Body shaming sì o no?

La riflessione di oggi riguarda il Body Shaming. In questo ultimo periodo c’è un fiorire di eventi che vogliono affrontare il problema. Detto così non c’è nulla di male anzi potremmo pensare in un primo momento che sia una gran bella cosa, ma vorrei sottolineare alcuni aspetti che sono davvero importanti. Al di là che alcune problematiche per alcuni loschi personaggi sono anche oggetto di lucro e qui non ne voglio neanche parlare né entrare in merito, tra queste il body shaming, spesso subisce delle strumentalizzazioni.

Strumentalizzazioni nel migliore delle ipotesi involontarie, ma che spesso creano comunque danno proprio alle persone che sono messe in evidenza da queste iniziative. Esistono linee di abbigliamento curvy, si fanno campagne con modelle curvy, si fanno sfilare in passerella persone curvy o francamente in sovrappeso. In genere le persone con un IMC di molto superiore ai valori normali non amano essere al centro dell’attenzione. Spesso vorrebbero scomparire. Non si sentono a loro agio in un corpo che non le rappresenta. La maggior parte delle persone che ha tanti kg di troppo ha subito abusi, traumi. Non si tratta solo di mangiare e basta. Si tratta del perché una persona mangia troppo e spesso male per creare una sorta di corazza protettiva contro il mondo da cui si sente schiacciata.

Esperienza vera tratta dal mio ultimo libro “Taglia XXXL Autostima S/ Storie di donne che hanno affrontato obesità e sovrappeso” edito da Campi di Carta

“A volte mi prende un vuoto enorme, e dopo aver pranzato, mi attacco ai biscotti, alla marmellata a tutto quello che trovo fino all’ora di andare a prendere le bambine a scuola. Non guido e devo arrivare a piedi a scuola, ma così appesantita arrivo sempre in ritardo. Le figlie mi mettono in discussione: non sono puntuale, non guido la macchina come le altre madri, non sono magra….ho tentato la dieta infinite volte …non sono mai adeguata mi sento una fallita su tutta a linea, mi aspettavo da mio marito un po’ di comprensione ed invece mi inveì contro… le figlie sono cresciute, hanno avuto successo ed io credo di non essere una brava mamma, perché non ne sono felice. Sono andate a vivere lontano tutte e due…la mia vita mi è passata davanti in un attimo e non sono mai stata felice. Ho passato la vita a compiacere gli altri, sono stata sfruttata ed umiliata dal sangue del mio sangue. Ho superato i 100 kg e non mi voglio più guardare allo specchio né voglio comprare più nulla. Non ne vale la pensa…”

Le persone con sovrappeso non amano mettersi in mostra, tendono a nascondersi, a camuffarsi sotto abiti e tute extra large. Vogliono vivere defilate ed evitano spesso eventi e feste che le riguardano. Avevo una paziente che da anni non festeggiava il compleanno per non vedersi in foto e per evitare di essere al centro dell’attenzione. Spesso queste persone vogliono solo sfogarsi, non vogliono sentire consigli da chi non sa davvero cosa stiano passando e sicuramente non vogliono essere giudicate.

Questo voler mettere in evidenza le differenze è vissuto come un giudizio: spesso è ciò che si voleva evitare.

Siamo sicuri di non fare del body shaming proprio quando cerchiamo di combatterlo?