo non basta mai. Quindi stai scappando! Chiediti da cosa stai scappando e se invece ne sei consapevole trova un modo diverso di affrontare la situazione che non sia nasconderti dietro il fattore tempo.


Rimandare e rimandare all’infinito fa perdere occasioni, mancare obiettivi usando come scusa sempre il tempo! Eppure adesso ti propongo un cambio di prospettiva…Pensa al tuo tempo investito in attività utili o di valore, che possano darti un ritorno molto più interessante rispetto al tempo “speso”.

Magari ti sembra più facile dedicare tempo ad altri, ma non a te stesso. Ti metti sempre in secondo piano. Se impegnarti per te stesso, valorizzarti ti crea sacrificio vuol dire che non credi abbastanza in te stesso, che non credi di meritare di più, di avere di più (nel lavoro, affetti, ecc) e finisci per accontentarti. Io credo che nella tua vita ci siano tanti tempi “morti” che per pigrizia o distrazione non impieghi nel modo giusto. Se sei sempre in ritardo forse devi chiederti il perché. La risposta “non ho sentito la sveglia” o “c’era traffico” non stanno più in piedi. Se si ha piacere a fare una cosa o incontrare una persona ci si muove per tempo. Se non consegni mai il lavoro nei tempi richiesti vuol dire o che non sai fare il tuo lavoro (e quindi meglio impegnarsi ad apprendere nuove e più efficienti procedure) oppure non lo ami, o non ami l’ambiente in cui lavori. Non c’entra nulla il tempo, impara ad essere onesto con te stesso. Non dirti bugie. Ascoltati.

Quante volte ti dici dovrei chiamare quell’amico, dovrei fare questa o quell’altra cosa e poi ti ripari nella scusa del…non ho tempo? Quell’amico cosa rappresenta per te? Ti crea disagio? Ti annoia? E’ giudicante? Ti fa sentire in colpa? Forse prima di ricorrere alla scusa del tempo sarebbe meglio provare a fermarsi ed essere sincero nelle risposte.

Quando una cosa la si vuole davvero il tempo si trova sempre. Cerca di fare le cose che ti fanno stare bene e ti danno soddisfazione. Se una cosa non ti va, ma la devi fare per forza, allora falla bene. Anche se una cosa “scoccia” il fatto di farla comunque, e come deve essere fatta, di ritorno apporta un’immagine positiva di sé. Accampare sempre scuse, invece, rende la propria immagine apatica, senza volontà. Un comportamento che porta a percorsi già compiuti dove la realizzazione personale e l’immagine buona di sè stessi viene calpestata. Qui non puoi dare la scusa ad altri. Sei tu che compi le tue scelte e fare le cose nel migliore dei modi ti porterà sicuramente ad una migliore visione di te stesso. Imparerai a gestire il tuo tempo e creare tempo di qualità…perché senti di meritarlo.

Fai scelte giuste per te!

Eileen Caddy  era un’insegnante spirituale e autrice new age, meglio conosciuta come uno dei fondatori della comunità della Fondazione Findhorn presso l’ecovillaggio di Findhorn, vicino al villaggio di Findhorn*, Moray Firth, nel nord-est della Scozia.

Questi i suoi insegnamenti:

Scelgo di fare dei cambiamenti anziché avere scuse

Scelgo di essere motivato, non manipolato

Scelgo di essere utile, non usato

Scelgo l’autostima, non l’autocommiserazione

Scelgo di eccellere, non di competere

Scelgo di ascoltare la voce interiore e non l’opinione della gente

*Findhorn è una località Scozzese in cui dal lontano 1962 è stata costituita una comunità spirituale, pionieristica per la Nuova Era, aperta a tutti. Ognuno contribuisce al mantenimento della comunità occupandosi di una specifica attività (pulizia, giardinaggio, falegnameria, educazione ecc). allo scopo di sviluppare nell’individuo una consapevolezza più profonda che faciliti la sua trasformazione e lo aiuti nella sua realizzazione interiore, in armonia con le altre persone e la natura. In tal senso vengono regolarmente organizzati corsi educativi; uno dei programmi centrali riguarda la sintonizzazione con le energie della natura, anche per fini curativi.

Attraverso i suoi libri offre con semplicità e amore  ciò che ha ricevuto nella meditazione, un’esperienza unica in cui Eileen ritrova il significato del silenzio, la semplicità del momento e l’incontro con il bambino interiore. Riconosciuta a livello mondiale per l’autenticità della sua ricerca, Eileen segue un percorso spirituale che precede la sua esperienza in comunità.

Tra i principali libri:

Le porte interiori. Il mio volo verso la libertà, Dieci passi per aprirsi all’amore..

Segui le cinque “I”

Una piccola vocale, un po’ buffa con quel puntino in alto eppure molte parole davvero importanti cominciano proprio per “I”!

Ve ne voglio segnalare cinque:

IMPEGNO, IMPORTANZA, INTELLIGENZA, INTUITO, ISPIRAZIONE

Sembrano in apparenza parole che fra loro non hanno alcun legame eppure, sia che segui la sequenza (sono solo in ordine alfabetico per essere ordinate) sia che le analizzi singolarmente, tutte insieme rappresentano una grande risorsa e se impari a padroneggiarle sarai davvero una persona migliore.

Io voglio iniziare dall’ultima.

ISPIRAZIONE

Spesso chiedo ai miei pazienti di segnare su un foglio o un quadernino i nomi di cinque persone che sono state d’ispirazione nella loro vita. Non necessariamente devono essere persone reali, ma possono essere eroi o eroine di un libro, il/la protagonista di una serie televisiva o anche di un cartone animato. Ti invito a farlo. Vengono fuori cose interessanti. Per ogni personaggio dietro ci sono sogni, desideri o obiettivi da raggiungere. Dopo aver fatto l’elenco chiediti cosa ti piace di ogni personaggio e se quella qualità la hai o la devi potenziare e lavora per migliorarti. Ti piacerebbe essere d’ispirazione per qualcuno? Potrebbe essere tuo figlio, il tuo compagno di banco o di scrivania, persino il tuo vicino. Cerca di dare il meglio di te stesso e “ruba” idee dal personaggio che ti ha ispirato. Sii sempre vigile ed attivo e fai sì che le idee possano fluire. Facendo una passeggiata, vedendo una mostra o sfogliando un giornale possono venire idee insolite: lascia che si manifestino, fai scorrere la fantasia, sii aperto al cambiamento. Anche fare una strada diversa fa scoprire cose nuove e aprire la mente. Tutto il mondo può essere fonte d’ispirazione, ma bisogna osservare con gli occhi e con il cuore potenziando con la poesia, la pittura, ma anche cucinando o facendo giardinaggio. Impara a fare cose in modo diverso ed osserva i risultati.

C’è qualcosa che ti ispira in questo momento? Annotalo!

INTUITO

Possiamo anche chiamarlo sesto senso , ovvero la somma dei classici cinque per intenderci, che ci dà di una situazione una sensazione che non va mai sottovalutata! Possiamo anche chiamarla vocina interiore, perché può essere davvero importante come guida nelle nostre scelte. Qui la parte razionale va “silenziata” e va dato ascolto a quelle sensazioni a pelle che a volte sembrano non avere una ragion d’essere ed invece se le ignoriamo la ragion d’essere l’avevano eccome! Ad esempio ci sono situazioni in cui senti che quella cosa non è buona per te o può rappresentare una “fregatura” anche se sulla carta sembra non esserla, traduci a livello razionale, ma poi qualcosa nel profondo ti fa sentire che non va. Ascoltala, ascoltati. Impara a dire di no a quelle cose che senti non sono nelle tue corde. Siamo abituati, anzi ci insegnano da piccoli a fare scelte razionali, ma impariamo anche a farci aiutare dall’Intuito!

Naturalmente anche l’intuito va aiutato ed ecco un elenco di alcune cose che possiamo fare per “risvegliarlo”.

Impara ad annotare le sensazioni e cerca di capire quali segnali andavano o non andavano ignorati. Scegli d’impulso (senza pensarci!) cose come: un cibo da un menù, un ristorante, l’acquisto o indossare un abito e vedrai che quelle scelte dicono molto di te. Dai possibilità al corpo di indicarti la strada. Un modo per farlo è anche praticare meditazione o yoga che fermando il tempo nel qui ed ora e dando importanza all’ascolto del corpo e delle sensazioni sono un allenamento all’ascolto interiore e quindi potenziano l’intuito.

Quando hai dato ascolto al tuo intuito l’ultima volta?

INTELLIGENZA

Con questo temine voglio indicare l’intelligenza del cuore, un bene molto prezioso che spesso trascuriamo. Cosa intendo per intelligenza del cuore? Ad esempio saper leggere “tra le righe” dei comportamenti che osserviamo, ma significa anche essere comprensivi, empatici e disposti all’ascolto. Una persona che si sente compresa è motivata a dare il meglio si sé. Se si vive una situazione positiva riusciamo sia a trovare soluzioni sia ad affrontare meglio eventuali problemi. Per potenziare l’intelligenza del cuore dobbiamo per prima cosa evitare alcuni comportamenti come:

  • giudicare (se stessi e gli altri)
  • esercitare violenza su se stessi e tanto meno sugli altri (le forme di violenza possono essere davvero tante e sottili! fate attenzione!)
  • ignorare, lasciare nell’indifferenza qualcuno.

Cosa puoi fare per esprimere al meglio la tua intelligenza del cuore?

IMPORTANZA

Tutto è importante e tutto potrebbe non esserlo. Come facciamo a capire cosa è importante e cosa non lo è? Impariamo a fare una scala per facilitarci il compito: non molto importante, importante, indispensabile, essenziale. Non per tutti questo elenco sarà uguale, ma se metti il lavoro prima della cura di te stesso o dei tuoi figli forse dovresti rivedere le tue priorità. Spesso nel nome del lavoro si mette in secondo piano ciò che conta davvero! Naturalmente non mi riferisco a quando c’è necessità o che i beni materiali non siano importanti, ma se hai poco tempo a disposizione fai almeno che sia tempo di qualità da spendere con i tuoi cari. Per un figlio o un genitore anziano è più importante il tempo che gli dedicate invece che un regalo costoso! Ricordalo! Fai che il lavoro non sia la scusa per sottrarti ai tuoi doveri.

Fai un elenco delle cose per te poco importanti sino a quelle essenziali.

IMPEGNO

Una parola davvero importante. Sempre più dimenticata. Nella vita di tutti i giorni nessuno vuole impegnarsi. Spesso rimane in sospeso anche un invito per un caffè, perché sembra faticoso prendere un impegno. Un impegno implica prendersi le responsabilità delle proprie azioni e sempre meno persone vogliono farlo. Eppure è bello essere ricordati come persone attente, puntuali, che quando fanno una cosa non è necessario controllarla: insomma una certezza. Chi sa rispettare gli impegni è una certezza per gli altri e anche per se stesso. Oggi la maggior parte delle persone, e tristemente sempre più giovani, cercano le strade più semplici, quelle che implicano meno impegno e responsabilità, ma la qualità non sarà la stessa della persona e delle azioni correlate. Portare a temine un impegno preso è anche fonte di soddisfazione, gratificazione con conseguente aumento dell’autostima. Se si cerca la via più breve, dal voto scolastico a un incontro di lavoro, il risultato sarà sempre deludente e ci darà l’impressione di non valere poi molto. O peggio ci sono persone che sono invidiose dei risultati altrui senza rendersi conto che impegno significa spesso sacrificio.

Fai un elenco delle cose che farebbero bene alla tua autostima, che richiedono un impegno. Fai il buon proposito di sceglierne almeno tre e prenditi l’impegno di portarle a termine.

Quaderno di crescita personale 3/aspettative

Ti aspetti spesso che gli altri ti facciano una sorpresa, ti ringrazino, ti tengano in considerazione e rimani spesso deluso/a? Sei frustrato/a dal fatto che ti impegni, ti sacrifichi per gli altri e poi non ricevi neanche un ringraziamento?

Attenzione alle aspettative! Molte volte si investe (economicamente, emotivamente ecc.) verso persone che non se lo meritano altre volte non è richiesto, in altre lo facciamo per ricevere approvazione, altre per sentirsi parte di un gruppo o per sentirsi speciali.

Ricorda che “L’unica persona che può soddisfare al meglio i propri bisogni sei proprio tu!”

Quando facciamo qualcosa per gli altri dobbiamo farlo con il cuore senza aspettarci una contropartita. Se decidiamo (non essendo obbligati!) di prenderci cura di qualcuno lo dobbiamo fare e basta perché si ritiene giusto o buono, ma senza pensare che poi si debba ricevere qualcosa in cambio.

Facciamo un esercizio:

Quali sono le azioni più comuni che ti aspetti dagli altri?

Metti da 1 a 5 cuoricini (da poco a tanto) sui bisogni che ti riconosci

attenzione

riconoscenza

gentilezza

presenza

condivisione

sostegno

rassicurazione

…………………………compila con i bisogni importanti per te)

Adesso pensa ad alcuni momenti in cui hai fatto azioni e sei rimasto deluso e chiediti qual’è il vero motivo per cui lo hai fatto. Adesso rileggi tutto e pensa se puoi soddisfare da solo/a tutte o alcune delle aspettative e scrivilo sul tuo diario.

Quaderno di crescita personale 1/soddisfazione

Per chi non ha seguito i social in questi giorni ricordo che nel mese di luglio costruiremo insieme il quaderno di crescita personale.

Quando parliamo di crescita personale  ci riferiamo allo sviluppo dell’individuo nella sua totalità privata e sociale che va ad influenzare anche la sfera professionale. Per crescere sono necessarie due cose: sbagliare ed imparare.

Errori di valutazione, azioni inefficaci o dannose, risultati deludenti capitano a tutti, ma se c’è la volontà di cambiare o almeno comprendere cosa andrebbe modificato nell’approccio alla vita si potrà vivere il più serenamente possibile con se stessi ed il mondo circostante.

Ecco quindi il mio semplice contributo per permetterti di fare le giuste domande e imparare a guardarti dentro con metodo. Il tuo compito è acquistare un piccolo quaderno compilandolo giorno per giorno seguendo le indicazioni che ti darò. Puoi anche stampare e ritagliare i post oppure riprodurli con matite colorate o collage, perchè in fondo la crescita personale è anche un atto creativo per cui anche il vostro quaderno vi dovrà rappresentare!

Pronti a cominciare?

Ecco le prime domande da porsi a cui rispondere in modo onesto. Non fatelo di corsa. Pensateci bene durante la giornata e fate bene le vostre valutazioni:

Metti da 0 a 5 cuori se per nulla o molto soddisfatto

in base ai cuori assegnati cerca di comprendere qual’è il settore della tua vita che ti crea più disagio e che ha bisogno di un cambiamento.
una frase interessante su cui riflettere e se vuoi trascrivere o ritagliare sul tuo quaderno
trascrivi o ritaglia le domande e rispondi attentamente sul tuo quaderno

A domani sui social ed ogni 2-3 giorni qui sul blog!

Cambiare si può

I cambiamenti fanno paura, ma anche rimanere impantanati in una vita che non ci appartiene non è il massimo! La mia proposta per il mese di luglio è aiutarvi ad effettuare i primi piccoli cambiamenti necessari ad una svolta più importante. Ogni giorno sui social vi darò occasioni di riflessione per poter vivere la vostra vita con consapevolezza migliorando ciò che è possibile ed imparando ad accettare ciò che non è possibile modificare. A volte abbandonare la zona di confort può sembrare destabilizzante, ma se fatto per un fine che ne valga la pena diventa accettabile.

Il vostro compito è acquistare un quaderno che sarà vostro alleato e testimone del cambiamento da oggi in poi. Pronti a partire? Unico requisito essere onesti con se stessi.

Vi aspetto da domani per iniziare a compilare il vostro quaderno di crescita personale!

Valutare o criticare? Il giudizio che fa male

Il giudizio è insito nella natura umana, ha una sua funzionalità che dalla notte dei tempi ad oggi ci ha permesso di adattarci. Giudichiamo costantemente anche quando questo porta a delle conseguenze con noi stessi e con le persone con cui ci relazioniamo. Astenersi dal giudizio è una pratica incoraggiata da tutte le discipline di derivazione orientale ed il non giudizio è uno dei sette pilastri della mindfulness.

Sembra che nella vita di noi occidentali il giudizio faccia da padrone nei nostri rapporti interpersonali anche quando “palesemente” ci fa star male.

Esistono persone pagate per decidere il valore di un immobile, un gioiello, il costo di una ristrutturazione. Professionisti che seguendo dei parametri stabiliti da un certo settore “monetizzano” oggetti o lavori e fin qui nulla da eccepire. Non ci sentiamo svalutati come persone se un perito valuta la nostra macchina o la nostra casa meno di quello che pensavamo anche se possono essere piene di ricordi ed emozioni poiché si riferiscono a prezzi di “mercato”.

Nel nostro quotidiano riceviamo comunque “valutazioni” non richieste e spesso inopportune specialmente se riguardano il nostro corpo. Essere troppo magro, troppo grasso, avere i brufoli, piedi o denti grossi spesso è fonte di commenti che sono vissuti sempre come critica.

Sei dimagrita, sei ingrassata, non mangi nulla? hai mangiato troppo…. Frasi dette spesso in modo spontaneo, ma che rivelano invidia e giudizio.

Chi ha problemi ad accettare il proprio corpo o parti di esso è molto suscettibile ai commenti che riceve. Vi faccio un esempio pratico: se una persona si percepisce grassa, indipendentemente se lo è o meno nella realtà, ed incontra nella sua giornata nove persone che le dicano quanto stia bene non le prenderà in considerazione, ma se arrivata alla sera ne arriva una che dice: ti sei ingrassata? Questo farà crollare tutto il suo mondo, poichè sarà la conferma ai suoi pensieri.

La gente spesso parla a vanvera, molte volte è cattiva. Ne fanno le spese le persone con scarsa autostima che faticano a prendersi in carico, a volersi bene ed accettarsi per quello che sono (alte, basse, magre, grasse, capaci o non capaci a fare qualcosa!!).

Per questo dovremmo fare attenzione al nostro atteggiamento giudicante che si inserisce come un pilota automatico sia che stiamo osservando persone in costume mentre siamo al mare sia se stiamo sorseggiando un aperitivo durante lo struscio! L’atteggiamento giudicante s’insinua anche in famiglia tra i coniugi o tra genitori e figli. Un figlio che si sente sempre valutato, è contemporaneamente svalutato, e potrà decidere di dare il massimo per avere la vostra approvazione o fare il minimo indispensabile, perché tanto non servirà a cambiare il giudizio dei grandi. Sarà difficile per lui confrontarsi in modo maturo nel mondo adulto, perché crederà di non essere mai abbastanza e il non impegno, e quindi il non risultato, lo confermerà!

Bisognerebbe impegnarsi a comprendere le conseguenze delle nostre parole o comportamenti e rieducarli sulla base dell’affetto e del rispetto verso un’altra persona. Certo ognuno ha il diritto di pensarla come vuole o avere le proprie opinioni, ma se non sono direttamente richieste magari a volte è meglio “trattenersi”.

Sembra quindi chiaro che un atteggiamento giudicante ha un effetto negativo sulle nostre relazioni. Dalle critiche all’arrabbiatura al non salutarsi più il passo è spesso breve! Imparate a focalizzarvi sui fatti senza giudicarli e senza giudicare chi la pensa diversamente da te.

Le emozioni possono fuorviarci se rimaniamo in un atteggiamento giudicante spesso siamo assaliti da una sensazione sgradevole, o farci sentire tristi o incompresi.

Rimanere fermi in posizione giudicante significa anche non imparare nulla di nuovo. L’incapacità di vedere con occhi diversi impedisce di trovare nuove soluzioni e quindi portare al cambiamento. 

Imparare il non giudizio è comunque possibile se applicato quotidianamente. Iniziamo ad osservarci riconoscendo i pensieri giudicanti e come si presentano, se riusciamo a descrivere i fatti reali (quelli percepibili dai nostri 5 sensi per essere precisi!), se riconosciamo le emozioni che ne derivano. Pronti a lavorare?

Ferma il criceto che hai nella testa!

Quante volte vorresti che il cervello avesse un interruttore per poterlo spegnere e finalmente poterti rilassare senza problema alcuno? Purtroppo l’interruttore in questione non esiste, ma qualche domanda sull’affollamento di pensieri devi comunque fartelo!

I pensieri affollano la tua mente e ti sembra letteralmente di impazzire: forse non dai abbastanza spazio alle tue emozioni. Metti in primo piano il senso pratico o la razionalità e comprimi i tuoi desideri, sogni, ma anche rabbia e delusione. Non ti permetti di vivere le emozioni e le cacci da te, perché sono spesso dolorose o vissute come una perdita di tempo. Non hai tempo da perdere con cose così inutili. Poi inutili non lo sono affatto e così iniziano a pilotare i tuoi pensieri molto di più di ciò che volevi concedergli!

Vivi in un’ansia continua! Ricorda di vivere nel presente: l’ansia deriva da pensieri sul passato e su quelli riguardanti il futuro. Nel presente l’ansia non c’è. Se sei in ansia respiri male, non ossigeni abbastanza e quindi non pensi in modo adeguato.

Sei continuamente sovra stimolato da telefono, notizie, tv. Impara a staccarti di tanto in tanto, ascoltando i suoni della natura, ma anche il ritmo del tuo respiro ed il battito del tuo cuore. Riscopri la meraviglia del silenzio.

Impara infine a volerti bene. Se ti ascolti con attenzione e delicatezza i pensieri saranno solo pensieri!

Vai a vedere il reel su Instagram! Lascia un like se ti è piaciuto e scrivimi nei commenti!

Autostima dove sei? La risposta in un libro…

Nel mese dedicato all’autostima, non poteva mancare qualche consiglio di lettura sull’argomento. Vi ho già regalato l’immagine mentale di un muretto che in ogni istante della nostra vita non va trascurato e che ha bisogno di fondamenta stabili per sorreggere i vari mattoncini da aggiungere nel quotidiano.

Di seguito alcune letture per lavorarci su:

  • Lezioni di autostima. Come imparare a stare bene con se stessi e con gli altri
    Il libro Raffaele Morelli edito da Mondadori

Dalla prefazione: “Nella mia professione mi capita spesso di incontrare persone che hanno dei problemi di autostima, che soffrono perché non riescono ad amarsi abbastanza, e di conseguenza a farsi amare. Sono miei pazienti, persone che mi scrivono o che frequentano i miei gruppi. Per tutti loro, e per tutti quelli che patiscono questo disagio, ho deciso di riassumere in questo libro il mio pensiero sull’autostima, e la via per conquistarla. Ho diviso le mie idee in sette lezioni, sette messaggi chiave su cui riflettere. Ho scelto di riportare anche dei brani di conversazione con miei pazienti e dei miei incontri di gruppo, perché le domande, le obiezioni e i problemi esposti sono spesso comuni a molti e, immagino, anche al lettore. Per aiutare il nostro percorso verso l’autostima ho pensato fosse utile anche proporre dieci consigli di saggezza tratti dalle parole di maestri antichi o contemporanei, da visualizzare e ripetere come mantra. E infine, per concludere, una serie di piccoli esercizi. Per riconquistare, giorno dopo giorno, il piacere di stare bene con se stessi.”

  • Quaderno d’Esercizi per l’Autostima di Rosette Poletti e Barbara Dobbs

Tirate fuori penne e matite colorate e riempite di parole e colori la vostra vita quotidiana: questo quaderno, pieno di facili esercizi e di note positive, vi aiuterà, vi divertirà e vi rilasserà. La famiglia, l’educazione, la cultura, la società ci trasmettono spesso una visione di noi stessi che tende a colpevolizzarci e a limitare le nostre potenzialità. Avere stima di sé, portarsi rispetto in quanto persone, considerarsi unici, riconoscere il proprio valore e le proprie competenze sono condizioni indispensabili per riuscire a vivere la propria vita in armonia.

  • I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden edizioni Tea

Vivere consapevolmente. Accettare se stessi. Assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Affermare se stessi. Porsi obiettivi e combattere per raggiungerli. Rimanere fedeli ai principi che abbiamo scelto. Ecco i sei «pilastri» su cui si fonda la filosofia dell’autostima esposta in questo libro ormai famosissimo e tradotto in tutto il mondo.  Un manuale molto prezioso, arricchito da numerosi esercizi pratici, che delinea il percorso da seguire per conquistare una piena e serena sicurezza di sé, senza perdere il contatto con la realtà.

Quante volte hai pensato di non essere abbastanza?

Per riflettere…

Forse ti hanno insegnato che amore ed accettazione dipendono da ciò che fai e dai risultati che raggiungi, ma non da ciò che sei! Per questo ti frana sempre la terra da sotto i piedi e non trovi pace. Non sei mai abbastanza bravo, bello, magro, capace, intelligente…

Ti manca sempre qualcosa… smetti una buona volta di dover dimostrare agli altri il tuo valore arrancando ogni istante della tua vita in obiettivi sempre più irraggiungibili e guardati attorno. Sicuramente hai vicino qualcuno che ti apprezza per ciò che sei. Lì è la tua pace non allontanarti!