Giorno dei morti: l’impatto emotivo

Si avvicina la ricorrenza del giorno dei morti. Per tutti un momento per pensare a chi non è più con noi. Sicuramente se abbiamo avuto una perdita importante o recente il pensiero non compare solo in questa giornata, ma sicuramente nostalgia, ricordi, tristezza faranno breccia dentro di noi.

La commemorazione dei defunti avviene in tutte le culture ed in tutte le epoche da noi in Italia si celebra il 2 novembre, ma già da stasera iniziano dei rituali che servono un po’ ad affrontare la morte che rappresenta una paura comune agli esseri umani. Tutti, in misura diversa, provano paura davanti all’idea della morte: è una delle emozioni più profonde e universali dell’essere umano. È una reazione naturale: la nostra mente è programmata per preservare la vita e per evitare il dolore. Tuttavia, la morte non è solo una minaccia fisica, ma anche un mistero che sfugge al controllo e alla comprensione razionale. Da qui nasce un senso di angoscia, il timore dell’ignoto, del “nulla” o della perdita di sé.

Nel giorno dei morti l’accento si sposta sul ricordo. Si fa visita al cimitero, si accendono candele e si parla di chi non c’è più per celebrarlo e non dimenticare. Questo crea la continuità dei legami familiari tra i vivi ed i morti.  Crea e rafforza la percezione di famiglia.         Mantenere dei rituali aiuta ad affrontare la perdita. L’atto collettivo della condivisione serve, anche se solo parzialmente, a dare vita al ricordo, ma anche a diminuire l’impatto del dolore e della mancanza.

Naturalmente l’impatto emotivo è molto diverso da persona a persona, ma se in questi giorni vi sentirete velati dalla tristezza sappiate che è assolutamente normale. Oggi si tende a non parlare della morte, è diventato quasi un argomento tabù e di conseguenza non si condivide con gli altri la paura, il dolore e la nostalgia. E’ un peccato perché nel cuore ci sono sentimenti che hanno bisogno di essere accolti, ascoltati. Vita e morte fanno parte di un ciclo purtroppo incomprensibile ed entrambe le parti devono essere celebrate. Poter condividere un ricordo o la nostalgia ha quindi un valore terapeutico che va assolutamente messo in atto. Partecipare alla ricorrenza con quelle che sono le abitudini di famiglia è importante anche come atto intergenerazionale dove i giovani apprendono come condividere per non dimenticare e come creare ponti e non sentirsi soli.

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Vi dedico l’opera dell’artista Adriana Soares MUERTE
Tecnica mista – acrilico
115 x 80 cm
Supporto: Dibond
Anno: 2013


MUERTE
Ogni giorno mi preparo, velocemente a ritroso, per lasciare questo mondo.
E un obbligo, una condizione umana.
Eppure,
non si accetta la certezza dellinevitabile, ci si aggrappa disperatamente alle punte degli acumi delle pietre pezzate,
sui rovi arrabbiati,
crudeli, invidiosi.
Ecco l’illusione di farcela a sopravvivere a me stessa, mi lego a cose materiali e colorate, poi cosa porterò con me,.
se non il ricordo nell’oblio di chi mi avrà amata.
Fino a quando, anch’esso non sarà

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