Confinamento e distanziamento: impatto emozionale importante

Stiamo tutti vivendo un’esperienza senza precedenti. Molti si svegliano la mattina sperando che sia stato solo un brutto sogno. Poi si prende il cellulare si dà un primo sguardo ai social, mentre si fa colazione si accende la radio o la TV… no è tutto terribilmente vero.

Non ci sono precedenti per sapere cosa è giusto o meno fare. Si va a tentativi: nella sanità, nell’economia, nelle misure e gli interventi sociali. L’intera situazione è molto precaria. Viviamo tutto il giorno una situazione di pericolo imminente ed un piccolo organo nella nostra testa, l’amigdala, dà il via alla produzione di ormoni che si attivano proprio nelle situazioni di pericolo. Purtroppo una condizione prolungata nel tempo letteralmente sfinisce l’organismo che viene messo a dura prova. Un po’ di paura fa bene, e ci protegge, ma troppa è deleteria.

Rimanere chiusi in casa, non poter abbracciare i propri cari, rinunciare a quei riti sociali innocui come andare a messa, prendere un caffè al bar o uscire tranquillamente con il cane senza una meta precisa; ci manca tutto questo e molto altro.

Le emozioni sono contrastanti: da una parte si è grati se si è sani o per non avere malati in famiglia, dall’altra vorremmo che tutto finisse presto, ma al termine del tunnel non sappiamo cosa troveremo. Difficile pensare alla nostra vita con i ritmi di prima.

E’ la prima volta nella nostra esistenza che non controlliamo il futuro. Non pianifichiamo viaggi, lavori, appuntamenti vari. Le agende si riempiono di giorno in giorno o rimangono quasi bianche. E’ la prima volta che siamo sospesi in un presente infinito: non siamo abituati. Gli ansiosi hanno sempre anticipato il futuro, i depressi si sono sempre rifugiati nel passato e adesso condividiamo tutti lo stesso limbo.

In questo vivere nel qui ed ora ci rendiamo conto di quanto vivevamo in affanno fino a poche settimane fa e che in fondo ora che tutto è rallentato la vita va avanti lo stesso. Alcune cose che consideravamo problemi sono quasi inesistenti ed altre che non avevamo tempo di fare o ci scocciavano sono diventate momenti di evasione come fare la spesa!

Gestire l’ansia è un problema specie per chi in passato ne ha sofferto e che vede in questa situazione un nuovo precipizio in cui ricadere. Come si gestisce questa tempesta emotiva senza ricorrere a farmaci? Io non sono contraria agli ansiolitici a patto che si prendano sotto prescrizione e per un periodo di tempo molto limitato. Purtroppo in questa situazione, che si prevede ancora abbastanza lunga, bisogna trovare delle strategie per sopravvivere e se è possibile evitare gli ansiolitici tanto meglio!

Innanzitutto eviterei di essere connessi H24 (come si dice ora!) alle trasmissioni che parlano di Covid19. Ci sono troppi galli a cantare a mio parere. Tanti si sono improvvisati esperti e fino a ieri facevano tutt’altro nella vita. Ascoltiamo una sola campana e seguiamo una sola linea evitiamo scossoni non necessari. Non dico di seguire la strategia degli struzzi, ma cerchiamo di essere obiettivi. Ascoltiamo solo gli organi ufficiali una volta al giorno ed eventualmente quando viene indetta una conferenza stampa d’urgenza, ma non andiamo oltre. La mente viene bombardata da sensazioni, emozioni e pensieri anche ore dopo l’ascolto delle notizie e questo ci rende suscettibili e vulnerabili.

Impariamo ad apprezzare quello che abbiamo: le nostre case scoppiano di oggetti inutili, gli armadi di vestiti che non usiamo ed anche la macchina sta lì ferma da settimane. Ci stiamo rendendo conto che in realtà il necessario è proprio lì accanto a noi insieme a tutto il superfluo per il quale ci stavamo dannando la vita solo fino ad un mese fa. Quindi ben venga riscoprire il calore della propria casa e magari la voglia di fare qualche lavoretto, l’accoglienza del divano e le serie televisive da condividere, ma anche la gioia dei nostri piccoli amici che adesso non rimangono per ore con il musetto sul tappeto attendendo il nostro ritorno. Cose semplici, ma vere terribilmente vere quelle che davamo per scontato e che non ci hanno abbandonato e sono qui accanto a noi adesso.

Impariamo che la salute è un bene prezioso e che non si è onnipotenti. Viviamo rispettando i nostri tempi, il nostro corpo ed il nostro spirito. Utilizziamo queste giornate per imparare abitudini salutari quali mangiare bene, fare attività fisica, leggere un libro e dedicarci ad un hobby. Non fatelo però a casaccio. Fatelo con metodo ed ordine. Tenete nota dei vostri progressi e delle vostre difficoltà e cercate di migliorare un pochino ogni giorno. Non rimanete in pigiama dalla mattina alla sera, state comodi, ma con dignità e rispetto per voi e per chi vi sta accanto. Per gli uomini: fatevi la barba! Per le donne: truccatevi anche se vi sembra inutile, perché l’immagine che noi percepiamo di noi stessi condiziona la nostra autostima e quindi le nostre sensazioni. Concentratevi su un progetto: ci saranno una miriade di cose che avreste sempre voluto fare e avete procrastinato per mancanza di tempo. Ora il momento è arrivato: non avete più scuse.

Viviamo queste difficoltà come nuove sfide. Tanti di voi si sono dovuti reinventare a 40 o 50 anni per adattarsi alle nuove richieste di lavoro, si sono rimboccati le maniche, spesso faticosamente, e dovrete farlo di nuovo. Ci siete riusciti una, due volte…ci riuscirete anche questa volta!

2 pensieri riguardo “Confinamento e distanziamento: impatto emozionale importante”

  1. Condivido in toto le osservazioni ef i suggerimenti.
    Personalmente cerco di farne tesoro quotidianamente pensandobad un futuro incerto dopo quasi 3 mesi di sospensione dell’attività che non sarà facile attivare sino a quando qualcuno si degnera’ di calendarizzare . Perché il dramma e6 che sei gestito da persone con la serenità economica della continuità dicasi politici ed esperti alla ricerca di tutele ed immunità post pandemiche , da funzionari dello Stato e delle banche che non solo lavorano meno in turnazione, ma percepiscono più o meno certezze economiche . E tu che te la sbatti vedendo assottigliarsi vieppiù le tue risorse sia x spese correnti che utenze varie che facciano i tuoi risparmi in attesa di una manna dal cielo che non arriva e tutti aimpegnati a non sbagliare ma non aiutare e così lo sconforto ti assale quando non sei solo ma hai verso altri la responsabilità e loro confidano in te
    e le tue risorse e capacità di uscire dal vicolo cieco non certo per tua incapacità ma imposto dagli eventi di straordinari ma di certo non gestiti con superficialità ma incapacità di comprendere che un professionista , una piccola impresa vanno subito sostenuti in una logica di medio termine in assenza di un circolo economico di virtualità. Ma la priorità è non sbagliare con la certezza economica in tasca di 1000 parlamentari e ministri e 14 milioni di statali tutti regolarmente retribuiti anche senza lavorare almeno metà della popolazione al sicuro … e l’altra metà ad esplorare nuovi percorsi difficilmente realizzabili innun mondo sospeso ed a guardare il cielo confidando nella fede e riuscire a superare lo tsunami che ti sta per investire .. Grazie di esserci ..

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    1. Buongiorno!
      le disparità ci sono e ci sono sempre state! In questo periodo, di cui non abbiamo esperienza precedente, si sono acuite tutte le differenze sociali ed economiche in primis. Molte volte le persone comuni pensano che chi ha un’azienda sia privilegiato…per alcuni versi si! Ma pochi sanno che un imprenditore o libero professionista non ha sempre la fila di clienti fuori dalla porta e che ci sono periodi in cui non si lavora o si lavora poco e si lavora anche con a febbre, perchè non sei tutelato! Molti di quelli che parlano passano metà della giornata lavorativa programmando ferie e malattie invece di lavorare ed in più si lamentano! Sì questo è il mondo! la comprendo completamente e sono certa che in molti la pensano così! Spero che in questa fase 3 le cose vadano meglio!

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