Continuiamo la compilazione del nostro Journal annotando pensieri su un argomento fondamentale per la nostra esistenza ovvero l’amore e le relazioni.
Spesso ci lamentiamo del partner o dell’amico o del genitore, ma praticamente mai ci chiediamo quali sono le nostre aspettative o ci concentriamo su quello che gli altri pensano di noi. Insomma una visione molto contorta e per nulla organizzata per questo molte volte si fa confusione tra delusioni, aspettative, richieste…
Cerchiamo di mettere ordine rispondendo con cura, e quindi prenditi tutto il tempo e lo spazio che desideri, alle domande che seguiranno, ma sii onesto. Non rispondere per rispondere. Se non ti viene in mente nulla passa alla domanda successiva e se anche questa richiede una riflessione in più vai oltre e riprendi dopo qualche giorno. Serve a trovare le risposte dentro di te per migliorare e comprendere le tue relazioni sia negli aspetti positivi che negativi. Un lavoro fatto bene non ha bisogno di fretta. Alcune cose hanno difficoltà a venire a galla non possono essere forzate.
Pronto a cominciare a lavorare?
Quali sono le parole che dimostrano amore?
Quante volte le pronunci?
Elenca almeno tre parole che avresti dovuto dire e non hai detto ad una persona amata
Hai una persona di cui ti fidi? Cerca di descriverla e spiega perché provi quel senso di fiducia
Ti riconosci dei punti di forza nel tuo modo di relazionarti con un amico/partner?
Cosa pensi faccia sentire una persona amata?
Pensa a tre cose che hai imparato da precedenti relazioni di amore/amicizia
Se fossi sposato con te stesso quali qualità apprezzeresti di più?
Come consideri il rispetto in una relazione?
Dai tuoi legami trai dei punti di forza/ispirazione?
La scorsa settimana abbiamo introdotto il perché sia così importante annotare i propri pensieri tenendo un “Journal”e quanti importanti personaggi lo abbiano fatto in modo fruttuoso in passato e ti ho invitato a provare a farlo specificando che l’argomento sarebbe stato ripreso in modo più approfondito.
Oggi infatti dopo aver chiarito l’importanza di questo strumento vorrei darti alcune indicazioni su come compilarlo in modo opportuno in modo che possa svolgere la sua funzione al meglio.
Innanzitutto una raccomandazione: fai fluire i pensieri senza limitazioni, senza filtri e senza fretta. Se riuscirai ad essere onesto ti stupirai dei meravigliosi pensieri che hai dentro di te. Conoscere e riconoscere i tuoi pensieri ti permetterà di scoprire molte cose di te e questo ti permetterà di sincronizzare a meglio anche le tue azioni che spesso probabilmente non sai neanche perché le compi o almeno non ti soffermi a capirlo.
Per prima cosa quali sono le categorie che vanno esplorate? Probabilmente le intuisci, ma il mio compito è quello di darti le corrette indicazioni. Le relazioni di amore di amicizia hanno un significato importante nella vita di ognuno di noi perché ci aiutano a mantenere un buon equilibrio emotivo e sono quindi la prima categoria in cui ti concentrerai. E’ importante comprendere se le relazioni che hai instaurato sono soddisfacenti o addirittura hanno smesso o forse non sono mai state sane. Chiediti se ti senti soddisfatto, se ti senti amato, rispettato. Sii sincero. Ti auguro che le tue relazioni, anche se possono essere migliorate, siano per te supportive e significative.
Altra categoria che invade la nostra vita è il lavoro o lo studio. I pensieri al riguardo possono essere molteplici. Non fermarti a conoscerli in modo superficiale, ma approfondisci le tue sensazioni al riguardo in modo di rendere le azioni più esaustive e non casuali.
Evolviamo per tutta la vita per cui qualsiasi sia la tua età avrai degli obiettivi di vita ed una necessità di crescita personale Se entri in contatto con i tuoi pensieri più profondi potrai riconoscere i tuoi punti di forza che, se stai in un momento delicato forse non riesci neanche a vederli, e ti possono essere di aiuto ad uscire da una situazione non soddisfacente dandoti il coraggio di reagire.
L’autoriflessione ti permetterà di imparare molto di te o quello che vorresti essere. Imparare di più di te stesso permette anche di credere di più in te e ti insegna a non sottovalutarti.
Qualche altra considerazione: scrivi solo quando ne hai voglia e senti di avere qualcosa da dire a te stesso. Non giudicare mai ciò che metti su carta. Prenditi tutto lo spazio fisico e mentale di cui hai bisogno. Rivedi ciò che hai scritto. Vedi lo scrivere il tuo journal come un viaggio in cui lasciare traccia di te. Prima di cominciare chiediti perché vuoi iniziare questo viaggio e dove vorresti che ti porti senza dimenticare di annotare come ti senti al riguardo, inizia ad essere sincero e guardarti dentro da subito.
INIZIAMO?
Quali parole pensi dimostrino amore? Sei solito usarle? Qualcuno le usa con te? Quali gesti ritieni amorevoli? A chi rivolgi le tue attenzioni? Da chi ti aspetti di ricevere attenzioni? Come ti fa sentire la persona amata?
Hai amici fidati? Chi sono? Cosa ti piace di loro? hai imparato qualcosa dalla loro vicinanza? Come ti comporti con loro?
Ecco alcune domande che devi farti per cominciare ed iniziare ad ascoltarsi in profondità. Ed ora via libera ai pensieri.
Ci sono stati nella storia tanti uomini e tante donne che sono ricordati ai nostri giorni per la loro particolare allure. Per quel qualcosa che anche oggi ci fa illuminare l’anima. Persone speciali che erano solite annotare ogni loro pensiero, riflessione o stato d’animo. Qualsiasi superficie scrivibile fosse a loro disposizione la usavano perché era più importante l’esigenza di scrivere ed annotare. Persone che hanno condiviso le loro esistenze semplici o spettacolari con i loro momenti più intimi e più bui ed in cui ancora oggi siamo capaci di rispecchiarci.
Senza essere Frida Kahlo, Leonardo da Vinci, Marco Aurelio o Wiston Churchill scrivere un diario (journal per noi psicologi) ed annotare i propri pensieri è un atto veramente importante per affrontarli e vederli da altre angolazioni. Se non vengono impressi su carta i pensieri sfuggono e non lasciano traccia. A volte invece alcuni pensieri andrebbero scritti e ri-meditati in un secondo momento. Se noi mettessimo per scritto tanti dei nostri pensieri o considerazioni sapremmo molto più di noi stessi. Scrivere i nostri pensieri ci aiuta a conoscerci. Non rimaniamo in superficie, ma ascoltandoci impariamo molto di noi stessi. Nel quotidiano non abbiamo mai tempo per pensare e viviamo in modo superficiale. Fermarci sembra una perdita di tempo ed invece sarebbe tempo guadagnato in conoscenza ed arricchimento. Fermarsi ed annotare un pensiero vuol dire imprimere qualcosa di noi e poterlo rivivere ogni volta che si rilegge.
Una pratica in apparenza così semplice può avere un effetto curativo impressionante. Dare uno spazio fisico e reale a ciò che fino a quel momento era solo nella nostra testa è importante. I nostri pensieri sono importanti. Le cose che ci coinvolgono, che ci accadono, le scelte che facciamo possono diventare molto più gratificanti ed acquisire un significato nuovo se le pensiamo e le mettiamo per scritto.
Secondo Murray scrivere regolarmente ha una evidente efficacia terapeutica, perchè ci aiuta a vedere le cose da una diversa prospettiva e ci fa cogliere gli aspetti educativi delle esperienze anche quando sono negative.
Qualcuno la considera una tecnica di auto cura ma per utilizzarla bisogna evidenziarne alcuni aspetti. Innanzitutto dobbiamo prestare attenzione ai nostri pensieri, dobbiamo essere assolutamente sinceri e dobbiamo avere a disposizione uno spazio su cui scrivere che sia sempre disponibile. Molti dei miei pazienti utilizzano le note del telefono, personalmente sono una che ha ancora bisogno della carta e della penna. Scegliete il supporto che vi permette più libertà e possa essere sempre disponibile.
Non necessariamente deve essere usato in modo terapeutico, ma scrivere i nostri pensieri può essere un buon esercizio per relazionarci con noi stessi. Vi invito a farlo sapendo già che non ne potrete più fare a meno!
Seguitemi su queste pagine e vi dirò come utilizzare al meglio le vostre annotazioni (journal) perché non siano solo un flusso di pensieri disorganizzato, ma qualcosa di ordinato e naturalmente utile!