Rinforzare l’autostima con i giusti atteggiamenti

Non una parola, ma un intero mondo interiore, che rivela la nostra capacità di sentirsi adeguati alle richieste della vita. Conosciamo il nostro valore? Sappiano di meritare la felicità? Per qualcuno è scontata, per altri una sconosciuta, ma l’autostima si può migliorare! Basta lavorarci su!

Immagino sempre l’autostima come un muretto le cui fondamenta vengono messe in opera dalla nostra infanzia. Durante la nostra vita aggiungiamo mattoncini in base alle nostre capacità di agire, essere soddisfatti delle nostre azioni e la nostra sicurezza. Accettazione, conoscenza di sé ed amore verso se stessi sono importanti affinchè la nostra autostima non abbia “incidenti”.

Malgrado i nostri limiti dobbiamo essere in grado di volerci bene e sopra ogni cosa rispettarci! Se non ci rispettiamo difficilmente possiamo pretendere che lo facciano gli altri! Influenzano la nostra autostima anche la percezione di essere capaci o non capaci in generale o in particolare nei confronti di una qualsiasi situazione. Chiaramente più facciamo esperienza positive (esperienze portate a termine con successo!) più possiamo aggiungere mattoncini nel nostro muretto dell’autostima.

Le relazioni affettive e sociali della primissima infanzia, specialmente nel primo anno di vita, sono molto importanti e lo stile di attaccamento determina la prima rappresentazione di sé stessi ovvero se essere una persona degna di amore e di fiducia. Quado in questa fase ci sono state esperienze di rifiuto da parte di una persona di riferimento molto probabilmente svilupperemo una bassa autostima. Diversamente bambini che hanno ricevuto abbastanza sostegno ed il riconoscimento dei loro bisogni in modo adeguato saranno molto più sicuri nell’affrontare le sfide della vita.

Non basta l’amore, sono importanti anche le aspirazioni ed i progetti che i genitori avevano verso di noi, il senso pratico ed il supporto emotivo.

Aspirazioni troppo alte (puoi fare di più!) o troppo basse (non ce la farai!) o il mancato riconoscimento di un risultato (potevi prendere di più, hai fatto solo il tuo dovere!!) tolgono le fondamenta della stima di sé stessi ovvero le basi del famoso muretto.

Quando riusciamo in qualcosa a chi attribuiamo i nostri risultati? Li affidiamo solo ad una presunta entità esterna o li riconosciamo come frutto del nostro impegno/capacità?

Se sbagliamo ci diciamo siamo stati sfortunati, il professore, il datore di lavoro ce l’hanno con me? Oppure riconosciamo una eventuale mancanza di preparazione, o non conoscenza di una procedura? Imparare ad essere sufficientemente obiettivi per comprendere le differenze tra varie situazioni insegna la fiducia in se stessi ed un errore diventa un’opportunità di crescita ed arricchimento non una svalutazione personale.

Evitate i circoli viziosi: quello che credete di voi stessi manipolerà le vostre condizioni ed i vostri risultati. Se non credete in voi stessi non vi impegnerete abbastanza e finirete per esserne sopraffatti e dopo poco a piangervi addosso. Chi crede in se stesso affronta le cose con più fiducia e determinazione migliorando quindi la performance ed aumentando le possibilità di riuscita.

Non siamo tutti uguali, alcuni hanno capacità che altri non hanno. Alcuni sono geni e non lo sanno! Alcuni di noi escono dal normale senso comune nel valutare situazioni e spesso si sentono inadeguati, bisogna credere anche nella creatività delle nostre idee. Un pensiero non aderente al pensiero di gruppo trova spesso soluzioni nuove, ma se non crediamo a quelle idee non ci sarà nessuna evoluzione.

Quando siamo autentici l’autostima vive al meglio. Se abbiamo il coraggio delle nostre idee e della nostra individualità riusciremo sempre. Il muretto dell’autostima subisce durante la vita numerosi cambiamenti e quindi la manutenzione è continua, non è che arriva ad un certo punto e finisce lì. Bisogna evitare di trascurarla e riempire le crepe se si formano con impegno e con amore.

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