Alla luce della recente pandemia definire ancora il tumore il male del secolo sembra davvero riduttivo. Lo diventa ancora di più se consideriamo il fatto che abbiamo testimonianze inequivocabili della cultura assira, babilonese o egizia in cui si cercavano mezzi per curarlo. Prove che Atossa, la figlia del Re di Persia vissuta 500 anni prima di Cristo era affetta da tumore al seno, ed ancora prima un dinosauro affetto da tumore alle ossa come documenta il suo scheletro al Museo di storia naturale di Londra.*
E’ anche tristemente vero che malgrado le conoscenze scientifiche e la prevenzione il tasso di mortalità è ancora davvero alto. Alcune cellule impazziscono, dimenticano quale era il loro ruolo, ritornano ad una situazione embrionaria ed iniziano a proliferare e disseminarsi e per noi è l‘inizio del baratro. Una diagnosi di tumore fa paura. Tumore uguale sofferenza e morte difficile non avere questi pensieri anche se non abbiamo avuto esperienza diretta nella nostra famiglia. La morte è un argomento tabù anche se come diceva mia madre: è l’unica cosa giusta perché arriva per tutti. Ovvero è qualcosa che riguarda tutti da vicino, ma di cui non vogliamo neanche sentire parlare. Non siamo capaci di affrontarlo senza paure e senza difese.

Non sta a me elencare le cause principali che causano o con – causano l’insorgenza di un tumore, ma sicuramente sistemi di vita ed alimentazione sregolata non aiutano. Anche lo stress della vita moderna ci rema contro come evidenziano i più recenti studi tra i rapporti tra corpo e mente, il somatico e lo psichico, i vissuti/comportamenti e relazioni biologiche/malattia.
La prevenzione rimane sempre il nostro miglior alleato, ma se ci capita da essere investiti da una cosa così spaventosa come reagiamo? A cosa possiamo attaccarci per non rimanere sconfitti? Ci sono terapie che ci possono sostenere oltre che curare? Come si può aiutare la famiglia? Come si può rendere il meno traumatico possibile un evento o una perdita per i bambini?
Liberarsi dal dolore fisico e psicologico è possibile? Il dolore acuto o cronico che sia è inumano, la sopportazione oltre i limiti di sopportazione è degradante, perché prima la persona della dignità. I nuovi strumenti a disposizione nella terapia del dolore ci danno speranze per il futuro.***
Questo è l’argomento del mese di maggio. Un argomento difficile, ma di cui è giusto parlare, perché a volte si ha anche paura a fare domande. Cercherò di rispondere anche ai vostri quesiti, se ce ne saranno, con uno sguardo di speranza che non guasta mai!
*da Un male curabile (Umberto Veronesi)
**da Stress , emozioni e malattia (Paolo Pancheri)
***da Liberi dal dolore (Cesare Bonezzi)