Per molti la meditazione è un concetto assolutamente estraneo alla propria esistenza. Per altri fa un po’ ridere l’idea di stare seduti in silenzio in attesa che accada qualcosa cercando di ignorare il prurito al naso o il ginocchio dolorante.
Esistono molte pratiche meditative ed ognuno può trovare quella in cui meglio rispecchiarsi. Se vogliamo una definizione univoca per tutte le pratiche possiamo pensarla come “un addestramento della mente ad un livello profondo di consapevolezza” che, a parer mio, è la più comprensibile, semplice ed efficace.

Moltissime sono le evidenze scientifiche sull’agire di queste pratiche a livello biologico, psicologico ed energetico. I primi benefici sulla salute sono confermati da studi del 1935 a cura della cardiologa Theresa Brosse che rivelò effetti significativi sulla regolazione del battito cardiaco. Anni dopo, nel 1967, un altro cardiologo Herbert Benson confermò l’utilità della meditazione nel trattamento di stati di ansia ed ipertensione. Nei soggetti che praticavano regolarmente meditazione era evidente una diminuzione del battito cardiaco, della frequenza respiratoria e della pressione arteriosa esattamente all’opposto di chi si presenta stressato o in ansia in cui il corpo è pronto alla risposta di attacco e fuga con battito elevato, maggiore consumo di ossigeno ed aumento della pressione.
Negli anni “70 lo psicologo David Goleman effettuò numerosi studi sugli effetti della meditazione nel trattamento dell’ansia e dello stress confermando che una meditazione regolare diminuisce la tensione interna e favorisce uno stato di quiete, aumenta l’attenzione e la concentrazione migliorando, inoltre, il rapporto con se stessi e gli altri.
Naturalmente la ricerca scientifica è continuata fino ai nostri giorni confermando come questa pratica agisca a livello nervoso, metabolico, endocrino, cardiovascolare ed immunitario con grandi evidenze sul piano psicologico come confermano Pagliaro e Martino nel 2020.
Proprio a livello psicologico gli effetti sono molto evidenti aumentando la lucidità mentale e l’attenzione con una diminuzione dei sintomi depressivi.
per approfondire:
Pagliaro e Martino 2020 La mente non localizzata. La visione olistica e il modello mente-corpo in psicologia e medicina
Benson e Wallace 1972 Descreased blood pressure in hypertensive subject who practiced meditation