La capacità di ascolto e la società odierna

Lo scrittore e oratore J. Krishnamurti riteneva che “Ascoltare è un atto di  silenzio” “. In effetti saper ascoltare è molto più difficile di quanto si pensi. Parlare con qualcuno impone ascolto attento e silenzio. Per farlo è necessario prestare attenzione e rispetto. Rispetto significa non sovrapporre le proprie parole a quelle dell’altro. Significa riflettere prima di rispondere. Significa capire esattamente quello che l’altro vuole dirci mostrandoci empatici ovvero cercando di comprendere i sentimenti che animano la persona che parla con noi. Se noi blocchiamo il nostro interlocutore prima che abbia finito di parlare il dialogo  subisce malformazioni. Se abbiamo interrotto pensando di aver capito quello che dice l’altro, se stiamo interpretando le sue parole, se giudichiamo, se parliamo di noi… quella comunicazione ha preso una brutta strada. Oggi c’è tanto bisogno di comunicare, ma pochi hanno la voglia o la capacità o la pazienza di ascoltare l’altro.  C’è però un’altra verità : disagi, malcontenti, ma anche vittorie vengono continuamente “vomitate addosso” all’ascoltatore che quindi passa dall’ascoltare al sentire perdendo in breve tempo l’interesse e quindi l’attenzione. Fretta, superficialità,  non ascolto sono la causa di questa situazione.

Spesso si è presi dall’urgenza di rispondere qualcosa che si finisce per non sentire neanche ciò che si dice finendo per risultare fuori contesto. Quando poi tutti vogliono parlare nello stesso momento non esiste un dialogo, ma monologhi che si sovrappongono.

Ascoltare significa cercare di dirigere l’attenzione al nostro interlocutore entrare nel suo mondo, nelle sue emozioni. Implica uno sforzo per captare il messaggio che va oltre le parole. Lo sforzo inteso anche a bloccare quel dialogo interiore che ci porta a non ascoltare l’altro nella fretta di dire la nostra. Però è difficile avere un dibattito interessante se non si è posta la giusta attenzione a chi abbiamo davanti, se non abbiamo aperto cuore e mente e non solo orecchie. Solo in questo modo la persona sentirà che è stato accolto che gli è stata data importanza e questo creerà un clima di rispetto e fiducia. In fondo un buon dialogo è il risultato del giusto equilibrio tra il saper ascoltare e il saper parlare.

Il mio augurio per una buona qualità della vita:  Sviluppate la vostra abilità di saper ascoltare!

Imparare la pazienza

“La pazienza è una forma di saggezza.Dimostra che capiamo e accettiamo il fatto che talvolta gli eventi si debbano svolgere con tempi loro”. Questa è una frase di Jon Kabat Zinn un biologo e scrittore statunitense, professore emerito di medicina e fondatore della Stress Reduction Clinic e del Center for Mindfulness in Medicine, Healt Care and Society presso la Massachusset Medical School.

Dalla Mindfulness prendiamo spunto per imparare l’antica arte della pazienza poichè è una disciplina che ha il proposito di aiutare le persone a fronteggiare ansia,stress sofferenza, malattia e a migliorare le proprie condizioni psico-fisiche.

Non sempre è facile dimostrarsi pazienti. Nella maggior parte della vita i nostri ritmi sono accelerati. Ci dobbiamo spostare velocemente, comunicare velocemente e anche nutrirci velocemente. Al nostro corpo e al nostro spirito questo però non piace. Spesso nella fretta di rispondere al telefono, di fronte alla persona, ad una mail sbagliamo oppure non diciamo la cosa nel modo giusto, perchè non ci siamo presi il tempo di ragionarci un pò. C’è un tempo per tutto e tutto richiede tempo.

Se comprendiamo questo allora riusciremo a concederci il giusto tempo in modo assaporare le cose importanti della vita senza lasciarle scorrere senza attenzione.

Ci sono molti modi per “imparare la pazienza” e bisogna avere pazienza per impararli. Scusate il gioco di parole, ma era necessario poichè per imparare la pazienza ci vuole tempo, un tempo diverso per ognuno di noi poichè dipende dalla propria disposizione e temperamento.

Scegliete il ritmo di vita che più vi si addice. Concentratevi su ogni cosa che fate. Ricordate che il multitasking può indurre ad impazienza così come l’accumulo di impegni. Cercate di fare un elenco delle situazioni che vi fanno perdere la pazienza e riflettete sui motivi e le cause più profonde avendo l’accortezza di essere sinceri con voi stessi. Poi passate al gradino successivo ovvero ogni giorno o almeno una volta a settimana dedicatevi a qualche cosa che richiede pazienza e registrate i vostri progressi. Non importa quale sia l’attività, ma la vostra continuità. Infine imparate a stare senza fare nulla. Intendo senza cellulare, senza tv e senza libri. Se vi trovate su un treno o in una sala d’attesa invece di tirare fuori il cellulare imparate ad osservare l’ambiente circostante. Imparate a stare fermi guardando ed ascoltando le persone attorno a voi in assoluta calma concentrandovi sul respiro e …avrete imparato la pazienza.