Le persone sono generatori di bisogni, di valori, di scopi. Ciò che le persone fanno raramente riflette semplici concatenazioni causa-effetto. In genere la maggior parte delle azioni è l’esito di un giudizio ed è sorretta da una determinazione rispetto agli scopi da privilegiare, le risorse da impiegare e alle modalità da seguire. La tendenza ad agire che si traduce in azione è la risultante di uno o più sistemi motivazionali che hanno finito con il convergere e col prevalere su altri nel prendere il controllo sull’azione.
All’inizio la persona avverte, interpreta ed organizza molteplici sensazioni , sollecitazioni, richieste che costantemente e spesso indistintamente vengono generate dal proprio organismo e fornite dall’ambiente in cui si vive.. Quindi riconoscere i bisogni, assegna un ordine di precedenza ai vari motivi, si dà delle ragioni, si prefigge degli scopi e si rappresenta svariate possibilità di azione.
Solo in parte tuttavia la decisione presa e l’intenzione che la presidia sono sufficienti a preservare la determinazione necessaria lungo tutto il corso dell’azione sino al conseguimento delle mete fissate. Le intenzioni dischiudono la via della soddisfazione ad aspirazioni e preferenze , ma non ne assicurano la realizzazione.
Quali sono quindi i processi che assicurano che un’intenzione si traduca in una realizzazione? Ecco che entra in gioco la volontà. Il successo non sempre è delle persone più capaci, più ispirate o più entusiaste, frequentemente lo è delle persone volenterose, tenaci e coscienziose.
Il concetto di volontà più risultare sospetto perchè evoca esortazioni ed ammonizioni, ma ci dobbiamo riferire ad essa come a tutti quei processi che permettono di avviare e dirigere l’azione mantenendo sotto controllo quei fattori interni che possono interferire con l’esecuzione di un piano.
La forza di volontà si misura dalla capacità di controllare i propri pensieri, le proprie emozioni e le proprie azioni in funzione del raggiungimento degli scopi. Imputiamo alla mancanza di volontà il persistere di abitudini dannose e all’incapacità di sottrarsi a dipendenze come le droghe, l’eccesso di cibo, le cattive compagnie. Facciamo appello alla volontà per migliorare il rendimento scolastico, nel lavoro, per preservare una relazione affettiva e prendiamo a modello chi pur in presenza di ostacoli ed imprevisti riesce ad onorare i prpri propositi.
Da G.V. Caprara “ Motivare è riuscire” ed. Il Mulino