Iniziare una dieta di lunedì aumenta davvero le probabilità di successo?

Non è un luogo comune, recenti studi confermano che il lunedì, essendo il primo giorno della settimana, innesca una sorta di reset nella nostra mente, è vissuto come un nuovo inizio a cui affidare i nostri buoni propositi. Nel caso della dieta passati i “bagordi” del fine settimana ci si sente a posto con la coscienza se iniziamo uno stile alimentare più sano!

Approfondiamo questo tema:

il nuovo anno, gennaio ed anche il lunedì sono vissuti come nuovi inizi. Momenti in cui è possibile lasciarsi il passato alle spalle, si ha l’entusiasmo e l’illusione che si possano fare i veri cambiamenti e ci si crede davvero! I buoni propositi del nuovo anno in genere a fine gennaio sono già dimenticati, quelli del mese, in genere sono a gennaio o a settembre (per qualcuno il vero inizio dopo le ferie estive), giorno per giorno perdono di efficacia e quindi non rimane che appellarsi al lunedì che si presenta settimana per settimana per rinnovare le buone intenzioni! Ma anche in questo caso quanto dura riuscire ad evitare gli sgarri? L’avvicinarsi del fine settimana fa vacillare anche la persona più convinta fino a naufragare in un mare di sensi di colpa aggiustati il lunedì seguente!

Nel lungo termine questi nuovi inizi, che non hanno un riscontro, possono rappresentare una frustrazione ed uno stress.

Allora non c’è un giorno in cui avere più probabilità di successo?

Non sono le convenzioni sociali a farci raggiungere gli obiettivi, ma il sì che diciamo a noi stessi! Quando quel sì arriva non è importante il giorno della settimana, il mese o l’anno! La differenza sta nella scelta che facciamo per noi: volere fa rima con potere! Se invece “dobbiamo” è un’imposizione che non ci porterà da nessuna parte. Lavoriamo sul positivo facciamoci trascinare dall’entusiasmo per una nuova casa, un nuovo lavoro, una promozione  per cominciare un’alimentazione corretta per noi come regalo da fare a noi stessi in un buon momento e non come un sacrificio!

Concludendo è importante che ogni inizio vada affrontato con lo spirito giusto e solo quando ci si sente pronti, ma fate attenzione anche al procrastinare (lo fate con tutto non solo con la dieta fateci caso!) allontana sempre più l’obiettivo, rende nervosi, insoddisfatti ed allunga irrimediabilmente la strada da percorrere aumentando il disagio verso il proprio corpo, l’aumento della predisposizione a patologie e la considerazione di non esserne capaci con svilimento dell’autostima. Quindi il miglior momento è: ADESSO!

“Dimagrire” un processo di cambiamento

Come ogni anno in questo periodo vi osservo alla ricerca dell’ultima dieta di moda che promette risultati fenomenali, di trattamenti estetici invasivi e disposte a spendere qualsiasi cifra pur di raggiugere l’obiettivo della linea perfetta. Spesso diventate  facile preda di pseudo professionisti senza scrupolo, poiché nessuno vi spiega la cosa più importante: capire perché si mangia male e di più.

Se non ci si ferma  sulle ragioni , più o meno note, dei vostri comportamenti alimentari  è inutile iniziare qualsiasi dieta, poiché dopo  un breve periodo si finirà per recuperare i kg faticosamente persi e si ritornerà alla linea di partenza, ma con tanta autostima in meno. Perdere peso ha poco a che fare con il calcolo delle calorie, ma molto con le vostre emozioni, con la vostra visione di noi stessi e della vostra autostima.

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Vi regalo le parole* di Elisa, obesa da molti anni, che questo cambiamento lo sta vivendo con fatica, ma con forza e fiducia poiché potrà essere utile a tanti di voi:

“Giorni fa ho provato una sensazione che non mi è mai appartenuta o che comunque non sentivo da moltissimo tempo… E’ stata strana, quasi surreale, la leggerezza che sentivo sia nella testa che nel corpo… Anche con addosso molti kili in più mi sono sentita sgonfia, più libera da qualcosa che quasi mi opprimeva…

Gli ultimi mesi non sono stati facili, anzi, potrei dire difficilissimi, e se adesso posso assaporare questa leggiadria è perché in questi anni ho intrapreso un percorso che mi ha spalancato gli occhi su varie situazioni, ma soprattutto nei riguardi di me stessa, di quella che io stessa vedevo come una pessima ed incapace persona, e che in realtà non lo è affatto… Questo cammino mi ha resa consapevole che molto spesso che le brutte cose che ci accadono non dipendono strettamente da noi ma da mille fattori esterni che, anche volendo, noi non potremmo modificare e/o cancellare… Invece possiamo modificare noi stessi e la nostra visione delle persone che siamo, e del mondo che ci circonda. Con occhi nuovi dovremmo cogliere opportunità o semplici insegnamenti senza permettere che ogni brutta cosa che ci capita ci possa mettere al tappeto o buttare giù tutti i mattoncini di autostima  (che ci siamo duramente conquistati), in un solo soffio di vento. Vedere con occhi nuovi non significa ridere dei brutti accadimenti o fregarsene, ma farsi forza ed andare avanti con la consapevolezza che di momenti altrettanto brutti ci saranno in tutta la nostra vita, succederanno anche contro il nostro volere, ma dovremmo essere capaci di cadere, piangere, urlare e poi rimettersi in piedi perché la vita è questa, piangere e soffrire ma anche gioire dei piccoli brandelli di felicità che il mondo ci offre e che purtroppo, forse presi un po’ troppo da noi stessi, o dalla vita frenetica di oggi, diamo per scontati e non riusciamo ad assaporarli. Adesso infatti posso assaporare questa leggerezza di spirito, di anima, e voglio impegnarmi nel farla durare il più a lungo possibile… Questa volta so che ce la farò, che raggiungerò il mio obiettivo, è lontano ancora, molto lontano, ma io ora lo vedo li che mi aspetta ed io adesso sono davvero pronta a prendere ciò che è mio e che merito!

*non ho effettuato alcuna correzione grammaticale e di punteggiatura per lasciare vivo il suo pensiero sincero e profondo.

PROBLEMATICHE DI ALIMENTAZIONE AL FEMMINILE : PERCHE’ FALLISCE UNA DIETA

Le patologie alimentari sono sempre piu’ frequenti e questo accade per tanti fattori: l’abbondanza di cibo e la sua facile reperibilità ed i messaggi discordanti dei mass media.

E’ inconfutabile che le nostre dispense ed i nostri frigoriferi abbondino di cibo,spesso surgelato, precotto ecc. ed altrettanto inconfutabili i messaggi da cui veniamo bombardati che propongono figure (sia maschili che femminili) di successo, nel lavoro, nella famiglia ecc. sempre allegre e spensierate e…magre!!!! Contemporaneamente siamo subissati da immagini di cibi precotti, ipercalorici che si scontrano con tutti quelli ipocalorici e light.

Ne consegue una grande confusione negli atteggiamenti nei confronti del cibo e nessuno di noi è immune da certi meccanismi. Tutti in misura piu’ o meno grave siamo condizionati nelle scelte da certi messaggi pubblicitari.

Ne parliamo sotto il profilo femminile, non perchè gli uomini siano immuni a queste patologie, ma perchè sono le donne quelle che piu’ frequentemente chiedono un aiuto, si rivolgono allo specialista. Quindi la casistica delle problematiche alimentari è rappresentata in massima parte dalla fascia femminile.

Nelle storie delle donne che ho incontrato in questi anni si ritrovano spesso situazioni molto simili fra loro. Si tratta spesso di bambine indesiderate e poco amate che cercano di rendersi utili in famiglia per avere in cambio un po’ di amore e riconoscimento.

Si adattano cosi bene alle richieste che alla fine non sanno piu’ cosa sia un bene per loro. Quando lasciano la casa dei genitori  continuano a seguire questo modello e si fanno in quattro per gli altri. Spesso accade che se si è disponibili le persone fanno richieste sempre piu’ pressanti. Queste donne non hanno il coraggio, né la forza per sottrarsi a ciò per paura di perdere il rispetto, l’amore ecc.

Ho riscontrato inoltre una continua richiesta di conferme,di lodi ed apprezzamenti da parte degli altri. In questo modo queste donne finiscono per fare sempre ciò che gli altri si aspettano da loro. Si rinuncia alla vera identità a favore di un modello (quello che è piu’ giusto fare,quello che è piu’ coerente,ciò che è indispensabile!!). Per molti cibo-dipendenti è difficile accettare aiuto, perché non ammettono debolezze e non vogliono apparire bisognosi.

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Qui accade l’inevitabile : finiscono per placare lo stress provocato da queste continue richieste e le frustrazioni determinate dal non poter appagare i propri desideri con il CIBO.

Viene presto ad instaurarsi una relazione patologica con il cibo che perde la sua funzione di alimento e acquista quello di TAPPO per mettere a tacere le sensazioni di disagio. Quando ciò si protrae nel tempo arrivano le conseguenze sul peso con soprappeso e obesità,nel migliore dei casi un rapporto altalenante con il cibo.

Quindi non è solo a tavola che deve avvenire il cambiamento,ma dentro di noi. Se ci limitiamo a pensare in termini di calorie senza affrontare nuove situazioni non raggiungeremo mai l’obiettivo di essere in forma e di piacere a noi stessi ed agli altri.

(Breve Abstract dell’intervento di venerdì 26 maggio presso la Parafarmacia del Lago ad Anguillara Sabazia)