I miei consigli per “Sempre più in forma green” su Radio RID 96.8

Da FASHION NEWS MAGAZINE

Ringrazio Barbara Molinario e FNM per l’intervista e la redazione di RID 96.8 per la calorosa accoglienza!!

qualche foto della diretta:

Emanuela Scanu, Psicologa alimentare e fondatrice di Es Immagine Blog a “Sempre più in Forma Green”

Nella puntata di martedì 30 maggio a “Sempre più in Forma Green” Emanuela Scanu, Psicologa alimentare e fondatrice di Es Immagine Blog.

Durante la puntata di martedì 30 maggio per RID 96.8 FM. ho avuto il piacere di intervistare Emanuela Scanu, Psicologa alimentare e fondatrice di Es Immagine Blog.

Ti occupi di immagine da oltre venti anni, hai un blog di immagine e ti sei da pochissimo specializzata anche come consulente di immagine. Sei esperta specializzata in disturbi alimentari come coach e come psicologa. Affronti questi problemi con le tue pazienti e questa parte legata all’abbigliamento e alla consulenza ti è venuta praticamente naturale…

È stato un percorso che si è costruito nel tempo perché come psicologa mi sono quasi sempre occupata di disturbi dell’alimentazione. Mi occupo con precisione delle persone che devono perdere peso, persone che hanno difficoltà a seguire una dieta, quindi chiaramente tutte persone che hanno un rapporto con il proprio corpo abbastanza drammatico. Prima di affrontare il problema alla radice dal punto di vista psicologico, a volte cerco di dargli anche dei consigli pratici su come valorizzarsi. Negli anni da psicologa sono diventata anche coach alimentare, perché molte volte prima della dieta bisogna insegnare a mangiare bene. Questo è stato il secondo step fino a che piano piano i miei pazienti iniziavano a chiedermi sempre più consigli anche su come presentarsi in pubblico, come accompagnare i figli a scuola, come andare a una cena, e quindi è stata una conseguenza quella poi di diventare consulente di immagine”.

Ti va di raccontarmi un aneddoto su quale tuo paziente?

L’abbigliamento a volte influisce sulla percezione di sé e quando si hanno tanti chili in più purtroppo non ci si può vestire con qualsiasi cosa si abbia nell’armadio, ma bisogna un po’ adattarsi. Molte volte le persone vengono a studio completamente vestite di nero o molto trasandate, invece la prima cosa che dico loro è di venire la prossima volta con indosso vestiti colorati. È una cosa su cui rimangono sempre molto disturbati lì per lì, ma poi si rendono conto di quanto è importante. Approcciarsi ad un percorso di tipo psicologico non è sempre facile, e quindi io cerco di dargli dei risultati un po’ più immediati anche partendo da quello che è l’esterno, tutta la parte che può essere modificata più velocemente rispetto a dei processi interni e psicologici che chiaramente hanno dei tempi che sono diversi da persona a persona. Ti racconto un aneddoto simpatico: una signora che aveva già fatto tantissime diete, non era mai riuscita ad andare avanti, aveva fatto uso addirittura di anfetamine più volte che chiaramente non funzionavano più, è venuta da me e si è presentata appunto con la tuta tutta vestita di scuro, con capelli molto corti. Io le avevo detto che avremmo cambiato alcune cose. La seduta successiva io la rimandai a casa perché la regola era che doveva venire vestita con qualche colore chiaro. La terza volta è venuta vestita diversa e nel giro di due o tre mesi il percorso poi ha preso piede, e ha iniziato ad avere dei risultati. Tempo dopo ho incontrato casualmente il figlio per strada che mi conosceva, salutandomi mi chiese che cosa avevo fatto a sua madre. Io lì per lì non riuscivo a capire, poi lui mi disse che suo padre era diventato geloso della mamma per il fatto che sua moglie si vestiva con colori accessi e andava addirittura dal parrucchiere. Quindi il padre si era preoccupato. In realtà il percorso aveva semplicemente funzionato”.

Vuoi dare qualche consiglio ai nostri ascoltatori rispetto proprio all’abbigliamento? Non c’è bisogno di spendere grandi cifre per acquistare capi dell’ultimo momento, ma bastano davvero piccoli accorgimenti, come anche andare ad un mercatino…

Assolutamente sì, nella zona dove ho lo studio il lunedì c’è un mercatino dove invito tutte le mie pazienti ad andare a fare un giretto, perché ci sono dei banchetti con dei foulard, con delle collane anche molto appariscenti, ma a prezzi veramente basici. Spesso consiglio loro di utilizzare alcune cose colorate da aggiungere all’abbigliamento. Per esempio un foulard colorato non si mette solo al collo, ma si può mettere in testa, lo possiamo legare alla borsa, lo possiamo usare come braccialetto. Ci sono quei piccoli tocchi un po’ glamour che uno può inserire senza spendere tanto, magari riciclando qualcosa che si ha in casa, oppure andando appunto a dei mercatini. Anche io combatto un po’ il fast fashion, quindi da questo punto di vista non voglio esagerare, però a volte non bisogna neanche spendere cifre assurde per avere oggetti che magari li userai una volta sola o due”.

Ti ho visto molte volte ad eventi mondani che indossi dei pezzi unici realizzati da degli artigiani che si occupano di recuperare i materiali. Potrebbe essere anche questo un consiglio, cioè acquistare questi pezzi unici realizzati appunto con il recupero dei materiali…

Io per prima sono stata una di quelle che ha riciclato molto. Avevo delle zie che erano un po’ le signore dei salotti romani negli anni ’50 e ‘60, vestivano nelle sartorie, nelle cappellerie dell’epoca, e io ho ereditato tantissimo, non solo il loro stile, ma anche tanti pezzi che oggi tutt’ora utilizzo mischiandoli con quelli più moderni”.

È questo il segreto, creare il proprio stile, non seguire le mode del momento che magari non stanno davvero bene a tutti, ma anzi in ambito della sostenibilità utilizzare tutto quello che abbiamo nell’armadio o comunque il recuperare, oppure fare dei bei swap party che adesso vanno tanto di moda tra amiche…

Durante questo corso di consulente di immagine ho scoperto che noi donne nei nostri armadi dove non abbiamo mai nulla da mettere, in realtà il 70% di quello che abbiamo non lo utilizziamo o lo utilizziamo male, mentre gli uomini su questo sono più bravi, loro hanno solo un 30% di cose che non utilizzano”.

Tu sei una psicologa e una coach alimentare, non posso che chiederti anche dell’alimentazione…

Mi piace molto citare una frase di Virginia Woolf che dice che noi non pensiamo bene se non mangiamo bene e non dormiamo bene. Sicuramente la prima cura che la persona deve avere verso se stessa è nel mangiare, che non vuol dire mangiare poco, vuol dire mangiare sano. Noi abbiamo l’opportunità sia in città che appena fuori città di usufruire di gruppi solidali, di alimentari, rivenditori che hanno la frutta e la verdura di stagione, che hanno tutti gli elementi importanti per la nostra crescita, per la nostra salute, per far sì che il nostro corpo funziona al meglio”.

A volte è solo questione di abitudine…

Abbiamo sempre molta fretta per cui si va di corsa al supermercato, si prendono le prime cose, a volte non vediamo neanche quanto costano o la data di scadenza, molte volte si comprano cose che si tengono nel frigorifero e ce le dimentichiamo, le lasciamo deperire, quindi ben venga anche le tue ricette per poter sfruttare al meglio anche quello che rimane dimenticato nel frigorifero”.

Vogliamo dare tutti i tuoi contatti per chi vuole approcciarsi con te e chiederti dei consigli o comunque seguire il tuo blog?

Mi trovate con il nome di Es Image Blog dove si parla di immagine a tutto tondo, si parla dello stile, della psicologia, di quello che accade un po’ nel mondo. Sono su tutti i social sia su Facebook che su Instagram, e poi

www.emanuelascanupsicologa.com sia su www.esimmagineblog.com”.

Se vuoi ascoltarmi clicca qui: https://open.spotify.com/show/1JCMVg764w1EeObIanBVua

Al diavolo la bilancia

Il titolo di questo articolo doveva essere “Non dare peso al peso”, ma poi rileggendolo ho pensato fosse utile essere più incisiva. La bilancia, strumento odiato e temuto, è stata creata nell’antichità con lo scopo di evitare inganni nel commercio. Da tempi remoti fino ad oggi è considerato un simbolo di giustizia eppure il momento di salire sulla bilancia per qualcuno è un momento vissuto con enorme ansia e/o disagio.

Quando è cominciato tutto questo? In un tempo passato, non troppo remoto, per la maggior parte della popolazione riuscire a mettere insieme il pranzo e la cena era una vera peripezia.

Oggi non è più così, eccetto purtroppo ancora per alcune minoranze. Il cibo è sempre disponibile, ci sono negozi aperti anche durante la notte e con una semplice App ci portano il nostro alimento preferito a casa.

Con tutta questa disponibilità di cibo dovevamo essere sereni eppure noi esseri umani sempre insoddisfatti abbiamo creato un altro problema: l’ideale del corpo perfetto!

Ecco quindi il grande divario tra disponibilità di cibo e la possibilità di aumentare di peso. Chiunque, se mangia troppo e male, oltre ad avere problemi di colesterolo, pressione arteriosa alta, disfunzioni intestinali può aumentare di peso. Sono pochi i fortunati dotati di super metabolismo che impedisce loro di prendere peso, ma che non garantisce la salute gastro intestinale o cardiovascolare!

Come sappiamo non basta la disponibilità di cibo per prendere peso altrimenti saremmo tutti obesi. Il cibo spesso diventa il rifugio dopo giornate storte, dopo amori falliti, il compagno se ci si sente soli e la coccola che ci è mancata magari nell’infanzia. Si può essere golosi è vero, ma dopo una certa quantità dello stesso cibo il gusto non viene percepito allo stesso modo perché le papille gustative ormai sature non inviano più i segnali al cervello affinché possa trarre gusto da quel particolare cibo quindi questa è solo una scusa.

Per molti il rapporto con il cibo è un rapporto complicato. Non starò in questa sede a spiegare i perché ed i per come visto che ne parliamo tutte le settimane! Vi dico solo che aumentare di peso diventa un problema perché il corpo non risponde ai canoni che la società ha creato.

Non solo la società, il gruppo in cui siamo inseriti, ma anche l’immenso mondo virtuale sempre pronto a dare giudizi e sempre pronto a demonizzare chi non si adegua al modello.

La body positivity sembra quasi un contentino creato per una sorta di politicamente corretto più che per reale convinzione perché una persona in sovrappeso viene sempre vista con disgusto.

Ma torniamo alla dannata bilancia. Non deve essere un problema se non lo volete. Se accettate il vostro corpo e la vostra vita vi sta bene così al diavolo la bilancia (abbiate solo riguardo per la salute mi raccomando!) Non dovete essere a dieta per sempre se non è quello che volete e gli abiti si vendono di tutte le taglie e a qualsiasi prezzo!

Se non volete stare a dieta non fatelo, se sono gli altri a spingervi in questa direzione non fatelo. Fatelo solo se è una vostra scelta

Se il corpo in cui vivete non è quello che vi rappresenta (e non quello dei vostri sogni mi raccomando questo è importante!) vi sentite goffe o inadeguate allora una perdita di peso è necessaria. La bilancia non deve essere il giudice severo, ma l’indicatore se si sta facendo bene o meno un determinato cammino.

Se il numero che vedete sulla bilancia influenza il vostro umore e la vostra autostima, non esitare a chiedere aiuto. Siete molto di più di ciò che mangiate, è importante la consapevolezza su ciò che mangiate, ma anche il vostro benessere e la vostra serenità (a tavola o no!)

Se non c’è il numerino tanto atteso possono essere tanti i motivi: da un errore della bilancia a variazioni di peso casuali. Per questo in genere bisogna pesarsi non più di una volta a settimana a digiuno ! Quando ci si pesa e si scopre che non è cambiato niente, ci si deprime inutilmente. Un aumento di peso non significa sempre aumento del grasso corporeo così come una diminuzione non è una diminuzione di grasso! Le fluttuazioni di peso sono fisiologiche e sono influenzate da tantissimi fattori quali interventi ormonali, farmaci, temperatura esterna, attività fisica. Se state facendo tutto bene, alimentazione corretta e attività fisica, non ci sono motivi per non perdere peso!

Invece di delegare il vostro stato di salute alla bilancia imparate ad ascoltarvi ed osservarvi: la pancia è più sgonfia? Vi sentite più leggeri? Le scarpe entrano meglio? La cinta va larga? Il pantalone si chiude con meno difficoltà? Avete meno fiatone? Vi sentite pieni di energia? Questi sono gli unici parametri da tenere in considerazione!

Se ci si pesa tutti i giorni , o più volte al giorno, cercando conferme è doveroso chiedersi cosa faccia davvero paura : il numerino che vedete scritto o il valore che la società in cui vivete gli dà?

Vi ricordo che solo voi siete autorizzati a darvi un valore e non la bilancia!

Rispondi con onestà: perché vuoi iniziare una dieta?

La domanda un po’ a bruciapelo serve a prendervi alla sprovvista e a far si che rispondiate d’impulso, con sincerità. La risposta può sembrare ovvia: per perdere peso, ma per ogni persona questa condizione ha significati diversi.

Se ci si fa le domande giuste, a patto di essere sinceri, si può prevedere l’esito della vostra dieta ancor prima che iniziate. Se avete dubbi, se non vi sentite pronti, se la spinta viene dall’esterno, se cercate una strada facile e veloce, se solo l’idea vi provoca frustrazione lasciate perdere!

Vediamo insieme le domande necessarie prima di cominciare un programma di dimagrimento ed in base alle vostre risposte cerchiamo di comprendere quali sono i reali motivi e se ci sono aspetti ai quali possiamo appoggiarci per garantirne il successo.

Prendersi cura di se stessi dovrebbe essere un’occasione che genera entusiasmo non disperazione!

Innanzitutto pensate al perché avete preso peso ed in quanto tempo. Siete sempre stati rotondetti? In famiglia sono tutti un po’ in sovrappeso? Vi hanno insegnato a non lasciare nulla nel piatto?

La cultura familiare sul cibo è molto condizionante ed è possibile che siate stati esposti da sempre a certe visioni su cosa, quanto e quando mangiare. Sono condizionamenti importanti legati alla sfera affettiva per cui se iniziate un programma per perdere peso ne dovrete tenere conto e la dieta non basta serve anche un percorso psicologico e rieducativo personalizzato. Se invece avete vissuto un periodo stressante o avete appena partorito con poco impegno tornerete al peso di sempre e troverete la giusta via tra gusto e rinuncia. La cosa importante è stabilire una data di inizio ed una di fine ed essere ligi negli step intermedi.

Chiarito questo punto bisogna anche chiedersi perché si vuole perdere peso. La risposta dovrebbe essere sentirsi a proprio agio, poter vestire senza troppi limiti, maggiore sicurezza. Se invece pensate al fatto che qualcuno vi giudica per il vostro peso dovete mettere da parte questo aspetto e concentrarvi solo ed esclusivamente su ciò che desiderate voi per il vostro corpo ed il vostro spirito.

Avete qualcuno che vi aiuterebbe o appoggerebbe in un percorso dietetico? Avete paura di fallire? Pensate di evitare tutte le situazioni sociali mentre siete a dieta per evitare sgarri? Non serve ed è impossibile. Dovrete imparare a fare le scelte giuste per voi e non solo vivere il tutto come una rinuncia. Non aspettate di vivere fino al momento di essere magri, che nella vostra testa corrisponde anche al momento di essere felici, ma concedetevi momenti belli da soli, con amici o parenti che non corrisponde necessariamente al mangiare!

Capire cosa rappresenta il cibo: se placa l’ansia, lo stress, se vi ritenete golosi, se non sapete dire di no è un’altra domanda importante. A volte è anche molto difficile darsi una risposta perché non siamo abituati ad ascoltare il nostro corpo, i segnali che ci invia e le sue reali necessità. Scappiamo dalle emozioni, le vogliamo azzittire? Non capiamo quando siamo sazi? Pienezza e sazietà sono segnali che non distinguete? Avete dei cibi trigger o dei momenti o delle situazioni in cui mangereste qualsiasi cosa? In questo caso se le risposte tardano a venire o vi trovano confusi un percorso di mindfulness eating potrebbe risolvere il problema ancor prima di mettersi a dieta.

Le aspettative sono importanti per cui anche chiedersi cosa ci si spetta da una dieta non è affatto una domanda fuori luogo!

Costanza, pazienza, nuove abitudini e nuovi schemi mentali indispensabili per raggiungere l’obiettivo che devono essere previsti a grandi dosi ed immaginarsi nelle sensazioni di essere già al giusto peso rende tutto molto più…leggero!

Altro annoso problema è quale sarà la dieta più efficace. Si pensa sempre che più la dieta è rigida e più darà risultati: mi spiace dirvelo, ma ciò non corrisponde a verità. Più la dieta è rigida e più facile arrivare allo sgarro. E con lo sgarro partono i pensieri del tutto o nulla! deleteri e non funzionali! L’unica dieta è quella sana, variegata, adatta alle nostre necessità. Un consiglio: imparate prima di tutto ad abbinare gli alimenti, a cucinare in modo semplice ed evitare cibi elaborati. I dolci relegateli solo ad occasioni speciali: non sono necessari alla nostra alimentazione e sono responsabili di sbalzi ormonali! Le diete sane funzionano sempre: l’importante è seguirle e non basta attaccarle al frigorifero!

Imparate che uno sgarro ogni tanto non inficia irrimediabilmente la dieta. Uno o più sgarri al giorno invece si! Per questo faccio compilare un diario alimentare. E’ importante tenere nota dei successi quanto dei fallimenti per poter migliorare un poco alla volta in base ai propri tempi.

Non guardate la bilancia con ansia. Misura solo il vostro peso, non il vostro valore come persona, Se intendete iniziare una dieta dovete sapere che il peso durante la giornata subisce spesso dei cambiamenti per vari motivi e che il peso giusto è determinato da una media per cui basta pesarsi a digiuno una volta a settimana nelle stesse condizioni ed orario. Infine pensa alla dieta come un momento di grandi scelte e quindi di opportunità per piacerti di più ed imparare più cose di te. La qualità della tua vita passa anche da come vivi il tuo corpo e da come ti senti con te stessa e con gli altri.

Per avere successo programma una data

Che sia mettersi a dieta, smettere di fumare, incominciare la palestra o quel corso d’inglese che rimandi da anni, il modo migliore per avere successo in qualcosa è cominciare, smettere di tergiversare e scegliere una data d’inizio!

Abbiamo visto nel precedente articolo (https://emanuelascanupsicologa.com/2023/01/30/iniziare-una-dieta-di-lunedi-aumenta-davvero-le-probabilita-di-successo/) che il lunedì, o l’inizio del mese o dell’anno funzionano da “reset” per cui sono date in cui la predisposizione a cominciare qualcosa di nuovo è importante. Ma per ognuno di noi c’è una data, un numero, un periodo dell’anno che consideriamo più favorevole per fare dei cambiamenti. Ascoltate i vostri ritmi, ma tenendo bene a mente l’obiettivo… iniziate!

Come scegliere la data

Il lunedì ha un impatto potente sulla mente crea un’immagine mentale di nuovo, pulito: il foglio bianco su cui iniziare una nuova storia. Anche se le più importante decisioni in genere si prendono d’impulso concedetevi un minimo di tempo per organizzarvi in modo da non avere alibi a terminare prima di cominciare perché una certa attività non l’avete pianificata bene. Ad ogni modo non perdete tempo a decidere ogni singolo dettaglio, creato il giusto mood navigate a vista e risolvete eventuali difficoltà momento per momento. Non si può prevedere e controllare tutto, quindi sfruttate le vostre risorse al bisogno senza farle gestire da ansia anticipatoria inutile.

Non scegliete neanche date troppo in là nel tempo altrimenti sarete portati ad abbandonare il vostro cambiamento ancor prima che sia iniziato. Non sempre le vacanze o un periodo meno stressante sono buoni per cominciare qualcosa di nuovo in quanto riprendendo il solito tram tram si rischia di far naufragare ogni buona intenzione.

In alcuni casi è positivo abbinare un cambiamento ad una cosa che importante che consideriamo positiva per noi : cambiare lavoro, città o appartamento ad esempio! Un nuovo inizio a tutto tondo!

Come assicurarsi il successo delle proprie azioni:

dopo aver deciso la fatidica data di inizio ed aver organizzato eventuali aspetti pratici (essere andata dalla nutrizionista o aver prenotato il corso d’inglese ad esempio)assicuratevi di avere una rete sociale che possa appoggiarvi. Un’amica, il partner possono essere risorse preziose per aiutarvi a mantenere la giusta via, sorreggervi in momenti di difficoltà ed impedirvi di rinunciare.

In molti casi la rete sociale di supporto non c’è o è essa stessa la causa di alcune cose che non vanno nella propria vita e quindi dovrete assicurarvi il successo con altri mezzi più personali. Ma attenzione in questo caso l’onestà verso se stessi è fondamentale.

Mettete dei limiti “fattibili” al di sotto dei quali non dovete scendere e create delle penalità se non ce la fate a mantenerle/raggiungerle.

Esempio: se state iniziando un’attività fisica iniziate gradualmente 10-15 minuti al giorno ed aumentate ogni giorno 1-2 minuti fino a raggiungere un tempo per voi possibile da praticare ogni giorno. Quindi se  avete raggiunto i 20 minuti non fate mai 16-18 minuti e rimanete sui 20 sino a quando vi sentite pronti ad aumentare. Quando avrete raggiunto l’obiettivo (es un’ora al giorno) anche se una volta saltate non accade nulla perché ormai sarete allenati ed il beneficio sarà così evidente che non abbandonerete.

Lo stesso accade con una dieta. Iniziate gradualmente ad esempio evitando i dolci per una settimana e poi cominciando la dieta. Anche in questo caso una volta raggiunto l’obiettivo di una alimentazione sana, mangiare un dolce o fare uno sgarro una volta non inficierà il vostro traguardo.

Aiutatevi con un diario.

Mettere per iscritto i propri avanzamenti o capire le motivazioni di un insuccesso è molto utile per cambiare le strategie e migliorarsi.

Premiatevi:

ogni volta che passate allo step successivo (il peso sulla bilancia, il livello d’inglese o una performances atletica) fatevi delle concessioni, fatevi un regalo un qualcosa che ne valga la pena per voi!

Questo aspetto di autogratificazione è un processo importante che va a stimolare in modo positivo la vostra autostima. Se tutti questi tasselli vengono rispettati chi più velocemente chi più piano, ma ad ognuno è data la possibilità di raggiungere gli obiettivi prefissati e creato un vero cambiamento nella propria vita.

Iniziare una dieta di lunedì aumenta davvero le probabilità di successo?

Non è un luogo comune, recenti studi confermano che il lunedì, essendo il primo giorno della settimana, innesca una sorta di reset nella nostra mente, è vissuto come un nuovo inizio a cui affidare i nostri buoni propositi. Nel caso della dieta passati i “bagordi” del fine settimana ci si sente a posto con la coscienza se iniziamo uno stile alimentare più sano!

Approfondiamo questo tema:

il nuovo anno, gennaio ed anche il lunedì sono vissuti come nuovi inizi. Momenti in cui è possibile lasciarsi il passato alle spalle, si ha l’entusiasmo e l’illusione che si possano fare i veri cambiamenti e ci si crede davvero! I buoni propositi del nuovo anno in genere a fine gennaio sono già dimenticati, quelli del mese, in genere sono a gennaio o a settembre (per qualcuno il vero inizio dopo le ferie estive), giorno per giorno perdono di efficacia e quindi non rimane che appellarsi al lunedì che si presenta settimana per settimana per rinnovare le buone intenzioni! Ma anche in questo caso quanto dura riuscire ad evitare gli sgarri? L’avvicinarsi del fine settimana fa vacillare anche la persona più convinta fino a naufragare in un mare di sensi di colpa aggiustati il lunedì seguente!

Nel lungo termine questi nuovi inizi, che non hanno un riscontro, possono rappresentare una frustrazione ed uno stress.

Allora non c’è un giorno in cui avere più probabilità di successo?

Non sono le convenzioni sociali a farci raggiungere gli obiettivi, ma il sì che diciamo a noi stessi! Quando quel sì arriva non è importante il giorno della settimana, il mese o l’anno! La differenza sta nella scelta che facciamo per noi: volere fa rima con potere! Se invece “dobbiamo” è un’imposizione che non ci porterà da nessuna parte. Lavoriamo sul positivo facciamoci trascinare dall’entusiasmo per una nuova casa, un nuovo lavoro, una promozione  per cominciare un’alimentazione corretta per noi come regalo da fare a noi stessi in un buon momento e non come un sacrificio!

Concludendo è importante che ogni inizio vada affrontato con lo spirito giusto e solo quando ci si sente pronti, ma fate attenzione anche al procrastinare (lo fate con tutto non solo con la dieta fateci caso!) allontana sempre più l’obiettivo, rende nervosi, insoddisfatti ed allunga irrimediabilmente la strada da percorrere aumentando il disagio verso il proprio corpo, l’aumento della predisposizione a patologie e la considerazione di non esserne capaci con svilimento dell’autostima. Quindi il miglior momento è: ADESSO!

Gennaio: indispensabile la “remise en forme”

Non trovate la scusa dei dolcetti che ancora girano per casa e non arrivate a febbraio con il corpo appesantito dagli stravizi delle festività. Non mantenete il corpo in sovraccarico oltre il dovuto perché la bella stagione è dietro l’angolo e rischiate di fare i soliti errori con le diete devastanti i 10 gg prima delle ferie!

Anche i più bravi qualche extra lo hanno fatto e tra i buoni propositi dell’anno sicuramente rimettere il corpo a regime è fondamentale. Dopo due periodi natalizi in semi lock down è stata importante anche la ritrovata convivialità,  ma tra ore di sonno perdute e quelle passate a tavola  dobbiamo fare i conti con una corretta “remise en forme”.

Molti hanno già ricominciato le attività a pieno regime, i bambini/ragazzi sono a scuola e quindi con i ritrovati ritmi sarà più semplice rimettersi in riga.

Iniziamo dal sonno. Non tutti possono permettersi le classiche 8 ore, ma sicuramente non state al di sotto delle 6 ore. Decidete un orario consono per andare a dormire  in base ai vostri orari lavorativi. Se non riuscite a prendere sonno, mettetevi a leggere un libro, ma non usate il cellulare che tiene il cervello “acceso” sfavorendo il riposo. Una tisana calda concilia la calma e favorisce il sonno, ma se avete ulteriori difficoltà provate con la melatonina. Per consigli d’uso e dosaggio affidatevi al vostro farmacista di fiducia.

Secondo punto debole è l’attività fisica. Se ancora non vi siete iscritti in palestra ed è qualcosa che state rimandando da settembre, bè è il momento giusto per farlo. Personalmente ritengo che una bella camminata di almeno 40 minuti al giorno possa bastare, ma anche tapis roulant o cyclette in casa (stesso tempo minimo!) possono andare bene. Se vi piace la musica esistono tantissime attività sportive che la includono e se vi annoiate ad allenarvi da soli cercate un amico che venga con voi o fate amicizia in palestra con le persone del vostro corso. Unica parola d’ordine è non tergiversate e cominciare da subito. Un’attività fisica continuativa permette il rilascio di endorfine che vi farà sentire bene dal primo giorno e che procurerà una sensazione piacevole nell’esecuzione. Il patto è che facciate almeno un po’ ogni giorno per mantenere questa sensazione che vi permetterà di inserire l’attività fisica tra le vostre attività giornaliere.

Infine l’alimentazione. Per ridurre le sensazioni di gonfiore addominale, reflusso o irregolarità intestinali è necessario riprendere un’alimentazione equilibrata, per chi ancora non è entrato in quest’ottica è il momento giusto per cominciare!

Parola d’ordine è disintossicarsi.

Via libera ad acqua e tisane ed infusi. Una tisana al finocchio è perfetta per la digestione e ridurre il gonfiore addominale. Camomilla, malva, tiglio, biancospino sono lenitive per la mucosa gastro intestinale e calmanti.

Non si tratta di perdere eventuali kg acquisiti durante le feste, ma portare il corpo a lavorare al meglio. Con i cibi ricchi di fibre quali alimenti integrali, frutta e verdura favoriamo il tratto intestinale e introduciamo vitamine e sali minerali fondamentali per il corretto funzionamento del nostro organismo.

Evitate sale e condimenti grassi. Usate olio EVO  a crudo ed eventualmente insaporite con spezie. I dolci sono assolutamente aboliti. Se proprio avete avanzi di panettone mangiatelo a colazione e poi scordatelo fino al giorno dopo. Altri dolci quali biscotti, frutta secca o torroni possono diventare il vostro extra nel fine settimana. Non vi preoccupate non scadono a breve e quindi niente scuse!

Anche i metodi di cottura sono importanti. Sempre, ma in particolare adesso per mettere a riposo il corpo. Piastra e vapore sono i metodi perfetti.

Diete e miracoli: un fatto di marketing!

Sempre sensibili al richiamo dell’ultima dieta, specie se sponsorizzata da qualche personaggio famoso, si fanno spesso sacrifici economici per illudersi che questa sarà la volta buona.  Su Instagram un tripudio di offerte correlata da foto del prima e dopo che non lasciano dubbi. Promesse di felicità al raggiungimento del peso desiderato.

Tutti magri nel nome dell’ultimo preparato che garantisce essere formulato con ingredienti naturali e senza controindicazioni. No non è in vendita in farmacia, ma tutto è regolare confermano! Sappiamo che i miracoli non esistono e neanche le pillole miracolose e le bacchette magiche, ma il marketing sì i miracoli li fa davvero e sa convincerci su temi a cui siamo veramente sensibili.

Efficacia e validità scientifica superati ci si illude dietro quel barattolo di polvere o pillole da prendere rigorosamente ad orari e che dire dei rinforzi psicologici? “Volersi bene”. “La regola delle 6 esse”, “Vinci tu”, “la strada per il successo” insomma psicologia spicciola a cui ci si aggrappa con tutte le forze basta che non si parli di sacrifici e di non mangiare!

Sento parlare di diete da anni dalla mitica “Weight Watchers” alla temibile “Dukan”!  Il fallimento di questi programmi sta nell’illusione che si possano ottenere risultati rapidi e duraturi senza particolare impegno. E’vero spesso andiamo di corsa ed è comodo inserire la cena nel forno a microonde o passare a prendere una pizza. Non è per tutti passare dal contadino o al mercato rionale per acquistare i prodotti di stagione che devono essere puliti, lavati e cotti! Così abituati a tutto e subito anche in caso di perdita di peso si pensa si possa ottenere, ma non funziona così! Ecco sempre in prima linea le diete drastiche del post festività o del prima delle ferie che fanno solo perdere acqua e massa magra con l’ago della bilancia che si muove e ci illude che sta andando tutto bene.

Ricordatevi di ciò quando sarete tentati dopo le feste.

Spesso ci si concentra su alimento o su un gruppo di alimenti, a restrizioni infondate basate solo sulla moda del momento. In realtà bisogna andare oltre. Bisogna comprendere cosa ci porta a mangiare troppo o male, a trovare strategie che migliorino la qualità della nostra vita. A fare pace con il cibo relegandolo a quello che in realtà è: carburante per il nostro corpo e non la panacea di ogni male. Mettere in linea corpo e mente con l’aiuto di uno psicologo e di un nutrizionista qualificato facendo attenzione a tutti quei coach che si spacciano tali solo per vendere i loro prodotti di dubbia utilità.

“Pensieri Positivi” per una dieta di successo!

Molti di voi hanno vissuto direttamente quanto sia difficile seguire una “dieta”. Una dieta restrittiva limita le scelte, è condizionata da molti fattori ed è normale volersi “ribellare” anche se spesso sappiano che è necessario. Poco importa se la dieta riguarda le complicanze di una malattia (diabete, insufficienza renale..),la preparazione ad un esame diagnostico  o la perdita di peso: in ogni caso viene vissuta come una frustrazione.

Le persone che si rivolgono a me in genere hanno preso peso dopo o durante un periodo della loro vita difficile, altri mangiano male perché vivono la loro vita sempre di fretta e sono disorganizzati, altri perché mangiano sempre fuori casa, ma la maggior parte ha preso peso perché si sente stressata ed ha imparato a gestire lo stress con il cibo. Funziona fino a quando le zip non salgono e il bottone non si allaccia. In realtà questo è solo l’ultimo gradino di una strada sbagliata che state attraversando già da un po’. Il modo di mangiare riflette esattamente ciò che facciamo nella vita, come ci rapportiamo ai problemi e come ci rilassiamo.

Ecco una serie di frasi (frequenti!) che non dovrete più pronunciare affinchè la vostra dieta non sia un’imposizione, ma una scelta e quindi un successo.

  • Lunedì comincio la dieta!

Niente di più sbagliato! Se hai deciso di seguire una dieta il momento migliore per cominciare è OGGI! La dieta deve essere vissuta come una scelta consapevole e non come una forzatura. E’ un processo di cambiamento che deve essere vissuto con curiosità ed energia. Un progetto per imparare a conoscere i propri bisogni e rispettarli. E’ normale avere delle resistenze: il cambiamento fa sempre un po’ paura, ma devono avere la meglio immagini che vi vedono già al traguardo e le sensazioni positive che ne derivano!

  • Che comincio a fare, tanto non ce la farò!

Qualsiasi cammino intrapreso ha avuto un inizio. Non sempre è facile, lo si sa quando si inizia un viaggio. Qualche difficoltà si incontra sempre, ma la cosa importante è tenere a mente l’obiettivo e fare le scelte giuste per noi. Anche andando a Firenze potremmo fare delle deviazioni per incidenti o traffico, ma non per questo rinunceremo alla vacanza! Ci vorrà magari un pò di tempo in più, ma la meta sarà raggiunta! Lo stesso accade con una dieta: cene con amici, festività, disorganizzazione possono minare i vostri buoni propositi,  imparare dai propri errori, capendo perché si è mangiato di più e male, permette di ri-prendere la strada giusta.

  • Quando dimagrirò sarò felice, andrò a ballare, andrò al mare….

Frasi dal gusto amaro che trasportano i momenti salienti per la persona in una dimensione futura ed irreale. Neanche mentre si pronunciano quelle parole ci si crede davvero. La felicità non si può delegare ad un numero sulla bilancia. Siamo molto più di questo. Anche con qualche kg in più si può essere liberi e sereni: dipende dalle nostre scelte “anche sul cibo”. Apprendere un nuovo modo di pensare, essere consapevoli dei propri difetti e delle proprie necessità permette di fare le scelte giuste ed arrivare ad un cambiamento in modo graduale ed equilibrato.

  • Tanto ormai… (dopo uno sgarro!)

La frase più pericolosa di tutte con la quale vi autorizzate a mangiare più del dovuto perché “tanto avete già fatto uno sgarro!” Se prima di cena vi siete trovate a rosicchiare biscotti, rimpinzarvi di Nutella davanti alla Tv o avete fatto merenda da Mc Donald non è certo il caso di metterci anche il carico da novanta! Mangiate una cosa semplice e ve la fate bastare! Un extra è un extra perché tale, se ripetuto è una abitudine! Toglietevi dalla testa anche il calcolo delle calorie! Sono importanti, ma molto peggio è sovraccaricare l’organismo con alimenti di provenienza molto diversa tra loro (non è mai indicato mischiare ad esempio famiglie proteiche diverse!) che rallenterà a digestione con rischio di pienezza e meteorismo.

  • Domani digiuno (dopo uno sgarro)

Errore frequente perché se non c’è consapevolezza il rischio è sicuramente l’abbuffata. Non mangiare o fare attività fisica esagerata non sono pratiche utili ed inoltre si rischia di far attivare comportamenti ossessivi.

  • In casa non tengo nulla altrimenti lo mangio

La strada della consapevolezza verso i propri bisogni non è stata ancora intrapresa, ma tenere in casa alimenti trigger non è un errore, perché in caso di “voglia” si rischia di fare impicci ben peggiori. Se non si ha a disposizione ciò di cui si ha voglia si inizia da una mela, poi si arriva al pezzo di formaggio, al pane fino a tutto ciò che si ha a disposizione, ma poi non si è soddisfatti perché se si voleva un biscotto di un certo tipo niente lo potrà sostituire! Il patto è mangiare un solo biscotto non tutta la scatola!

Mangiare in modo consapevole con le “mini meditazioni”

Diamo talmente scontato l’atto del mangiare che spesso non siamo neanche troppo consapevoli del dove siamo. Magari sappiamo dove siamo fisicamente, ma spesso la testa è altrove. Essere presenti al momento presente durante i pasti è importante per il corpo fisico come per la mente ed è un fatto importante di cui imparare ad essere più presenti.

La Mindful Eating propone quattro fondamenta del mangiare consapevole su cui vale la pena soffermarsi: la mindfulness della mente, del corpo, delle emozioni e dei pensieri.

Inizia con il farti le domande giuste e sarebbe utile trascrivere le risposte in un piccolo diario in modo da valutare i propri cambiamenti nel tempo. Riguardo la Mindfulness della mente pensa al tuo livello di consapevolezza nel momento presente e prendi nota del gusto, la consistenza, il profumo ed anche al suono che produce il cibo mentre mangi!

Quanto sei consapevole del tuo pasto? Che sia un pranzo o uno spuntino è importante rimanere ancorati al momento presente e capire come si mastica, se la testa è altrove e se si sta facendo qualcos’altro: frequentemente accade di mangiare davanti al pc, in macchina o davanti alla tv, argomento trattato la scorsa volta!

Sei attento ad ogni boccone? Ne assapori il gusto? O lo stai ingoiando e basta senza neanche masticarlo il tempo necessario affinchè diventi il classico “bolo” da far pervenire allo stomaco? Oppure tieni il cibo in bocca troppo tempo e lo mastichi in modo svogliato?

Con la Mindfulness del corpo l’attenzione passa alla testa al corpo.  Ascoltati. Mettiti in un atteggiamento di ascolto per scorgere i segnali che il tuo corpo ti manda. Non dare nessun segno per scontato. Fai attenzione ai segnali di sazietà e pienezza o li ignori? Se hai fame ascolta se ti senti debole, se lo stomaco brontola,  o se ti senti pieno e senti lo stomaco teso, la pancia gonfia. Cerca di comprendere i segnali che il tuo corpo ti invia per farti capire che ha fame o se è pieno. Chiediti se hai fame davvero, una fame del corpo, e se sei soddisfatto di quello che hai mangiato. Come si sente il tuo corpo adesso e prima di mangiare? Era veramente quello che volevi mangiare?

Molte volte non sei soddisfatto di quello che hai mangiato oppure sembra non bastarti anche se ti senti pieno; che cosa sta accadendo? Chieditelo con la Mindful delle emozioni.

Impara a riconoscere le emozioni che attraversano il tuo corpo prima, durante e dopo mangiato. Cosa ti porta ad iniziare a mangiare? Cosa a finirlo o interromperlo? Ansia, tenzioni, stress, fretta, bisogno di attenzione, di riconoscimento, la noia possono essere solo alcuni degli stimoli per iniziare o smettere di mangiare influenzando la scelta dei cibi e la quantità e spesso questo non va di pari passo con la fame del corpo!

Impara a chiederti: Sono annoiato? Eccitato, Felice? Imparare a riconoscere e gestire le emozioni nel modo corretto è importante quanto le scelte che si fanno a tavola.  

Infine affronta la Mindfulness dei pensieri. Anche in questo caso la prima fase è l’osservazione. Quanto sei abituato ad essere consapevole dei tuoi pensieri e quanto ne sei invece succube? Vieni invaso da pensieri riguardo al cibo del genere dovrei o non dovrei?  Pensi questo è un cibo cattivo per te? Oppure ti poni regole che poi infrangi? Cerca di comprendere fino a che punto i pensieri condizionano le tue scelte alimentari e se ti poni verso te stesso in maniera giudicante.

Se sei riuscito a soffermarti su ogni punto e lo farai nei pasti e nei giorni a venire potrai piano piano modificare il tuo atteggiamento verso il cibo affinchè possa prendere il valore corretto nella tua vita. Cosa significa?  Che sia giusto per gli aspetti nutrizionali e non un surrogato di altre mancanze. Abbi cura nel prepararti il cibo e dedicagli il tempo necessario, che per un pasto non deve mai essere inferiore  ai 20 minuti, siediti e gusta quel cibo. Fermati il boccone prima affinche tu possa essere soddisfatto senza necessariamente aver raggiunto il culmine!

Dieta del gelato: aspetti psico-nutrizionali

Come ogni estate ecco spuntare dal web le diete più fantasiose per perdere peso. Quest’anno l’alimento “focus” è il gelato. Con la moltitudine di estimatori non è difficile capire perché ha preso piede, ma questa volta ha anche un valido “padrino”. Il Prof. Pietro Migliaccio famoso nutrizionista ed attuale Presidente della Società Italiana di Alimentazione, con la sua esperienza propone una dieta divertente ed utile, basta seguire le indicazioni!

Innanzitutto non è che con questa dieta si mangi solo gelato! Si tratta comunque di una dieta equilibrata, anche se ipocalorica , e propone la sostituzione di un pasto e di uno spuntino con un gelato.

Vediamo come funziona dal punto di vista psicologico e nutrizionale!

Nelle comuni diete si raccomanda sempre la sostituzione di un pasto ogni tanto con un gelato poiché permette di affrontare al meglio il concetto di costrizione. Porta a pensieri positivi sapere che potremo concederci una coccola deliziosa tra una rinuncia e l’altra e fa sentire più attivi e motivati.

Lo zucchero ci rende felici e attivi e se lo zucchero è semplice è anche di facile utilizzo da parte del corpo e non viene messo in deposito!

Il gelato è comunque un alimento sano fatto con latte, uova, zucchero, frutta, cioccolato, caffè… I gelati alla frutta sono meno calorici, molto idratanti, ricchi di minerali e vitamine, quelli alle creme pur essendo un po’ più calorici sono più ricchi di proteine e grassi. L’aggiunta del cono o delle cialde lo rende un alimento completo e vario.

Come inserire il gelato nella dieta?

Naturalmente non va aggiunto a fine pasto, ma al posto del pasto!

Un piccolo cono alla frutta può sostituire degnamente lo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio sia che siate in città che sotto l’ombrellone. (CIRCA 100/150 Kcl)

Un cono più grande (circa 200 gr) con creme e frutta può sostituire uno dei due pasti principali e apporterà 350/400 kcl

Se volete un pasto ancora più gustoso utilizzate gelato alla frutta accompagnato da una bella macedonia di frutta fresca di stagione.

Uno dei due pasti principali deve comunque sempre essere equilibrato con presenza di proteine nobili e verdure.

Si possono perdere anche 3 kg poiché la maggiore idratazione porta a perdere i liquidi in eccesso con una fantastica sensazione di gambe leggere e sgonfie, ma non va protratta per oltre una settimana!