A lungo l’omosessualità è stata considerata come una malattia mentale, e per diversi anni specialisti in tutto il mondo hanno provato cure per uomini che amavano uomini e donne che amavano donne. Il 17 maggio 1997 l’OMS ha dedicato loro una giornata di sensibilizzazione : da malattia a “variante naturale del comportamento umano”, come recita la definizione dell’organizzazione sopracitata. Dal 2004 anche l’Unione Europea celebra questa giornata. Una strada davvero tortuosa se pensiamo che solo nel 1952 la rinomata l’American Psychiatric Association la considerava un “disturbo sociopatico della personalità”. Non di rado hanno subito abusi, carcerazioni, chiusure in manicomio fino all’elettroshock.

Nel 1968, anno considerato di lotte e innovazioni, ancora era considerata allo stesso livello di pedofilia e devianze sessuali. Negli anni “70 i gay erano considerati persone con disagio e che soffrivano perché non in grado di comprendere il loro orientamento. Ancora in tempi recenti ho amici che hanno un passato di vissuti drammatici: bullizzati a scuola, allontanati dalle famiglie di origine. Attualmente l’evento è festeggiato in 130 paesi nel mondo con lo scopo di sensibilizzare le persone anche sulla bifobia e la transfobia#.
#l’avversione discriminante nei confronti delle persone bisessuali e transessuali.