Invidia social: malattia del secolo

L’invidia è un sentimento insito nella natura stessa dell’uomo, se non portata all’eccesso ha una valenza positiva che serve a migliorarsi.

La “paragonite” non è un minerale diffuso nel canton Ticino, ma una vera e propria malattia che si sta rivelando all’epoca dei social dove a furia di guardare la vita altrui si finisce per invidiarla agli eccessi ritenendola sempre migliore della propria.

Tutti noi sappiamo che le foto sono ritoccate, che è facile apparire più magri e giovani che ogni immagine della casa è stata studiata spostando mobili e suppellettili per renderla più gradevole eppure per qualcuno diventa una vera trappola dalla quale è difficile liberarsi.

L’invidia non è certo una novità del nostro tempo, ma certamente i social  l’hanno esasperata ed i dispositivi portatili ed i costi sempre più accessibili portano  ad interagire (o osservare) sempre più frequentemente. Purtroppo avvelena gli animi, rende infelici e spesso suggerisce comportamenti pericolosi e poco etici.

Le piattaforme social sembrano fatte apposta per provocare chi già è incline all’invidia: le immagini di vacanze da sogno, ristoranti stellati, deserti incontaminati, borse firmate danno l’immagine di persone vincenti. Per qualcuno invece di divenire stimolo per migliorarsi diventa un vero tormento. Gli eccessi sono rappresentati dagli haters che invadono i social con azioni meschine ed indagando.

Senso di possesso ed inadeguatezza possono prendere il sopravvento peggiorando lo stile di vita ed i rapporti reali.

Molti blogger hanno deciso di “disintossicarsi” dalla vita altrui ri-prendendo  la propria vita riconnettendosi al loro sé reale evitando di vedere alcuni profili.
Anche per i meno social è però un pericolo sempre in agguato e quindi il mio consiglio è disintossicatevi quando vedete che state passando troppe ore a osservare la vita altrui sprecando la vostra.

Piacere e compiacere: la dimensione sociale

Nella formazione di una intenzione e nel perseguimento di uno scopo non contano solo le nostre preferenze, ma anche le percezioni di come le nostre scelte verrebbero accolte dalle persone che per noi sono importanti. Prima di tradurre un desiderio in azione passiamo in rassegna tutte le persone che approverebbero la nostra decisione o che ne rimarrebbero deluse. Quasi come avere di fronte una folla pronta a mostrarsi pro e contro il nostro operato.

Questo no accade solo nelle cose importanti della vita, come la scelta del partner o la messa al mondo di un figlio, ma anche per l’acquisto di un’automobile, adesione ad un club o altro. A volte le nostre scelte sono vincenti altre devono fare i conti con le reazioni favorevoli e sfavorevoli da parte di amici e parenti.

Gli autori Ajzen e Fishbein indicano come norma soggettiva le pressioni che prendono forma di reazioni di approvazione o disapprovazione da persone che consideriamo importanti.

Queste pressioni sociali sono interiorizzate in base alla nostra cultura, al luogo ed al tempo in cui viviamo e nella comunità in cui siamo inseriti. Queste regole soggettive non fanno riferimento ad alcun codice scritto , ma guidano, orientano, dissuadono. Spesso la pressione a conformarsi a quelle che si ritiene siano le aspettative altrui diventa più impellente del rispetto di quelle stesse norme. Si tratta di pressioni che possono esercitare un’influenza notevole rispetto alla mete che vengono perseguite, all’impegno che viene profuso e alle giustificazioni che vengono fornite. Quanto maggiore è l’importanza che attribuiamo all’approvazione altrui tanto minore diventa la nostra libertà di agire. Spesso la pressione sociale diventa un forte elemento di dissuasione. In alcuni casi persone capaci non riescono ad arrivare al raggiungimento di una autonomia ed indipendenza per paura di dispiacere (in genere un familiare), mentre persone con un potenziale più modesto, ma supportate nelle loro scelte, possono raggiungere traguardi importanti.

Le norme soggettive possono risultare per alcuni potenzianti per pura compiacenza, mentre altri si ritraggono dal successo per evitare gelosie ed invidie. Quanto più riusciamo a liberarci di certi condizionamenti e siamo in grado di gestire eventuali insuccessi od incidenti di percorso, quanto più saremo liberi di fare le nostre scelte, di sbagliare ed anche di gioire dei nostri successi.