La dieta del tutto o nulla non funziona

Eccoci ad un nuovo inizio settimana, eccoci di nuovo alla rubrica “La dieta comincia sempre di lunedì” e come ogni lunedì pensate che sia quello buono, quello giusto in cui finalmente vedrete i risultati della vostra dieta. Iniziate con grande entusiasmo e siete certi che questo sarà il lunedì giusto… però, però , però ci sono subito dei però! Volete usare vecchie regole, vecchi schemi mentali, vecchie diete pensando che in realtà stiate facendo la differenza! Non è tanto il problema di quale dieta fare, poiché per dimagrire basta esclusivamente mangiare in modo corretto, giusto per la propria fisicità e per il lavoro che si svolge. Tecnicamente se si vuole perdere peso bisogna mangiare poco di meno del fabbisogno giornaliero e incentivare l’attività fisica che non serve solo a bruciare calorie, ma di fatto serve a mantenere attivo il metabolismo specie ad una certa età in cui gli ormoni ci mettono del loro per remare contro.

Tutto o niente: ci si ritrova sempre a fare una dieta cercando di seguirla scrupolosamente in ogni punto: il concetto in sé non è sbagliato, ma la realizzazione si!  A volte si rivolgono a me persone che già dal primo incontro esordiscono così: “Io seguo la dieta del dott. xxx, ma non ce la faccio” Già qui si parte col piede sbagliato nel senso che se le persone mi dicono  “ho questa dieta e voglio seguire questa” il problema per me non è la dieta (che una o un’altra se corretta non cambia!)ma il come si segue una dieta Se noi la abbracciamo in modo molto rigido siamo in grado di mantenere l’attenzione quanto? Due giorni? Tre, cinque, una settimana, dieci giorni se siamo fortunati, ma poi si ricade, perché abbiamo la pretesa che tutto deve essere fatto perfettamente.

Il mio lavoro infatti non consiste nel dare una dieta , il mio lavoro è molto più sottile, poiché prima ancora di valutare quantità, nutrienti e calorie corrette per la persona bisogna imparare a capire quali errori si fanno nell’alimentazione ed è per questo che utilizzo il diario alimentare, verso il quale la maggior parte delle persone ha un astio diciamo immediato, con enormi difficoltà. In realtà è uno strumento di enorme utilità non solo per me come chiave di lettura, ma anche come strumento educativo nei vostri confronti (voi per voi).

Quindi va conosciuta la propria alimentazione, compresi gli errori da correggere, il giusto abbinamento dei cibi e l’aspetto emozionale ad essi collegato .Per dirla in maniera semplice ed immediata: capire perché noi pur avendo mangiato abbiamo bisogno di cercare una cosa piuttosto che un’altra, oppure ci alziamo dieci volte mentre siamo davanti alla tv o al pc andando a sgranocchiare questa o l’altra cosa. Questo aspetto è chiaramente molto importante ed implica tempi anche abbastanza lunghi, quindi per poter perdere peso in una maniera consapevole, sana e produttiva anche nel lungo termine, bisogna compiere determinati  passi.

Quindi quando arrivate a studio dicendo che seguite la dieta del dott. Xxx in realtà mi state mettendo dei limiti perché non mi permettete di farvi comprendere le vostre reali esigenze. La difficoltà a seguire la dieta, che sia sana o meno (in effetti a volte mi presentate diete di moda o pericolose per la salute, spesso non adatte a voi ed alle vostre esigenze o frustranti rispetto alle vostre abitudini ) non è tanto la dieta in sé, ma il vostro atteggiamento al riguardo.  Per questo l’utilizzo del diario alimentare è per me fondamentale, uno strumento su cui non transigo poiché è il mio e vostro alleato migliore. Quindi riuscire a farvi comprendere i vostri tempi- specialmente se non è la prima dieta che cominciate, avete cambiato dietologo, preso pastiglie o addirittura vi siete sottoposti ad intervento di by pass gastrico o altre soluzione chirurgiche più o meno invasive- nel momento in cui vi rivolgete a me è il mio primo obiettivo.

Quello che io propongo è fare le cose con i giusti tempi, che non sono tempi generici, ma i “vostri tempi” una volta per tutte, quindi il diario alimentare è fondamentale perché dobbiamo avere una misura reale di quello che mangiate e comprendere tutte le emozioni ed i disagi legati al cibo e più in generale alla vostra esistenza. Bisogna imparare ad associare i cibi tra di loro anche in base al vostro stile di vita, quindi non potete pensare di fare alcuni tipi di dieta se  fate un tipo di lavoro o un altro, perché solo questo cambia notevolmente le cose. Bisogna anche imparare la pazienza. Uno degli strumenti che utilizzo è la Mindful Eating di cui uno dei pilastri è la pazienza e l’altro pilastro importante su cui mi baso è il non giudizio.

Le persone con sovrappeso tendono a “giudicare a giudicarsi” ed hanno sempre paura di essere giudicati dagli altri e insegnare ad utilizzare questi due pilastri è un altro degli obiettivi.

Come il corretto utilizzo del diario alimentare anche apprendere i segreti della pazienza e del non giudizio sono strumenti di fondamentale importanza che vanno appresi e saranno vostri per sempre e non solo mentre fate “la dieta”. Altrimenti continuate a fare quella e quell’altra dieta, quella che ha fatto l’amica, ma poi riprenderete a mangiare come eravate abituati (che sia mangiare male, non abbinare i cibi correttamente, mangiate di continuo) ed  in breve riprenderete peso, perché non avrete imparato ad ascoltare il proprio corpo.

Se vi affidate e fate tesoro degli strumenti a disposizione avrete la possibilità di effettuare una perdita di peso ragionevole, consapevole e definitiva.

Quando entrate nell’ottica “ecco ho sbagliato, ho sgarrato, non è stata perfetta … tanto ormai”, lì non si va da nessuna parte. Il mio lavoro grande sta proprio qui e io sono terrorizzata quando mi arrivate dicendo : “Ma io faccio questa dieta”, perché mi fate capire che già non avete alcuna intenzione di cambiare i vostri schemi mentali e questo diventa molto limitativo per me, perché si rischia di passare settimane in cui non fate il diario alimentare, non seguite le indicazioni date e le fate come siete abituati a fare, continuate a pesarvi tutti i giorni anche più volte al giorno, anche se vi ho chiesto di non farlo, oppure pretendete risultati in tempi rapidissimi esattamente come sempre avete sempre preteso con quelle diete che avete seguito per 10, 15 o magari anche un mese, ma che poi avete abbandonato nel tempo e che non hanno dato frutti.

Quindi la dieta del tutto o nulla non funziona ,quello che serve davvero è imparare a comprendere le esigenze del proprio corpo, le proprie esigenze in termini emotivi, e comprendere quando e perché si mangia.

Cercate di dare al corpo le giuste risposte in base alle richieste. Se avete sonno o siete stanchi ,mangiare non è la corretta risposta: potete mangiare all’infinito, ma non sarete riposati. La corretta risposta va calibrata in base alla domanda e non è praticamente mai mangiare, eccetto se abbiamo fame! In tutti gli altri casi, ad esempio se siete arrabbiati,il mangiare non fa che ingoiare la rabbia che esploderà nel momento meno opportuno. Così se siete tristi la coppa di gelato, può essere un surrogato li per lì, ma poi? Che ci fate con il senso di colpa che ne deriva? Se ad ogni richiesta del corpo rispondete sempre con mangiare finirete per non comprendere le corrette richieste del corpo. Finirete per non ascoltarvi predisponendovi alla non riuscita della dieta con l’aggravante del senso di colpa che come una spada di Damocle sta continuamente sulla vostra testa.

La soluzione non è una dieta, ma un percorso. I percorsi vanno presi in modo completamente diverso. E’ chiaro che più si è aderenti alla dieta e più il percorso è veloce, ma più che sulla velocità bisogna concentrarsi verso una perdita di peso che sia definitiva, che porti ad un range di peso che sia reale (non il peso che non si è mai avuto, o avuto a 20 o 15 anni!). Un peso che possa essere mantenuto nel tempo senza grossi sacrifici, un peso che permetta di fare le vacanze, passare periodi di festività senza ansia mangiando le cose corrette in base alle proprie esigenze. Può accadere che di tanto in tanto vinca la gola, ma le richieste che fa la gola sono in realtà molto limitate in quanto i segnali emessi dalle papille gustative non sono eterni. Spesso si mangia senza neanche assaporare ed ingoiando direttamente, quindi l’alibi della gola non sta in piedi. Se state mangiando per gola, bisogna assaporare e se si assapora serve poco cibo, se ne avete mangiato troppo è perché avete mangiato velocemente e quindi senza gustarlo davvero. La maggior parte delle persone ingoia senza masticare ed assaporare quello che hanno in bocca.

Il mio consiglio di questa settimana è: valutate quale è il vostro atteggiamento nei confronti di una dieta. Se il vostro atteggiamento è quello del tutto o niente ,bisogna assolutamente rivedere i vostri schemi mentali perché vengono condizionati anche altri aspetti della vostra vita.  Diviene necessario un cambiamento di rotta che vi permetterà di perdere peso nel tempo e naturalmente in salute.

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