Mangiare con gusto e senza stress nelle feste

Ok le festività natalizie non sono ancora terminate. Il parziale lock down però ci limita e la maggiore permanenza in casa ci fa aggirare come piccoli squali tra credenze e frigoriferi. Per qualcuno a gennaio ci sarà un aumento di peso “fisiologico” che sarà recuperato in breve con la ripresa delle attività. Per altri, che già da prima avevano problemi per la perdita o il mantenimento del peso, sarà molto di più e rappresenterà un aggravio del problema. Allora, perchè non cominciare da subito a prendere buone abitudini ed avere una visione positiva?

“Stai attenta alle insidie e osservati quando mangi: la percezione che hai di te dovrà guidarti nelle scelte future. Se stai buttata in pigiama sul divano con un barattolo di Nutella, un gelato o delle patatine, avrai di te un’immagine rallentata, pesante. In questa situazione è difficile prendere in mano la propria vita, si è sconfitti in partenza. A volte “morire sul divano” sembra l’unica soluzione, ma non è così. Se fai uno sforzo iniziale – e so quanto sia faticoso questo sforzo- e cerchi di tirarti su, riponi quello che avidamente e senza un reale bisogno stavi mangiando e provi a ripetere questo gesto ogni volta che succede, sarai ripagata da una sensazione nuova : un’immagine più dinamica e leggera di te.

Ti assicuro che ne vale la pena. Se ti senti pesante è difficile vederti attiva e positiva, ma se hai una  percezione dinamica di te stessa, guarderai con orrore il divano e sicuramente non andrai a cercare qualche surrogato di piacere nella credenza o nel frigorifero e comunque diventerà sempre meno frequente.

Fai così per qualche giorno. Poco a poco vedrai che certi  cibi non ti  inviteranno più e che comunque avranno diverso peso per te. Non sostituirai una percezione attiva di te con una passiva e pesante: non c’è partita.

Un’ultima  cosa: quando mangi, mastica molto bene. Non ingoiare tutto in fretta, poiché il cibo è piacere orale, la bocca può gustarlo.  

Perché allora non masticarlo di più, gustarlo di più? E per rendere il gusto ancora più intenso, fai tutto ciò che puoi. Quando mangi qualcosa, prima annusa. Gustane l’aroma, perché metà del gusto sta nell’aroma. Perciò annusa il cibo, guardalo. Non c’è fretta, prenditi tutto il tempo che vuoi. Una piccolissima quantità di cibo ti basterà e ti farà sentire molto più soddisfatta. Fai una prova per una settimana e vedrai”.#

#Tratto dal mio libro : Dimagrire una scelta consapevole /Metodo integrato della Dott.ssa Scanu

editore da Campi di carta

Covid, Natale e Resilienza

Stiamo attraversando un periodo anomalo di cui non si vede ancora il termine. Sono mesi che viviamo in una continua situazione di stress. Paura, pericolo, distanziamento sociale. Non sono cose che accettiamo. Lo facciamo di buon grado per tutelare le persone che amiamo, ma ad una madre anziana manca quell’abbraccio e come figlia lo sento e sono dispiaciuta. Andare a trovare i genitori con una mascherina e prendere un tè a distanza non è quello a cui siamo abituati, ma la responsabilità di poter essere veicolo di contagio non me la prendo. Non me lo perdonerei.

Si avvicinano le festività e per la prima volta in casa mia non c’è il fervore dei preparativi del pranzo di Natale che riunisce nonni e nipoti con grande entusiasmo ed allegria.  Preparare pranzi e cene per tre è decisamente abbastanza facile, ma non divertente. I regali sotto l’albero ci sono già tutti e per la tutta la famiglia anche se non so bene quando saranno recapitati così come gli addobbi che quest’anno hanno raggiunto il livello di un centro commerciale e non potranno essere motivo di orgoglio con parenti ed amici!

Come si fa a sopravvivere a questo periodo? C’è una capacità umana che viene in nostro aiuto e più riusciamo ad esercitarla e maggiori saranno i risultati ottenuti:  si chiama resilienza.

Un termine che ultimamente si sente spesso e che è tema di aggiornamento per noi psicologici. Recentemente ho partecipato ad un web seminar con il grande Roger Solomon che ha trattato questo aspetto a 360 gradi e che mi ha dato importanti spunti per il mio lavoro.

Riuscire a rimanere concentrati malgrado le avversità, riuscire a mantenere un atteggiamento positivo ci permette di rimanere lucidi nelle situazioni. Parola d’ordine flessibilità. Dobbiamo mantenere un atteggiamento mutevole poiché mutevole è ciò che ci circonda. Dobbiamo essere sempre pronti a rivedere i nostri programmi e non farci spiazzare dai cambiamenti. Se manteniamo un atteggiamento flessibile non verremo scaraventati, ma spostati dalle onde. Non rimaniamo in opposizione o perderemo.

Già Marco Aurelia diceva: “Avete il potere nelle vostre menti e non negli eventi esterni, se capirete questo troverete la forza”.

Se questa frase è sempre un ottimo spunto di riflessione durante i periodi difficili della vita lo è ancor di più oggi che questa situazione è condivisa. Quando si vivono delle difficoltà gli esseri umani attingono ai loro ricordi e alle loro emozioni e quanto più questi ricordi sono positivi più riusciranno ad utilizzarli come risorse anche nella situazione attuale. Nei casi in cui quello che emerge sono sentimenti negativi quali frustrazione e senso d’incapacità è molto importante chiedere un aiuto. A volte è necessario che qualcuno indichi semplicemente la strada giusta.

“L’elaborazione dei ricordi immagazzinata in maniera disfunzionale, che sono alla base dei comportamenti disadattivi nella situazione attuale, consente alla persona di far fronte a future situazioni stressanti potendo usufruire di tutte le risorse personali disponibili!”(Solomon and Shapiro p.287)

Le situazioni stressanti possono insegnare molto anche se nel momento che si vivono non la si pensa così. Saremo tutti più forti e capaci dopo questa grande prova a cui ci sta mettendo davanti la pandemia: bisogna crederci ed agire di conseguenza.

Riassettiamo il nostro cervello, e quindi le nostre azioni, anche più volte durante la giornata. Dobbiamo essere sempre pronti a sterzare o a fermarci se è necessario affrontando tutto come un dato di fatto ; non facciamoci intimidire ed andiamo avanti con coraggio. Ogni nostra azione positiva rappresenterà una notevole forza per fronteggiare la problematica che magari sta già dietro l’angolo. Non facciamoci intimidire ed andiamo avanti con coraggio e resilienza.

Quando sarò magra…

Quando sarò magra andrò al mare con il costume. Quado sarò magra andrò a ballare. Quando sarò magra non dovrò più preoccuparmi di quello che mangio. Quando sarò magra le persone mi apprezzeranno.

Quante volte avete mentito a voi stessi, sapendo di mentire, in questi anni?

Affinchè la vostra vita cambi, un passo difficile, ma necessario è smettere di procrastinare. E’ come attendere di vincere alla lotteria se non avete neanche acquistato il biglietto!

Smettete di aspettarvi qualcosa dagli altri: è una triste realtà, ma fatevene una ragione. Ognuno ha la sua vita, i suoi interessi ed i suoi principi. Non necessariamente la persona che si ha davanti deve rassicurarvi e darvi fiducia ogni giorno. Imparate a credere in voi e ad apprezzarvi. Anche quando sbagliate cercate di imparare qualcosa invece di abbattervi. Solo così imparerete ad essere più sicuri.

Smettetela una buona volta di volere che tutto sia perfetto. La perfezione è un’illusione. Non esiste. Noi siamo esseri imperfetti alla continua ricerca di un equilibrio. Questa è la realtà, se non l’accettate sarete sempre frustrati ed insoddisfatti.

Visto che ci siete smettetela anche di pretendere troppo da voi stessi. Le aspettative degli altri e di noi stessi ci abbattono invece di spronarci. Potete utilizzare al massimo il vostro potenziale solo se smettete di stressarvi per cose inutili. Smettetela anche di impedirvi di fare ciò che volete fare.

Cercate di vivere almeno un po’ nel presente senza fantasticare un futuro che si allontanerà sempre di più perché faticoso da raggiungere nella realtà. Lottate per le vostre idee e concentratevi suoi vostri obiettivi che naturalmente devono essere “fattibili”. Aumentate i vostri limiti giorno per giorno, non pretendete un passo più lungo della gamba se non siete pronti sarà una sconfitta che minerà la vostra autostima.

La felicità si raggiunge nel presente quando siete consapevoli del vostro impegno malgrado i risultati. Un atteggiamento positivo porta ad essere vincenti anche se ci vogliono più tentativi. Se vi sentite parte del mondo sarà più facile vedere ed usufruire le occasioni che proprio il vivere vi offre.

Quindi smettete di respirare ed iniziate a vivere.

Ps. Magri lo diventerete solo se siete felici e non il contrario!!

Giornata internazionale contro la violenza sulle Donne

Condivido per la massima diffusione con la carissima Anna Silvia Angelini e A.I.D.E Nettuno-APS centro d’ascolto antiviolenza “Uscita Di Sicurezza”

Campagna Antiviolenza“Una Rosa per Tutte”

Il 25 novembre, è la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne (International Day for the Elimination of Violence against Women), una giornata tutta dedicata al maltrattamento fisico e psicologico che molte donne nel mondo subiscono.

Dalle minacce e attacchi verbali alle aggressioni fisiche, dallo stalking allo stupro, la violenza sulle donne ha migliaia di forme e sfaccettature, in un abisso di buio in cui nessuna donna dovrebbe mai finire. Ricordiamoci, chi è violento con le parole è già un assassino, le parole sono le prime armi sempre a disposizione per ferire e negare la vita di un altro. Non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo lottare per la prevenzione, quella vera, fatta tra i banchi di scuola, tra i ragazzi e le ragazze, bisogna creare delle reti tra associazioni, perché l’unione fa la forza, solo il lavoro di squadra e la condivisione di sinergie, può creare le basi per un cambiamento culturale.

Il mio pensiero va alle vittime, a loro che volevano vivere, ai figli, rimasti orfani, a Melania che mi è rimasta nel cuore. Il 25 novembre é tutti i giorni, le Donne vanno celebrate da vive non da MORTE.

Una rosa per ognuna di voi🌹

Anna Silvia AngeliniPresidente AIDE Nettuno APS associazione indipendente donne europee

Dalla natura i rimedi per i disturbi digestivi, ma migliorare lo stile di vita è raccomandato

Studio spesso le correlazioni tra sintomatologia fisica e mente e le problematiche di tipo digestivo rientrano tra queste in modo molto marcato.

Circa 37 milioni di persone in Italia soffrono di senso di gonfiore ed altri disturbi legati alla digestione e quasi la totalità della popolazione ne ha sofferto almeno una volta nella vita. Purtroppo questi disturbi sono sempre più frequenti a casa di uno stile di vita che ci costringe ad una alimentazione scorretta  dove stress e nervosismo sono dominanti.

Solo quando la sintomatologia diventa importante ci si rivolge al medico,  nella maggior parte dei casi si ricorre ad antiacidi o sostanze che riducono la produzione di succhi gastrici. Questi rimedi però non risolvono il problema, anzi a volte lo coprono o espongono la persona ad effetti collaterali anche gravi come il ridotto assorbimento di alimenti o un maggiore rischio di infezioni intestinali.

Come si possono alleviare i sintomi come bocca amara, gonfiore o sonnolenza dopo i pasti senza effetti indesiderati?

Innanzitutto un gran lavoro deve essere svolto sullo stile di vita. Cercare di evitare i cibi spazzatura, il fumo. mangiare e dormire regolarmente già vi porta un pezzo avanti nella prevenzione. Non sempre questo è facile, ma cercate di uscire da schemi mentali che vi legano ad abitudini negative e con piccole modifiche arrivate ad abbracciare più sane abitudini.

Come sempre la natura è di grande aiuto ed una mia amica esperta in fitoterapia mi ha dato delle dritte che condivido con voi.

Tra le piante che sono in grado di supportare le trasformazioni chimico-fisiche degli alimenti all’interno dell’’apparato intestinale abbiamo: ananas, cardo mariano e gli enzimi contenuti nelle Maltodestrine fermentate.

L’ananas è ricco di bromelina, un enzima capace di favorire la digestione delle proteine ed è utile nei disturbi dispeptici. Coriandolo, carvi, cardamomo e finocchio agiscono invece sul gonfiore, stimolando l’appetito e la digestione. Esistono tantissime tisane che possono essere acquistate tranquillamente al supermercato ed hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo.

Un grande aiuto può derivare anche dall’estratto dei semi di pompelmo che è un antimicrobico intestinale attivo su muffe, batteri e lieviti che agisce senza alterare la flora intestinale ed ha la capacità di ripristinare l’equilibrio di tutto il sistema digestivo. Sembra infatti capace di stimolare la produzione di sostanze che vanno a proteggere e riparare eventuali danni alle mucose.

Puoi leggere questo articolo anche sulla mia rubrica MIND&FOOD su RomaOggi.eu

Coraggio, verità e speranza… oggi.

“Siamo sempre ‘on’ e costantemente immersi in flussi giganteschi di stimoli e forse questo ci ha tolto qualcosa nel rapporto che possiamo ancora avere con la Verità, con la cura della parola, con l’attenzione agli ultimi. Se c’è un antidoto alla comunicazione confusiva-veloce-eccessiva che spesso induce all’errore (fake-news) ed è perlopiù incentrata sulle tragedie umane, questa risiede nel conservare l’inquietudine della ricerca, nel mantenere occhi aperti e svegli, uno sguardo agile e intuitivo ma sempre molto attento all’analisi, alla ricerca del vero in modo responsabile.

Bisogna allenarsi all’ascolto, a percepire le sfumature, i silenzi, solo così si può raccontare con pudore, sobrietà e umiltà. Perché la realtà dipende dagli occhiali con cui scegliamo di guardarla, se scivoliamo nella spettacolarizzazione e nell’emotività, dobbiamo sapere che lo facciamo a discapito di un sano confronto con ciò che accade, dobbiamo capire che stiamo venendo meno al racconto di una storia umana nel rispetto della sua assoluta unicità e sacralità…”*

Queste parole sono più che mai attuali in questo periodo in cui l’umanità vive in continua incertezza, si confonde tra le notizie e non riesce a trovare una giusta posizione. Sono state dette circa 3 anni fa in un contesto molto diverso, ma mi sono subito calzate a pennello e penso che in molti le condividano.

Ascoltiamo, ma ascoltiamo anche il nostro cuore, ciò che è giusto per noi. Evitiamo di farci sommergere in un mondo di parole dette da chiunque, diamo considerazione solo alle notizie ufficiali. Le limitazioni fisiche non possono bloccare la mente ed il suo giudizio.

Siate giudiziosi dicevano i miei quando noi ragazzi uscivamo. Non c’era bisogno di dire altro. Ed oggi essere giudiziosi ha un grande significato. Cerchiamo di esserlo tutti per noi e per gli altri.

*Don Ivan Maffeis, direttore del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali della CEI, durante la presentazione del libro I germogli della Buona notizia, che si è tenuto presso la sede della Facoltà di scienze della Comunicazione della Ups a maggio del 2017.

L’importanza del lavoro

Passiamo un terzo della nostra vita lavorando. Molto di più di quello che dedichiamo ai nostri bisogni fisiologici come mangiare. Lavorare è necessario, sicuramente per l’introito economico che ne deriva che ci conferisce un minimo di stabilità per prenderci cura di noi e della nostra famiglia, ma il lavoro è molto di più.

Parte della nostra identità deriva dal nostro lavoro e noi scegliamo un lavoro in base alle nostre caratteristiche e predisposizioni. Purtroppo non tutti possono scegliere il lavoro dei loro sogni o quello per cui si è dedicata una vita di studi e molti si devono accontentare di quello che si trova. Insomma un lavoro che paghi l’affitto!

In ogni caso cerca di fare bene il tuo lavoro qualsiasi esso sia. E’ molto importante non avere la sensazione di buttare il proprio tempo che potrebbe essere utilizzato in altre attività più appaganti.

Se sei un libero professionista conosci già i pro ed i contro di questa situazione, ma se hai avuto il coraggio di metterti in proprio e non avere “padroni” e riconosci le tue capacità non rammaricarti se il tuo lavoro a qualcuno non piace (non piacerai mai a tutti!)

Lavora a testa bassa. Non distrarti. Concentrati e godi del tuo lavoro. Ascolta eventuali consigli, ma non farti influenzare. Se hai un’idea cerca di realizzarla. Se l’esito è positivo rallegrati con te stesso, guardati allo specchio e sorridi. Se fallisci impara dalla lezione e la prossima volta dedica maggiore impegno ed attenzione. Cerca il divertimento nelle cose che fai e sii contento del lavoro che hai scelto. Se non ti appaga cerca altro, perché la vita è lunga e non si può vivere di rimpianti, di scelte non fatte, di decisioni mai prese!

“Non solo selfie” : il mio contributo alla presentazione del libro di Elenia Scarsella

Elenia Scarsella è una blogger (ma anche mamma ed ingegnere ambientale!) che ha scritto un libro “leggero” e molto attuale su come presentarsi al meglio nella rete attraverso il SELFIE! Un tema contemporaneo, delicato e ricco di sfumature interpersonali che la giornalista Antonietta di Vizia ha attentamente evidenziato moderando gli interventi.

Per la seconda volta sono stata chiamata in qualità di “esperto”  alla presentazione del libro che in questa occasione ha goduto dell’ospitalità del “Caffè letterario” di Euroma2 grazie alla sensibilità di Elena Matteucci.

Segue un breve abstract del mio intervento:

Mi occupo di immagine da sempre!

La mia tesi di laurea parlava di percezione dell’immagine corporea, ho scritto un libro dal titolo Oltre l’Immagine e ho un Blog che si chiama ES Immagine!

Nel mio lavoro mi occupo principalmente di disturbi dell’alimentazione dove la componente più grave è rappresentata dalla dispercezione ovvero da una visione errata del proprio corpo

Il mio compito è quello di riconnettere l’immagine mentale percepita con l’immagine reale.

Quando si parla di immagine corporea c’è sempre una confusione nella terminologia e si usano indifferentemente quello di schema, percezione, conoscenza corporea.

Io parlo sempre di IMMAGINE CORPOREA riferendomi ad una visione psicoanalitica poiché esprime al meglio il processo fantastico sotteso all’esperienza del proprio corpo e alla rappresentazione di sé.

Secondo Otto Fenichel l’immagine corporea non coincide con il corpo oggettivo, ma è definita in base alla somma delle rappresentazioni psichiche del corpo e dei suoi organi.

Shilder integra una visione psicoanalitica con una neurofisiologica e la ritiene mutevole, dinamica in funzione dei rapporti con l’ambiente sociale.

E’ IL QUADRO MENTALE CHE CI FACCIAMO DEL NOSTRO CORPO, OVVERO IL MODO IN CUI APPARE A NOI STESSI

Quindi anche questo autore sottolinea il fatto che l’immagine corporea non è esattamente quello che corrisponde al nostro corpo.

Non essendo la replica fedele e statica della nostra struttura anatomica, ma una rappresentazione mentale interna determinata da un processo psicofisiologico complesso definito da variabili interne (contatto con noi stessi, sensazioni piacevoli o spiacevoli provenienti dagli organi interni) e da variabili esterne quali l’approvazione o la disapprovazione dell’ambiente sociale o familiare.

Qui entra in gioco anche l’amore per noi stessi!

In una prefazione del mio ultimo libro OLTRE L’IMMAGINE EDITO DA CAMPI DI CARTA NEL 2015 Antonella Polini direttrice e fondatrice della Background Academy di Viterbo racconta la sua esperienza :

Io ho cominciato ad avere un’immagine giusta solo quando mi sono scrollata di dosso i miei complessi, quando ho smesso di sentimi inadeguata. La fusione tra dimensione giusta, sano amore tra corpo e mente ed una bella dose di sostanza interiore scaturisce l’amore per se stessi ed è così che oltre l’immagine si costruisce una grande immagine.

Quindi quando parliamo di selfie a cosa ci riferiamo? All’immagine reale o quella ideale?

Questo ci porta ad un altro concetto ancora. Una volta quando scattavamo una foto catturavamo l’attimo. Ancora oggi quando teniamo in mano una foto stampata che ci ritrae da piccoli, con i nostri nonni o qualche compleanno proviamo le stesse emozioni, quasi possiamo sentire gli odori.

Oggi il selfie non crea quella situazione, ma riprende il concetto di immagine corporea e di approvazione sociale a cui abbiamo accennato prima.

Il selfie tende quindi all’immagine IDEALE non Reale , infatti spesso si fa uso di stratagemmi per modificare le parti del corpo che non ci piacciono! Esistono tantissime App che lo permettono senza essere professionisti.

Quindi notiamo che spesso l’immagine reale e quella ideale sono lontane anni luce sono DISSOCIATE e questo provoca una sensazione d’insoddisfazione e problemi all’autostima quando si inizia il confronto.

Allora perché il selfie? Perché anche questa è una rappresentazione sociale del nostro tempo è un nuovo modo di comunicare. Senza dimenticare i pericoli che si celano per i giovanissimi in termini di confronto ed autostima probabilmente rappresenterà una fase di crescita e sviluppo della propria immagine. Qui si apre un immenso capitolo a cui solo il tempo darà una valutazione io voglio pensare che si realizzi un confronto tra pari per migliorarsi… solo che avverrà con l’utilizzo della tecnologia!

Sei disordinato ? Scoprine il significato!

Il disordine fa colazione con l’abbondanza, pranza con la povertà, cena con la miseria e va a dormire con la morte.   Benjamin Franklin

Alcuni detti popolari dicono che chi è disordinato è creativo, ma non sempre è così. Come chi è super ordinato non è necessariamente una persona migliore. E’ vero che il tempo scarseggia per tutti, ma pulizia ed ordine sono necessari. La cosa importante è l’organizzazione ed adottare nuove abitudini.

Per alcune persone è più naturale di altre : quindi che significato ha il disordine? In generale si può osservare che il disordine (o il caos!), nella nostra casa o nel luogo di lavoro, sono la rappresentazione del nostro mondo interiore. Oggetti sparsi ed accumulati ovunque significano tanti progetti non portati a compimento ed incapacità a definire ed organizzare. In poche parole rivelano una confusione interna!

Il segreto, per non perdere le cose e non scordarle in qualche cassetto, è quello di dare un posto ad ogni cosa. Le tovaglie devono avere un proprio spazio, così come gli asciugamani, l’intimo, le chiavi di casa e gli oggetti della scrivania. Non si può lasciare al caso dove riporre indumenti e borsa quando si torna a casa: si rischia di perdere molto tempo al momento di uscire e dimenticarsi qualcosa!

Non è un fatto estetico, ma un fatto di praticità! Inoltre è molto più bello vivere in un luogo piacevole ed accogliente invece che aggirarsi per casa evitando di guardare in giro perché ci disturba o peggio ci deprime!

Una cosa importante da fare è quella di liberarsi degli oggetti che da un anno o due non utilizziamo! Difficilmente lo faremo in seguito! Possiamo regalarli o venderli e se proprio c’è qualcosa a cui teniamo mettiamolo in cantina o in soffitta! E’ necessario fare spazio a cose nuove negli armadi come nella propria vita. Rimanere legati ad oggetti che non ci rappresentano più (o a vestiti di due taglie più piccole!) ci fa vivere in una dimensione non reale che ci tiene fermi al passato impedendoci di accogliere le occasioni del presente e del futuro.

*Vi lascio una breve lista di quello che gli studi del Feng Shui  rivelano sul disordine ed il suo significato in base al luogo in cui si accumula:  

Il disordine o l’accumulo di oggetti in luoghi vicini all’entrata di casa indica un profondo timore nel relazionarsi con le persone.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in cucina o negli spazi in cui vengono preparati gli alimenti indica fragilità emotiva o risentimento.  

Il disordine o l’accumulo di oggetti negli armadi rivela difficoltà ad analizzare i sentimenti e le emozioni.

Il disordine o l’accumulo di oggetti sotto ai mobili indica dipendenza dall’opinione altrui o il fatto di dare importanza alle apparenze.

Il disordine o l’accumulo di oggetti dietro alle porte è espressione di paura di essere rifiutati dagli altri e la convinzione di essere osservati.

Il disordine o l’accumulo di oggetti sulla scrivania o sul posto di lavoro indica paura, frustrazione e necessità di controllo sulle situazioni.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in garage implica paura delle cose nuove e sconosciute e incapacità di aggiornarsi.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in prossimità del corridoio significa paura di esprimersi, di dire direttamente ciò che si vuole.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in sala è paura di essere rifiutati dalla società.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in sala da pranzo, ha a che vedere con il fatto di sentirsi controllati dalla famiglia, di essere insicuri di sé.

Il disordine o l’accumulo di oggetti in tutta la casa significa ira repressa, apatia e disinteresse verso la vita.

Vi riconoscete in qualcosa?

*fonte web

Ottimismo: dotazione di base?

Autori come Cerver e Scheiner sostengono che l’ottimismo faccia parte di una predisposizione di base come tratto di personalità. In effetti ogni giorno osserviamo che alcune persone sono più inclini di altre ad atteggiamenti positivi. Alcuni studi confermano che questa caratteristica sia abbastanza stabile nel corso di tutta la vita e che la influenzi in modo significativo.

Una visione positiva del futuro è correlata all’autostima, la soddisfazione di vita ed una varietà di esiti positivi che includono il successo sul lavoro e nelle relazioni con una maggiore capacità a far fronte alla malattia.

Naturalmente anche l’esperienza svolge un’azione importante ed influisce sull’ereditarietà e la stabilità dell’ottimismo. Secondo Seligman l’ottimismo dipende da come le persone interpretano gli eventi e in particolare i successi ed i fallimenti. A tale proposito l’autore parla anche di Impotenza appresa (che è l’opposto dell’ottimismo) riferendosi a quelle persone che hanno la percezione di non essere artefici del proprio destino e di essere in balia di forze esterne che non riescono a controllare.

nel mio studio… con il sorriso

Il senso di impotenza e la rassegnazione senza speranza sono l’esito di privazioni, aggressioni, lutti che sembrano svuotare l’individuo di ogni fiducia, volontà ed autodeterminazione. Ciò che sorprende non è la perdita d’interesse per la vita di quanti infine soccombono, ma la capacità di mantenere tale interesse malgrado le sciagure!

Ci sono persone che tendono ad amplificare ogni disavventura e ci sono quelle che non si perdono d’animo neanche nelle situazioni più al limite. La differenza tra chi rinuncia subito e chi resiste tenacemente sta nella spiegazione che viene data agli eventi.

Di fronte ad un fallimento alcune persone  vedono la conferma di ogni loro difetto ed incapacità  e danno un senso di ineluttabilità e quando accade qualcosa di positivo e buono nella loro vita non ne sanno cogliere il valore considerandolo un fatto di fortuna non dipendente da loro e non ne sanno godere.

Uno stile di spiegazione personale degli eventi distingue ottimisti da pessimisti e ne influenza salute e successo. Naturalmente lutti o malattie non sono eventi positivi per nessuno, ed il modo di affrontarle dipende anche dal tipo di educazione che abbiamo ricevuto. Insegnanti e genitori sono fondamentali ad inculcare il valore del successo e dell’insuccesso e di come permettano di sperimentare audacia e speranza.

Diventa quindi importante a livello educativo permettere ai bambini di sviluppare i loro potenziale incoraggiandoli anche nell’errore e valorizzando i loro sforzi!

Spunti da MOTIVARE E RIUSCIRE del Prof. G.V.Caprara