MINDFULNESS: cosa non è

Pratica “di moda” che si presta a varie interpretazioni non sempre accettabili. In questo mese ho trattato questo argomento attraverso varie angolazioni e forse è il momento anche per sottolineare cosa non è!

La prima cosa che non è: una tecnica di rilassamento. Con il relax non centra nulla perché significa consapevolezza e la consapevolezza è attiva. Non serve a svuotare la mente bensì a renderla consapevole anche di quelle parti di noi che non vorremmo vedere: disagi, emozioni, dolori, paure. Non porta ad alcun tipo di tranche e se vi addormentate nella pratica evidentemente non avete capito affatto come funziona. Non garantisce essere più buoni e tolleranti: il senso critico viene anzi aumentato. Non garantisce il benessere psicofisico, ma serve a venire a contatto con noi stessi anche con quelle parti che ci disturbano quindi non possiamo pensare ad una sorta di SPA emozionale. Non serve incenso, un tappeto morbido e suoni specifici per praticarla.

Non ci fa vedere solo le cose positive, ma ci fa venire a patti anche con quelle parti di noi che siamo tentati di respingere facendole divenire occasioni di crescita. Sembra quasi un controsenso venire a contatto con disagio e sofferenza a cui dobbiamo dare attenzione e che in genere si cerca di nascondere facendo finta che non ci siano. Lo facciamo da una vita  respingiamo i pensieri negativi e ci tuffiamo in emozioni che li camuffano, ma non li cancellano. Se impariamo a guardare in faccia quelle parti di noi che non ci piacciono o non amiamo sarà più semplice trovare opportunità creative per affrontarle che non l’evitamento.

Non è difficile anche se noi umani degli anni 2000 abbiamo imparato a renderci le cose talmente difficili che non riusciamo a vedere le cose semplici di fronte a noi. Prestare attenzione è la parola d’ordine per cogliere tutte quelle esperienze che nella distrazione non avremmo capacità di vedere. In una giornata abbiamo moltissime occasioni per vivere a pieno la nostra vita, ma siamo troppo occupati a fare cose e non ascoltiamo le nostre esigenze (ci sembrano una perdita di tempo) di conseguenza non cogliamo le opportunità che la vita ci mette di fronte.

Imparare la pazienza

“La pazienza è una forma di saggezza.Dimostra che capiamo e accettiamo il fatto che talvolta gli eventi si debbano svolgere con tempi loro”. Questa è una frase di Jon Kabat Zinn un biologo e scrittore statunitense, professore emerito di medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Healt Care and Society presso la Massachusset Medical School.

Dalla Mindfulness prendiamo spunto per imparare l’antica arte della pazienza poichè è una disciplina che ha il proposito di aiutare le persone a fronteggiare ansia,stress sofferenza, malattia e a migliorare le proprie condizioni psico-fisiche.

Non sempre è facile dimostrarsi pazienti. Nella maggior parte della vita i nostri ritmi sono accelerati. Ci dobbiamo spostare velocemente, comunicare velocemente e anche nutrirci velocemente. Al nostro corpo e al nostro spirito questo però non piace. Spesso nella fretta di rispondere al telefono, di fronte alla persona, ad una mail sbagliamo oppure non diciamo la cosa nel modo giusto, perchè non ci siamo presi il tempo di ragionarci un pò. C’è un tempo per tutto e tutto richiede tempo.

Se comprendiamo questo allora riusciremo a concederci il giusto tempo in modo assaporare le cose importanti della vita senza lasciarle scorrere senza attenzione.

Ci sono molti modi per “imparare la pazienza” e bisogna avere pazienza per impararli. Scusate il gioco di parole, ma era necessario poichè per imparare la pazienza ci vuole tempo, un tempo diverso per ognuno di noi poichè dipende dalla propria disposizione e temperamento.

Scegliete il ritmo di vita che più vi si addice. Concentratevi su ogni cosa che fate. Ricordate che il multitasking può indurre ad impazienza così come l’accumulo di impegni. Cercate di fare un elenco delle situazioni che vi fanno perdere la pazienza e riflettete sui motivi e le cause più profonde avendo l’accortezza di essere sinceri con voi stessi. Poi passate al gradino successivo ovvero ogni giorno o almeno una volta a settimana dedicatevi a qualche cosa che richiede pazienza e registrate i vostri progressi. Non importa quale sia l’attività, ma la vostra continuità. Infine imparate a stare senza fare nulla. Intendo senza cellulare, senza tv e senza libri. Se vi trovate su un treno o in una sala d’attesa invece di tirare fuori il cellulare imparate ad osservare l’ambiente circostante. Imparate a stare fermi guardando ed ascoltando le persone attorno a voi in assoluta calma concentrandovi sul respiro e …avrete imparato la pazienza.