Riconoscere il senso di fame tra corpo e mente

Il riconoscimento del senso di fame è importante per mantenere un adeguato equilibrio nutrizionale e una buona salute. Ecco alcuni segnali che possono indicare la fame:

Sensazione di vuoto o “rumore” nello stomaco: Spesso, la fame inizia con una sensazione fisica nello stomaco, che può essere descritta come una sorta di vuoto o una sensazione di leggerezza.

Crampi o dolori allo stomaco: La fame può manifestarsi con crampi o dolori leggeri nello stomaco. Questi sintomi possono variare da persona a persona.

Aumento della salivazione: Quando sei affamato, il tuo corpo può iniziare a produrre più saliva in previsione dell’assunzione di cibo.

Malumore o irritabilità: La fame può influire sul tuo stato d’animo, rendendoti facilmente irritabile o nervoso.

Sensazione di debolezza o spossatezza: Quando il corpo non riceve abbastanza energia attraverso il cibo, può rispondere con una sensazione di debolezza o stanchezza.

Distrazione: Se pensi costantemente al cibo o sei facilmente distratto da pensieri legati al cibo, potrebbe essere un segno di fame imminente.

Craving o desiderio di cibo specifico: A volte, la fame può manifestarsi come un forte desiderio per un cibo particolare.

Sensazione di testa leggera o vertigini: La fame può causare una diminuzione dei livelli di zucchero nel sangue, portando a sensazioni di testa leggera o vertigini.

Difficoltà a concentrarsi: La fame può influire sulla tua capacità di concentrarti su compiti o attività, poiché il tuo corpo cerca energia per funzionare adeguatamente.

È importante ascoltare il tuo corpo e rispondere ai segnali di fame mangiando quando necessario. Fondamentale è distinguere tra la fame fisica e la fame emotiva, poiché quest’ultima può portare a scelte alimentari poco sane. Presta attenzione ai segnali del tuo corpo e cerca di mangiare in modo equilibrato per soddisfare le tue necessità nutrizionali.

Ma cosa definisce la “Fame emotiva” ? E’ un termine che può essere interpretato in diversi modi a seconda del contesto. Evitando di analizzare i dettagli dei singoli contesti che potrebbero essere infiniti, mi concentrerò sui segnali di fame emotiva:

Costante bisogno di approvazione: Una persona con fame emotiva potrebbe cercare costantemente l’approvazione dagli altri. Questo può manifestarsi attraverso la ricerca di elogi, complimenti o attenzione continua.

Paura del rifiuto: Chi sperimenta fame emotiva può essere eccessivamente sensibile al rifiuto o alle critiche. Può avere una paura intensa di essere respinto o giudicato negativamente dagli altri.

Dipendenza dalle relazioni: La fame emotiva può portare a una dipendenza eccessiva dalle relazioni. La persona potrebbe cercare costantemente conferme e affetto dagli altri per sentirsi valida ed amata.

Instabilità emotiva: La fame emotiva può contribuire a uno stato emotivo instabile. La persona potrebbe sperimentare frequenti alti e bassi emotivi, spesso legati alla percezione di come gli altri la vedono.

Competizione e confronto costante: Chi vive con fame emotiva potrebbe confrontarsi continuamente con gli altri, cercando di primeggiare per sentirsi migliore e più apprezzato. Attenzione del giudizio, giudicare e giudicarsi ne abbiamo parlato più volte!

Difficoltà nell’autostima: La fame emotiva è spesso correlata a problemi di autostima. La persona potrebbe basare il proprio senso di valore interno su ciò che gli altri pensano di lei.

Come avrete capito c’è un enorme differenza tra fame del corpo e fame delle emozioni e vanno affrontate in modi diversi. La fame emotiva mette in ballo tantissimi aspetti personali e relazionali e quindi affrontarla da soli anche se si ha una buona rete familiare o di amici potrebbe non bastare. Il lavoro sul cibo non dà risultati come invece lavorare sull’autostima, sulla consapevolezza emotiva e sullo sviluppo di relazioni sane. Solo questo lavoro profondo può contribuire a mitigare la fame emotiva e promuovere il benessere emotivo.

Confinamento e distanziamento: impatto emozionale importante

Stiamo tutti vivendo un’esperienza senza precedenti. Molti si svegliano la mattina sperando che sia stato solo un brutto sogno. Poi si prende il cellulare si dà un primo sguardo ai social, mentre si fa colazione si accende la radio o la TV… no è tutto terribilmente vero.

Non ci sono precedenti per sapere cosa è giusto o meno fare. Si va a tentativi: nella sanità, nell’economia, nelle misure e gli interventi sociali. L’intera situazione è molto precaria. Viviamo tutto il giorno una situazione di pericolo imminente ed un piccolo organo nella nostra testa, l’amigdala, dà il via alla produzione di ormoni che si attivano proprio nelle situazioni di pericolo. Purtroppo una condizione prolungata nel tempo letteralmente sfinisce l’organismo che viene messo a dura prova. Un po’ di paura fa bene, e ci protegge, ma troppa è deleteria.

Rimanere chiusi in casa, non poter abbracciare i propri cari, rinunciare a quei riti sociali innocui come andare a messa, prendere un caffè al bar o uscire tranquillamente con il cane senza una meta precisa; ci manca tutto questo e molto altro.

Le emozioni sono contrastanti: da una parte si è grati se si è sani o per non avere malati in famiglia, dall’altra vorremmo che tutto finisse presto, ma al termine del tunnel non sappiamo cosa troveremo. Difficile pensare alla nostra vita con i ritmi di prima.

E’ la prima volta nella nostra esistenza che non controlliamo il futuro. Non pianifichiamo viaggi, lavori, appuntamenti vari. Le agende si riempiono di giorno in giorno o rimangono quasi bianche. E’ la prima volta che siamo sospesi in un presente infinito: non siamo abituati. Gli ansiosi hanno sempre anticipato il futuro, i depressi si sono sempre rifugiati nel passato e adesso condividiamo tutti lo stesso limbo.

In questo vivere nel qui ed ora ci rendiamo conto di quanto vivevamo in affanno fino a poche settimane fa e che in fondo ora che tutto è rallentato la vita va avanti lo stesso. Alcune cose che consideravamo problemi sono quasi inesistenti ed altre che non avevamo tempo di fare o ci scocciavano sono diventate momenti di evasione come fare la spesa!

Gestire l’ansia è un problema specie per chi in passato ne ha sofferto e che vede in questa situazione un nuovo precipizio in cui ricadere. Come si gestisce questa tempesta emotiva senza ricorrere a farmaci? Io non sono contraria agli ansiolitici a patto che si prendano sotto prescrizione e per un periodo di tempo molto limitato. Purtroppo in questa situazione, che si prevede ancora abbastanza lunga, bisogna trovare delle strategie per sopravvivere e se è possibile evitare gli ansiolitici tanto meglio!

Innanzitutto eviterei di essere connessi H24 (come si dice ora!) alle trasmissioni che parlano di Covid19. Ci sono troppi galli a cantare a mio parere. Tanti si sono improvvisati esperti e fino a ieri facevano tutt’altro nella vita. Ascoltiamo una sola campana e seguiamo una sola linea evitiamo scossoni non necessari. Non dico di seguire la strategia degli struzzi, ma cerchiamo di essere obiettivi. Ascoltiamo solo gli organi ufficiali una volta al giorno ed eventualmente quando viene indetta una conferenza stampa d’urgenza, ma non andiamo oltre. La mente viene bombardata da sensazioni, emozioni e pensieri anche ore dopo l’ascolto delle notizie e questo ci rende suscettibili e vulnerabili.

Impariamo ad apprezzare quello che abbiamo: le nostre case scoppiano di oggetti inutili, gli armadi di vestiti che non usiamo ed anche la macchina sta lì ferma da settimane. Ci stiamo rendendo conto che in realtà il necessario è proprio lì accanto a noi insieme a tutto il superfluo per il quale ci stavamo dannando la vita solo fino ad un mese fa. Quindi ben venga riscoprire il calore della propria casa e magari la voglia di fare qualche lavoretto, l’accoglienza del divano e le serie televisive da condividere, ma anche la gioia dei nostri piccoli amici che adesso non rimangono per ore con il musetto sul tappeto attendendo il nostro ritorno. Cose semplici, ma vere terribilmente vere quelle che davamo per scontato e che non ci hanno abbandonato e sono qui accanto a noi adesso.

Impariamo che la salute è un bene prezioso e che non si è onnipotenti. Viviamo rispettando i nostri tempi, il nostro corpo ed il nostro spirito. Utilizziamo queste giornate per imparare abitudini salutari quali mangiare bene, fare attività fisica, leggere un libro e dedicarci ad un hobby. Non fatelo però a casaccio. Fatelo con metodo ed ordine. Tenete nota dei vostri progressi e delle vostre difficoltà e cercate di migliorare un pochino ogni giorno. Non rimanete in pigiama dalla mattina alla sera, state comodi, ma con dignità e rispetto per voi e per chi vi sta accanto. Per gli uomini: fatevi la barba! Per le donne: truccatevi anche se vi sembra inutile, perché l’immagine che noi percepiamo di noi stessi condiziona la nostra autostima e quindi le nostre sensazioni. Concentratevi su un progetto: ci saranno una miriade di cose che avreste sempre voluto fare e avete procrastinato per mancanza di tempo. Ora il momento è arrivato: non avete più scuse.

Viviamo queste difficoltà come nuove sfide. Tanti di voi si sono dovuti reinventare a 40 o 50 anni per adattarsi alle nuove richieste di lavoro, si sono rimboccati le maniche, spesso faticosamente, e dovrete farlo di nuovo. Ci siete riusciti una, due volte…ci riuscirete anche questa volta!