Storia con morale di febbraio: essere se stessi

Una breve favola per farci riflettere sui valori e le capacità personali!

C’era una volta un bellissimo giardino, con alberi e fiori di ogni tipo, meli, aranci e rose. Tutti felici e soddisfatti.  C’era solo felicità in quel giardino, tranne che per un albero che era molto triste.  Il povero albero aveva un problema: non sapeva chi fosse!

“Ti manca la concentrazione” gli disse il melo “se davvero ti impegni, puoi fare mele deliziose. Guarda com’è facile”. “Non ascoltarlo” intervenne il cespuglio di rose “e guarda quanto siamo belle noi!”. L’albero disperato provò a seguire ogni consiglio. Cercò di produrre mele e far sbocciare rose ma, non riuscendo, a ogni tentativo si sentiva sempre più frustrato.

Un giorno un gufo arrivò nel giardino. Era il più saggio di tutti gli uccelli e vedendo la disperazione dell’albero esclamò: “Non ti preoccupare. Il tuo problema non è così serio. È lo stesso di tanti esseri umani! Ti darò io la soluzione: non passare la tua vita ad essere ciò che gli altri vogliono che tu sia. Sii te stesso. Conosci te stesso e per far ciò ascolta la tua voce interiore”. Poi il gufo scomparve.

“La mia voce interiore? Essere me stesso? Conoscere me stesso?” l’albero disperato pensava tra sé e sé alle parole del gufo quando all’improvviso comprese. Si tappò le orecchie e aprì il suo cuore e sentì la sua voce interiore che gli stava dicendo “Non darai mai mele perché non sei un melo, e non fiorirai ogni primavera perché non sei un cespuglio di rose. Tu sei una Sequoia, e il tuo destino è crescere alto e maestoso. Sei qui per offrire riparo agli uccelli, ombra ai viaggiatori, bellezza al paesaggio! Tu hai questa missione! Seguila!”.

A queste parole l’albero si sentì forte e sicuro di sé e cessò ogni tentativo di diventare qualcun altro ed esattamente quello che gli altri si aspettavano da lui. In breve tempo riempì il suo spazio e divenne ammirato e rispettato da tutti. 

Riflessioni sul lusso/quaderno di crescita personale

Vedendo le foto sui social in questi giorni di vacanza vengono messe in evidenza location da sogno, outfit fantastici, ristoranti stellati … per qualcuno questo è il lusso, ma cosa significa davvero per ognuno di noi?

Personalmente credo che il più grande lusso sia quello di poter essere se stessi. Certo anche questo ha un costo, perchè non sempre si è accettati, compresi o appoggiati. Spesso nulla di questo. Essere se stessi significa credere nelle proprie idee e capacità, significa non aver paura del giudizio altrui. Significa fare dei piani e rispettarli. Significa continuare anche se si è stanchi, perseverare quando il gioco diventa duro. Significa non fare le cose per compiacere gli altri, non essere omologati.

cos’è per te il lusso?

Ecco quindi qualche riflessione che potete aggiungere al vostro quaderno della crescita personale.

Qual’è la tua idea di lusso?

essere felice in amore?

avere abiti costosi?

fare viaggi in luoghi favolosi?

avere una barca?

essere te stesso?

fare un lavoro che ami?

poter dire di no?

avere una sicurezza economica?

avere un amico su cui contare?

sentirsi bene? in salute’

sentirsi libera?

fai il tuo elenco personale e fa qualche tempo riprendilo in mano e verifica se la tua idea personale di lusso è cambiata, nel caso segna perchè secondo te, oppure se è rimasta la stessa.

Anche con questo breve esercizio potrai scoprire tante cose nuove di te. Ma rispondi, come sempre, in modo onesto.

Riflessioni sul viaggio e viaggiare

Hai mai pensato a che tipo di viaggiatore sei? Potresti scoprire tante cose di te!

Estate. Da piccoli significa vacanza. Significa più tempo con gli amici,  niente scuola. Da grandi significa riprendere ritmi più idonei alla propria personalità significa meno vincoli di orario oppure un periodo fuori dalla routine del quotidiano, spesso significa viaggio.

Che la meta sia un’isola lontana , un paese esotico o il paesello dei nonni poco importa. Quel che importa davvero è uscire dal solito tram tram e affrontare qualcosa di nuovo. Avere un progetto leggero (per la testa) che ci faccia sognare, organizzare e pregustare. Mare, monti o città d’arte la parola d’ordine è cambiare gli schemi,respirare aria nuova fare  cose nuove e provare cibi nuovi.

Non per tutti il viaggio ha però questa trama affascinante per qualcuno significa uscire dalla zona di confort significa affrontare l’ignoto (anche se a pochi passi da casa) significa perdere i propri riferimenti. Non per tutti il viaggio è felicità. Per alcuni vuol dire paura, imprevedibilità  e preferiscono rimanere tra le proprie quattro mura ritenute rassicuranti e continuare a fare la spesa nello stesso posto, incontrare gli amici nello stesso locale.

Per il viaggiatore ogni istante è crescita personale: incontri, informazioni anche gli incidenti di percorso. Il viaggio diventa il mezzo per confrontarsi,  in qualche modo ricrearsi. Prende energia dal viaggio e contemporaneamente ne immette in un flusso continuo. E tutto quello che ne viene rimarrà custodito nella memoria insieme alle foto, agli oggetti comprati o trovati nel cammino. Non dimentica la vita di tutti i giorni, semplicemente la mette in stand-by per dare sfogo a quella parte che non può essere vissuta giornalmente.

Per qualcuno chiudere la porta di casa è causa d’angoscia. Per qualcuno più di altri. In generale anche se nella vita si sono affrontati tanti viaggi una piccola parte di timore c’è poiché per ogni inizio c’è inevitabilmente una fine ed in fondo affrontare l’ignoto ci lascia sempre un po’ guardinghi anche se poi in corso d’opera finiamo per essere affascinati proprio dall’ebrezza dell’inaspettato che ci si presenterà.