Autostima in pillole

(Abstract della diretta Fb del 6 maggio 2021)

L’autostima non è cosa di poca importanza. Quanto più vi amate e vi rispettate, migliore sarà la qualità della vostra vita. Emozioni e  pensieri possono influenzare la salute e quindi impariamo a volerci bene!

Ma l’autostima cosa è?

Lo dice la parola stessa: l’autostima è la valutazione che una persona dà di sé stessa. Questa non è un fattore statico, ma dinamico. Evolve nel tempo e subisce variazioni anche notevoli nel corso della vita.  Non si nasce con la giusta autostima e come una pianta essa va coltivata, curata, alimentata durante il corso dell’esistenza. Una sana autostima si manifesta nella capacità di percepirsi e di rapportarsi a sé stessi in modo realistico, positivo, rilevando i punti forti e quelli deboli, amplificando ciò che è positivo e migliorando quello che invece non lo è. Significa anche essere in grado di ammettere che c’è qualcosa che non va quando le circostanze lo richiedono.

Una persona con una sana autostima non è infatti perfetta, ma al contrario di chi non si rispetta abbastanza, sa come valorizzare le proprie abilità e capacità e come tenere sotto controllo i difetti e le parti del proprio carattere meno amate.

La sana autostima è indipendente dal giudizio degli altri. La bassa autostima nasce  da una discrepanza tra il se reale e quello percepito. Il sé ideale è rappresentato da ciò che si vorrebbe essere, dalle qualità che si desidererebbe possedere, mentre il sé percepito è l’insieme delle percezioni e delle conoscenze che possediamo su noi stessi. Il problema nasce quando la persona si rassegna al fato che non sarà mai come vorrebbe essere portando a smettere di lavorare su se stessi e lottare, peggiorando o semplicemente rimanendo quello che si è per tutta la vita.

Imparate a rivolgervi verso voi stessi in modo positivo e smettetela di dirvi cose come: nessuno mi accetta, sono brutto/a, non sono capace. L’importante è che cominciate ad acquisire la consapevolezza di come comunicate: siete sicuramente giudici impietosi con voi stessi. Nulla andrà per il verso giusto se le prime critiche provengono a voi!

Fate le cose che vi rendono felici. Prendere le vostre decisioni in base ai vostri desideri. Non aspettate l’approvazione degli altri. Non lasciate la vostra autostima in mano agli altri. Sebbene sia giusto desiderare che amici e familiari ci accettino e ci vogliano bene non potete dipendere dalla loro approvazione per essere felici.

Smettete di lamentarvi per ciò che credete manchi alla vostra vita, per il lavoro, il vostro fisico, valorizzate quello che avete. Smettete di pensate che i vostri difetti siano enormi o che siete in una posizione di svantaggio rispetto a chi vi circonda. Imparare ad accettarvi per quello che siete. Le vostre caratteristiche, le vostre qualità e i vostri difetti sono ciò che vi rende unici.

Imparate ad essere grati per quello che avete che si tratti del lavoro, la vostra famiglia, gli amici o le cose che possedete. A volte, basta cambiare punto di vista per essere felici, guardate da un’altra prospettiva: attorno a voi ci sono persone per le quali sarebbe un sogno avere ciò che avete voi.

Circondatevi di persone positive. Avere una rete di supporto è molto importante per l’autostima così come è importante chiacchierare con gli amici, condividere esperienze e creare ricordi che dureranno tutta la vita. Tenevi strette le  persone che vi sostengono e vi vogliono bene, allontanate le relazioni tossiche che portano a critiche negative fine a se stesse perché sono i grandi nemici della vostra autostima.

Parola d’ordine: valorizzate le vostre qualità, imparate ad essere generosi con voi stessi. E’ uno dei compiti più difficili da portare a termine, ma quando riuscirete a guardarvi con affetto e ad accettare chi siete, la vostra autostima migliorerà. Potete cominciare con una lista di tutte le vostre qualità. In un primo momento, avrete difficoltà a trovarle. Se non riuscite a sbloccarvi, chiedete aiuto ad un amico oppure a un membro della vostra famiglia alla fine avrete chiaro ciò che vi rende unici.

Nessuno è perfetto, tutti sbagliano. Cercare di eliminare tutti i difetti e cercare di fare tutto perfettamente non farà altro che rendervi infelici. Se vi concentrate troppo sui difetti, con il tempo comincerete a vedere la vostra vita da quella prospettiva. Questo modo di vedere la vita non è sano e non vi farà per niente bene.

Quando dovete pianificare qualcosa non cercate di andare oltre le vostre possibilità, concentratevi piuttosto a vivere. E’ giusto migliorarsi ed accettare le sfide, ma solo se questo vi diverte e vi fa stare bene. Un’autostima sana è la base di una bella vita. Cercate di impegnarvi per migliorare la vostra autostima e fatelo per voi stessi. Se doveste avere la sensazione di non fare la vita che invece desiderate, fate di tutto per cambiarla, ma fatelo in modo tale da vivere a pieno ogni momento.

Mantra del giorno da ripetere ogni giorno se necessario:
“Oggi decido che il resto della mia vita sarà la parte migliore”

Vivere in costante cambiamento: opportunità o stress ?

Ancor prima di venire al mondo subiamo cambiamenti. Dapprima solo fisici, poi psicologici ed infine anche sociali/relazionali. Il costante cambiamento è un fatto innegabile per l’essere umano. Perché si fa così fatica ad accettare il fatto che la nostra esistenza sia composta da cicli, fasi e tappe? In senso evolutivo cambiare significa crescere e non può rappresentare qualcosa di cui avere paura. Spesso ci si aggrappa al passato, ma ciò impedisce di vivere bene il presente e non accettare il futuro. Non è facile accettare la fine della giovinezza o altri importanti cambiamenti poiché questo genera incertezza. Ogni cambiamento genera una crisi e la risoluzione dipende in gran parte dal modo in cui l’affrontiamo.

Alcuni cambiamenti, e le relative crisi, sono inevitabili quali andare a scuola per la prima volta, il menarca per le ragazze, le perdite che subiamo durante la vita, ma anche affrontare una malattia, i cambiamenti fisici e psicologici di una gravidanza o della menopausa o la perdita del lavoro non sono vissuti allo stesso modo dalle persone.

Alcuni cambiamenti  fanno male, arrivano all’improvviso ci trovano impreparati. Un errore che spesso si compie è quello di combattere il cambiamento : è il modo migliore per perdere e …soffrire. Il cambiamento va accettato. Ci deve attraversare. Solo così possiamo coglierne le potenzialità. Più ci si oppone, più si perde tempo, più ci si fa male. Affrontate l’incertezza del cambiamento come un’ opportunità. Non piangete, non “sbattete la testa al muro”, ma aprite gli occhi e guardate con coraggio e fiducia ciò che sta accadendo. Ci sono persone che trovandosi ad affrontare una tremenda malattia o una dolorosa perdita si scoprono forti in misura tale da essere di aiuto agli altri e dare grandi lezioni di vita grazie al loro ottimismo.

Questo non significare non soffrire, non sentirsi spiazzati e non sentire la terra franare sotto i piedi, ma passato il primo momento di sconforto è necessario affrontare la realtà mettendo in conto anche i tanti momenti bui che arriveranno quando sarete stanchi e sfiduciati. Se avete chiaro che il fine della vita è quello di essere felici, capirete che è necessario cercare nuove strade, nuove opportunità. Certo una buona dose di fiducia personale, di autostima e determinazione sono di grande aiuto per uscire dalla zona di confort.

I cambiamenti spesso sono necessari per imparare e crescere, ma fondamentale per trovare strumenti ed opportunità è cambiare il punto di vista.

Bambini ed autostima

ll termine autostima viene dal verbo latino “aestimare”, che corrisponde a “determinare il valore di”, ma anche “avere un’opinione su”. In sostanza può essere definita come il valore che si attribuisce a sé come persona e corrisponde alla considerazione che ha un individuo di se stesso.

Possedere una buona  autostima significa avere una sana considerazione di sè : valutarsi  in modo positivo conoscendo i punti di forza e  migliorando le proprie aree di debolezza ed infine avere la capacità  di perdonarsi in caso di fallimento.

John Bowlby nel suo libro “Una base sicura” evidenziava quanto fossero importanti i legami di attaccamento nella prima infanzia, il tempo che i genitori passano insieme al figlio, ma anche le emozioni che accompagnano ogni loro gesto. L’autostima si costruisce passo dopo passo a partire dai primi giorni di vita di un bambino. E’ possibile promuovere al meglio l’autostima nei bambini attuando comportamenti positivi quali:  ascoltare e prendere atto dei pensieri e dei sentimenti dei propri figli; costruire situazioni che aiutano i propri figli a sperimentare vissuti di successo; rafforzare nei propri figli la convinzione di essere capaci e degni di affetto; rivolgersi al bambino usando un atteggiamento positivo e di rispetto. Insegnare al bambino il dialogo e a parlare delle proprie emozioni. Fondamentale anche creare delle regole e dei limiti , adeguate al livello del bambino,  rispettate da tutta la famiglia. Avere aspettative adeguate all’età e alla maturità dei figli riconoscendo  e rispettandone l’individualità ; incoraggiare  il pensiero autonomo, l’espressione delle loro idee e opinioni, anche se in contrasto con le vostre sono alcune delle azioni che ogni buon genitore dovrebbe intraprendere.

Purtroppo, sebbene la qualità delle relazioni primarie sia di fondamentale importanza, non basta a garantire la sicurezza e la stima di sè in età adulta in quanto l’immagine che ciascuno ha di se è soggetta a mutazioni.  La formazione dell’autostima può essere analizzata pensando al divario tra Sé percepito e Sé ideale. Il Sé percepito equivale al concetto di sé, alla conoscenza di quelle abilità, caratteristiche e qualità che sono presenti o assenti; mentre il Sé ideale è l’immagine della persona che ci piacerebbe essere. Quindi, i problemi legati all’autostima nascono dalla discrepanza tra sé ideale e sé percepito.

Attualmente, la letteratura scientifica è abbastanza concorde nell’affermare che l’autostima è una componente di natura multidimensionale. L’autostima si evolve negli svariati contesti in cui l’individuo si trova ad interagire fin dall’infanzia, che contribuiscono a formare le varie dimensioni dell’autostima: nelle relazioni interpersonali, nella competenza sul controllo dell’ambiente, nell’emotività,nel successo scolastico, nella vita familiare, nel vissuto corporeo. Tali contesti sono parzialmente sovrapposti e collegati: ognuno da vita ad un aspetto dell’autostima ed insieme danno vita al senso generale d’autostima dell’individuo.