Quando ci troviamo di fronte ad un problema, che sia di grandi o piccole dimensioni, in base al suo impatto nella nostra vita, siamo colti da smania di andare oltre il problema.
Cerchiamo soluzioni veloci, poco importa se magari non sono efficaci: la cosa importante è sbarazzarci di ciò che ci fa male, limita o danneggia nel più breve tempo possibile per poi passare alla nostra vera vita, quella che riteniamo sia fuori dal problema per intenderci.
Credo che chiunque stia leggendo queste affermazioni si senta in accordo, perché la soluzione diviene il nostro obiettivo ovvero sbarazzarci del problema. In questo vortice in genere, anche le persone diciamo più illuminate compiono un errore: ovvero non danno una valutazione accurata del problema ovvero non lo definiscono.

Questo passaggio in genere è sorvolato e dato per scontato, ma purtroppo non lo è. Definire il problema da tutte le prospettive è fondamentale. Spesso infatti i nostri preconcetti limitano la visione del problema e di conseguenza la soluzione più idonea.
Definire il problema ci obbliga a concentraci attraverso un procedimento, che ha il compito di evitare che le nostre idee e le nostre interpretazioni possano portarci fuori strada.
Noi umani abbiamo la tendenza a vedere la realtà che conferma le nostre idee e ciò che crediamo di sapere. E’ una sorta di autoinganno che porta ad una soluzione del problema su supposizioni piuttosto che sulla realtà. Rivedere e rivedere le caratteristiche del problema è il miglior modo per arrivare ad una soluzione efficace. Anche qui però c’è un ostacolo: alcune persone tendono a “girare attorno” senza mai decidere per una soluzione. Si creano continuamente gli alibi per non prendere una decisione, ma questo è un altro autoinganno.
In breve non fermatevi alla prima soluzione, definite il problema senza “paraocchi” e valutate il risultato di ogni possibile intervento.
Prima di passare all’azione contate fino a 10!