The journal: autostima 2

I pensieri sono solo pensieri, sono le azioni che contano. Quindi per quanto possiamo avere buoni pensieri, per dirla con Gandhi,  sono “perle false” se non convertiti in azioni. Perchè dico questo?  Perché oggi riprendiamo un argomento molto ampio e delicato: l’autostima. Pensare a se stessi in questo senso non è facile ed è altrettanto difficile avere una visiona obiettiva di se stessi. Ti chiedo di provarci. Senza fretta e con onestà. La parola onestà l’ho rimarcata più volte nella compilazione del tuo diario perché è l’unica chiave che ti permette di vedere le cose per quelle che sono e permette di descriverle.

Se non riesci a vederti per ciò che sei veramente avrai sempre una visione alterata di te. Se hai lati positivi rischi di non valorizzarli come se hai dei lati negativi tenderai ad ignorarli e non potrai mai migliorare o crescere. Per avere una buona autostima si deve rispettare se stessi allineando pensieri ed azioni.

Ti pongo subito una domanda: ti prendi cura di te? Trascuri la tua salute con un’alimentazione sbagliata, con attività sedentarie? Non programmi dei controlli come le analisi o una ecografia? Vai dal parrucchiere, ci tieni a vestire?  

Descrivi come ti comporti verso la cura di te stesso. Se noti che ci sono carenze al riguardo cerca di descrivere il perché e cosa puoi fare per migliorarti.

Immagina di poter fare per te almeno un gesto gentile al giorno, quale sceglieresti? Perché? Saresti capace di cominciare da subito?

C’è qualche aspetto di te di cui sei orgoglioso? Ci sono state situazioni, anche negli anni passati, in cui un tuo comportamento ti ha reso orgoglioso? Raccontalo al Journal!

Chiedi ai tuoi amici più cari di descriverti attraverso 3/5 aggettivi. Le loro risposte ti hanno sorpreso? Spiega perché.

Ok abbiamo visto che qualcosa di buono lo hai fatto, ma adesso pensa se c’è qualcosa di cui adesso senti di avere bisogno. Hai un’esigenza? Un desiderio? Cercalo dentro di te.

Dentro di te senti dei sensi di colpa per qualcosa che hai fatto o non fatto? Hai modo di rimediare? Se no almeno perdonati. Ciò che hai fatto o non fatto nel passato sta nel qui ed ora del passato e probabilmente ti sembrava la giusta scelta in quel momento. Oggi hai più esperienza e conosci il risultato delle tue azioni per cui è facile fare una scelta diversa, ma con i dati di allora forse no. Non farti del male per questo.

Quali sono i valori che segui nella tua vita’ Elencane almeno 5 e fai una lista da quello più importante a quello meno importante. I tuoi pensieri e le tue azioni al riguardo sono allineate? Ovvero agisci sempre come ritieni giusto? Puoi fare di meglio per salvaguardare i tuoi valori?

Azione e reazione: come reagisci ad un imprevisto?

“Azione” e “reazione” sono due concetti fondamentali nella fisica che sono spesso associati alla terza legge di Newton, nota come la legge dell’azione e reazione.

La legge dell’azione e reazione afferma che per ogni azione c’è una reazione uguale e opposta. In altre parole, se un oggetto A esercita una forza su un oggetto B, allora l’oggetto B eserciterà una forza uguale in grandezza e opposta in direzione sull’oggetto A. Questo principio è spesso espresso con la famosa frase “Per ogni azione c’è una reazione uguale e opposta.”

Ad esempio, se si spinge una palla con una certa forza verso destra (azione), la palla eserciterà una forza uguale e opposta verso sinistra (reazione) sulla mano che la sta spingendo.

La legge dell’azione e reazione è una delle leggi fondamentali della meccanica classica e ha importanti implicazioni nella comprensione del movimento degli oggetti e delle interazioni tra di essi.

azione e reazione in psicologia

Il principio di “azione e reazione” in psicologia non è una terminologia comune o un concetto specifico come lo è in fisica. Tuttavia, è possibile interpretare alcuni concetti psicologici alla luce di questo principio in modo metaforico.

Nella psicologia, l’idea di “azione e reazione” potrebbe essere applicata in vari contesti:

Comportamento e conseguenze: Questo principio può essere applicato alla teoria dell’apprendimento, in particolare al condizionamento operante di B.F. Skinner. In questa prospettiva, un individuo emette un comportamento (azione), che viene seguito da conseguenze (reazioni). Se le conseguenze sono positive o gratificanti, l’individuo è più incline a ripetere il comportamento. Se le conseguenze sono negative o punitive, l’individuo è meno incline a ripetere il comportamento.

Dinamiche relazionali: In psicologia delle relazioni, il principio di azione e reazione potrebbe essere utilizzato per esaminare come le azioni di una persona influenzano le reazioni e le risposte delle altre persone in una relazione. Ad esempio, se una persona mostra affetto e gentilezza (azione) verso un’altra persona, è probabile che riceva reazioni positive in cambio, come affetto e gentilezza da parte dell’altra persona (reazione).

Stress e coping: Nel contesto dello stress e del coping, l’azione potrebbe rappresentare lo stress o gli eventi stressanti a cui una persona è esposta. La reazione potrebbe riflettere le strategie di coping o di adattamento che l’individuo adotta per affrontare lo stress. Quindi, l’effetto di un determinato livello di stress (azione) su una persona dipenderà dalle sue risposte di coping (reazione).

Psicologia sociale: In psicologia sociale, il principio di azione e reazione potrebbe essere applicato all’analisi delle dinamiche di gruppo e delle interazioni sociali. Ad esempio, l’azione di un individuo in un gruppo, come un comportamento aggressivo o cooperativo, può scatenare reazioni da parte degli altri membri del gruppo, influenzando l’atmosfera sociale e la dinamica complessiva del gruppo.

In breve, il concetto di “azione e reazione” può essere utilizzato in psicologia per esaminare le dinamiche comportamentali, relazionali, di coping e sociali, anche se non è un termine o un concetto specifico nel campo della psicologia come lo è nella fisica. In psicologia, il contesto e le teorie specifiche determineranno come questo principio può essere applicato in modo significativo.

E tu come ti comporti davanti ad un evento improvviso?

Di fronte ad un qualcosa di improvviso di solito abbiamo una reazione negativa (anche se l’evento non è nocivo!), perché va ad intaccare la nostra zona di confort e quindi ci destabilizza.

Abbiamo comunque due modalità per affrontare una situazione non prevista vediamo nel dettaglio i vari significati:

Un’azione è qualcosa  di intenzionale/ragionato, che risponde ad una logica, si ha la possibilità di valutare le varie opzioni e conseguenze, ma a volte a furia di pensarci e ripensarci si rischia di rimanere fermi e non prendere nessuna decisione e si ha la sensazione di essere insicuri.

Una reazione è qualcosa d’istintivo/immediato, di impulsivo che nasce da un flusso emotivo per il quale vorremo essere già oltre il problema. Reagendo si ha la sensazione di essere più decisi e sicuri, ma spesso si prendono decisioni errate.

Qual è la scelta giusta allora? Dipende sicuramente dal nostro carattere, dal problema che dobbiamo affrontare, dalle risorse che abbiamo a disposizione, dal momento personale che stiamo vivendo, ma qualche volta è anche bene ascoltare il proprio istinto.